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Rapaci a rischio estinzione, gli insetticidi rompono le loro uova

01 dicembre 2009. Alcuni decenni fa i rapaci, tra cui la poiana è uno di quelli che preferisco, si stavano rarefacendo su vaste zone del nostro pianeta, e per molte specie si temeva addirittura una prossima estinzione. Però, non si vedevano in giro dei cadaveri, e gli ornitologi, che sono quegli scienziati che si occupano degli uccelli, erano stupiti: che cosa stava succedendo?
Si misero così a esplorare i nidi e scoprirono un fatto davvero curioso: le uova risultavano spesso rotte, e il pulcino era andato naturalmente perduto. Si prelevò queste uova e si sottoposero a diverse misurazioni, e la verità venne subito a galla. Il guscio era più sottile di un quinto del guscio delle uova normali.
Dovete sapere che madre natura ha calcolato di fino lo spessore del guscio degli uccelli. Perché, se è troppo spesso il pulcino ha delle difficoltà a romperlo per nascere, e se, al contrario, è troppo sottile, non è più in grado di sostenere il peso della femmina in cova, e, ahimé, finisce per rompersi. Però, il problema risultava soltanto spostato, ma per nulla risolto.
Se i rapaci sparivano a causa delle uova che si rompevano durante la cova, per quale motivo le uova erano diventate così fragili? Qualcuno sospettò che si trattasse di un fenomeno dipendente dall’inquinamento ambientale, e i suoi sospetti erano ben fondati. Si accertò che nei territori frequentati dai rapaci erano state sparse delle tonnellate di insetticidi per proteggere le colture dagli insetti dannosi: soprattutto si era fatto uso di un insetticida dal nome un po’ buffo, la dieldrina.
Residui di dieldrina avevano contaminato i semi e i frutti e gli uccelli vegetariani che se ne erano nutriti, avevano finito per accumulare un po’ della sostanza tossica nel loro grasso. I rapaci che, a loro volta, avevano predato gli uccelli contaminati, si erano procurato un bel regalino sotto forma di dieldrina. Delle prove di laboratorio avevano alla fine messo in luce che piccole quantità di questo insetticida presente nel corpo degli uccelli deprimevano l’attività di un enzima destinato a deporre il calcio sul guscio dell’uovo in formazione.

Di conseguenza, questo guscio era rimasto più fragile, e sotto il peso della femmina in cova non si aveva un pulcino, ma una bella frittata! In tutto il mondo dopo che la dieldrina e altri composti tossici sono stati proibiti, le popolazioni dei rapaci stanno ritornando numerose a conferma che le prove di laboratorio hanno visto giusto.

Federico Lavanche
Federico Lavanchehttps://www.falconeria.org
Sono il fondatore di questo sito, pratico la falconeria dal 1992 e mi diletto a scrivere articoli sulla falconeria. Cerco di proporre l'immagine della falconeria per quello che è cioè una Passione Sana, a contatto con la Natura, un mezzo di caccia assolutamente non pericoloso ne invasivo, a zero impatto ambientale. Faccio del mio meglio per far capire, a chi la contrasta, che prima di scrivere sulla falconeria, bisogna conoscerla profondamente ;) Mi considero un po' il "custode" di questo sito che, dal 1997 "racconta"attraverso eventi, informazioni e personaggi, la falconeria in Italia.

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