APPARATO RIPRODUTTORE MASCHILE DEGLI UCCELLI
Nella cavità addominale di soggetti di linea maschile sono presenti due testicoli di forma ovoidale posti ai lati della colonna vertebrale, tra l’estremità caudale dei polmoni ed il margine craniale dei reni. Ciascun testicolo pende nella cavità celomatica grazie al mesorchio (una piega del mesentere peritoneale) ed analogamente all’ovario è parzialmente circondato dalla sacca aerea addominale (Pollock et al., 2002). I testicoli hanno dimensioni variabili in base alla fase del ciclo riproduttivo; ad esempio, in specie che effettuano un solo ciclo riproduttivo all’anno, come la gran parte dei rapaci, le gonadi sono svariate volte più grandi nel periodo della riproduzione. È stata osservata anche un’asimmetria tra le due gonadi, a sfavore del lato destro, ma che si attenua, fino a scomparire con l’avvicinarsi del periodo riproduttivo (Dixon et al., 2020). Il colore dei testicoli varia da tonalità di bianco passando per il grigio per arrivare al nero a seconda della specie. Lo strato più esterno che li contiene è definito tonaca albuginea, è liscia e priva di lobature (Figura 3).
Ogni testicolo contiene migliaia di tubuli contorti, anche anastomizzati tra loro; lo strato mucoso di questi tubuli contorti è costituito da cellule germinali che vengono guidate nel processo di spermatogenesi dalle cellule di Sertoli. Quest’ultime cellule possono permettere la cattura di ormoni steroidei portati dalla circolazione sanguigna, a cui sono sensibili le cellule germinali, e talvolta presentare comportamento fagocitario (Pollock et al., 2002). La spermatogenesi comporta la moltiplicazione delle cellule germinali (spermatogoni), l’ingrossamento degli spermatociti primari e la loro maturazione; questa fase include la prima divisione che porta alla formazione degli spermatociti secondari ed una seconda che porta al formarsi degli spermatidi. Quando gli spermatidi evolvono in spermatozoi si staccano dal rivestimento mucoso che li racchiude e procedono verso i tubuli retti, quindi verso la rete testis ed infine nell’epididimo. Nel parenchima interstiziale tra i tubuli seminiferi ci sono le cellule di Leydig che producono ormoni steroidei androgeni, che stimolano lo sviluppo e la crescita dei tubuli stessi, del dotto deferente e tutte le caratteristiche sessuali secondarie proprie delle specie. L’epididimo è connesso dorso-medialmente con il testicolo e negli uccelli non è diviso in segmenti (testa, coda e corpo), ed è di dimensioni molto più modeste rispetto a quello dei mammiferi. I tubuli efferenti, che veicolano gli spermatozoi dai testicoli, percorrono l’intera lunghezza del dotto epididimale principale (Pollock et al., 2002). Figura 3. Schema dell’apparato riproduttore maschile (Fonte: www.poultryhub.org) I maschi appartenenti a specie con cicli riproduttivi stagionali, prima di un determinato ciclo riproduttivo presentano due fasi che precedono la fase culminante. La prima fase è quella di rigenerazione dei tubuli seminiferi, dei dotti efferenti e quelli di collegamento con l’epididimo; la seconda fase, detta di accelerazione, segna l’inizio della produzione degli spermatozoi sotto lo stimolo indotto da gonadotropine. Le cellule di Leydig quindi si ingrandiscono e la mucosa dell’epididimo inizia a secernere plasma seminale. La fase di culmine è caratterizzata dalla gametogenesi e dal completo sviluppo del sistema riproduttivo maschile (Pollock et al., 2002). Il dotto deferente presenta un andamento molto sinuoso, a zig-zag, e parte dal bordo caudale di ciascun testicolo per arrivare alla parte dorsale della cloaca; anche il suo aspetto risulta ingrossato durante il periodo riproduttivo. Ciascun dotto deferente si apre, con una piccola papilla, in una zona della cloaca definita urodeo. I dotti deferenti assumono un andamento rettilineo durante la fase di riposo, mentre appaiono tortuosi con l’avvicinarsi alla fase culminante. Durante quest’ultima fase gli spermatozoi si trovano in numero estremamente elevato nei dotti deferenti; perciò, impiegano diversi giorni per attraversarli completamente. Le circonvoluzioni che caratterizzano questi dotti, in specie volatili come i passeriformi, arrivano a formare una massa arrotondata, una sorta di vescicola seminale dilatata che rappresenta il principale sito di stoccaggio dello sperma. È stato osservato che questi ammassi seminali presentano una temperatura leggermente inferiore a quella corporea in modo da agevolare la vitalità degli spermatozoi (Pollock et al., 2002). Tali vescicole si aprono poi nell’urodeo, lateralmente agli ureteri.
Alessandro Ceccarelli
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