Caro Federico, ti ringrazio dell'invito.
Purtroppo non seguo, se non saltuariamente (e cercherò di rimediare), il forum e quindi non ero al corrente di questo post.
L'incontro con Matteo a Vicenza è stato positivo e costruttivo, sia dal punto di vista umano (dato che ci tenevo particolarmente a recuperare un rapporto di amicizia nato bene e interrottosi male per alcune incomprensioni) che per quello che riguarda lo scambio di idee e progetti per la falconeria. Matteo mi ha illustrato le sue idee che ho ascoltato con interesse e che ben poco si discostano dalle mie o da quelle di chiunque voglia portare un approccio costruttivo e intelligente alle tematiche relative alla falconeria in Italia.
Forse la principale differenza tra di noi è il suo essere entusiasta sulle possibilità di cambiamento per la falconeria italiana e invece un atteggiamento, da parte mia, più incline al realismo che al facile entusiasmo.
Matteo, e ci ho ripensato spesso in questi giorni, a Vicenza mi ha "rimproverata" del fatto che dovrei essere più innamorata della falconeria italiana e meno di quella internazionale. Sicuramente quest’affermazione mi ha colpita perché ha dei fondamenti di verità ma, come ho cercato di spiegare a Matteo, a livello internazionale, ricevo quotidianamente dimostrazioni di stima e fiducia mentre qui, nel nostro bel paese, ricevo quotidianamente insulti, gravi offese personali che vanno a toccare la mia vita privata e mi sono fatte “dire e fare” cose del tutto inventate. Il problema comunque non è tanto chi è 'disturbato' o 'disturbante' e ha tempo libero da dedicare a esercitare la propria fantasia, ma tutti coloro che supportano e alimentano ulteriormente queste voci.
Resta comunque il fatto che, al di là dell’aspetto umano, per me è indispensabile tener conto di un ambito internazionale, e ancor più Europeo, prima di parlare di falconeria italiana. Sempre più la dimensione europea sta diventando imprescindibile dalle legislazioni e dalle normative nazionali. Per mia fortuna, o sfortuna, sono nel gruppo di lavoro IAF che tutte le mattine esamina decine di email su quanto è in discussione al Parlamento Europeo sul tema di caccia, direttiva uccelli, specie aliene invasive, benessere animale, allevamento, etc … tematiche di cui la maggior parte dei falconieri italiani/associazioni è all'oscuro o comunque non dimostra alcun interesse o preoccupazione.
Per quanto riguarda l'affermazione di Amedeo "Quante volte abbiamo già scritto: "VEDREMO"… ?" concordo pienamente … ogni qual volta sento parlare di un nuovo gruppo di lavoro o di nuovo incontro … penso “VEDREMO…”. Sono dell'idea che prima di proporre un'iniziativa o un progetto (che senza un’ampia base di consensi poco si scosta da un mero esercizio intellettuale) occorra poter dimostrare con fatti concreti la propria credibilità e la capacità di essere ascoltati dagli interlocutori giusti e saper raccogliere dei risultati.
Questo è il motivo per cui la presentazione del Comitato che ho costituito a Dicembre è stata ritardata, oltre al fatto che tutti i week end dei mesi di Gennaio e Febbraio sono stati occupati da raduni vari e che io sono stata 15 giorni in Qatar per l’impegnativa organizzazione del meeting IAF e del convegno di veterinaria per i rapaci. A questo proposito, avendo la fortuna di essere nel team organizzativo, ho cercato di dare il miglior rilievo e visibilità alle competenze italiane, che non hanno nulla da invidiare a quelle di altre nazioni. Tra i relatori al convegno ci sono stati due importanti interventi di relatori italiani, così come tra i veterinari e studenti che hanno partecipato al convegno, l’Italia è stata una delle nazioni più rappresentate.
Purtroppo la partecipazione dei falconieri italiani è stata in pratica nulla, nonostante le usuali polemiche di casa nostra sulle associazioni di falconeria italiane già associate alla IAF e su quelle che vorrebbero o non dovrebbero farne parte.
Il fatto che non sia stata fatta una presentazione ufficiale, non significa però che non sia stato fatto nulla, anzi. In questi ultime settimane, con l’avvicinarsi delle primavera, quanto ho seminato nei mesi passati ha iniziato a portare i primi frutti concreti. Vi anticipo due punti che mi stanno particolarmente a cuore.
1. Il rapporto di fiducia e collaborazione che ho stabilito in questi mesi con il Corpo Forestale dello Stato/CITES ha fatto sì che nel museo sul crimine ambientale, che verrà inaugurato presso il Bioparco di Roma in occasione del “World Wildlife Day”, sia presente un installazione multimediale sponsorizzata dal Comitato per la Falconeria, con il supporto non oneroso di CIC e IAF, e i relativi loghi accanto a quello del Corpo Forestale. Una presenza concreta alla sempre più intensa opposizione di WWF e Lipu alla falconeria come arcaica e diseducativa pratica medioevale.
Ugualmente il primo numero della nuova rivista scientifica online SILVAE del Corpo Forestale, che verrà presentata a Roma nei prossimi giorni in occasione di in un convegno sui Grandi Predatori, conterrà un lunghissimo articolo sul tema falconeria e conservazione e sul progetto Save the Saker (di cui verrà presentata una collaborazione italiana nel corso del meeting internazionale del CIC - Comitato Internazionale della Caccia - a Milano nel mese di Aprile; occasione in cui verrà anche allestita una mostra sulla falconeria, simile a quella che ho curato nel 2012 presso il Parlamento Europeo). E questi sono solo i primi due di una serie di progetti in fase di studio con il Corpo Forestale, progetti il cui valore è principalmente, dal mio punto di vistam quello di dare attendibilità alla falconeria italiana a livello di opinione pubblica e di migliorare la gestione delle pratiche burocratiche per la detenzione e la riproduzione dei falchi.
2. Mentre ero in Qatar sono stata chiamata dalla Commissione VIII della Regione Lombardia (che sta lavorando alla revisione delle due proposte di modifica alla legge regionale sulla caccia presentate la scorsa estate) a portate eventuali richieste dei falconieri – questo perché da mesi frequento la Regione per tematiche relative alla caccia a livello internazionale.
Saputa di questa possibilità, ho quindi organizzato un incontro con le associazioni di falconeria presenti in Lombardia e i falconieri interessati a portare un proprio contributo su questo tema (purtroppo i tempi erano incredibilmente ristretti) dove discutere l’elenco delle richieste da portare in Regione. La mia successiva presentazione al tavolo della Commissione è andata oltre ogni più rosea aspettativa e il presidente della stessa Commissione ha chiuso i lavori del tavolo di lavoro sottolineando l’importanza di salvaguardare e tutelare la falconeria tramite la nuova legge regionale sulla caccia, vista l’importanza e il valore storico/culturale della stessa.
Per riprendere il racconto iniziale del mio incontro con Matteo, ci siamo salutati con l’accordo di ritrovarci a fine Marzo in un incontro pubblico, in una location da identificare e che possa essere comoda per il maggior numero di falconieri interessati, dove esporre i progetti e gli obiettivi consolidati in questi mesi dal Comitato, così come il progetto presentato da Matteo alla Polverosa o di altri progetti per trovare una direzione comune e condivisa di lavoro.
L’importante, io credo, sia avere una direzione comune da seguire e degli obiettivi condivisi verso cui muoversi, poi il fatto che si viaggi tutti insieme su un pesante autobus a tre piani, o su mezzi di trasporto più piccoli, ma più agevoli da manovrare, diventa solo un dettaglio.
L’importante è partire e trovare l’entusiasmo e il coraggio per farlo.
Così come è importante raccontare e coinvolgere in questo viaggio anche chi non avrà il tempo, la possibilità o la disponibilità di partecipare in prima persona. Per poter credere tutti insieme che è possibile dare alla falconeria un futuro migliore e che i nostri figli avranno ancora la possibilità di provare le stesse indimenticabili emozioni del mettere in volo un falco.
In fondo, chi anche una sola volta ha vissuto un’esperienza di questo tipo, vive delle stesse identiche emozioni e questo deve essere sufficiente per intendersi.
Tutti fatichiamo, e non poco, per tenerci in equilibrio mentre percorriamo la nostra vita cercando di mantenere la nostra passione per la falconeria,nonostante le sempre maggiori difficoltà e problemi quotidiani … solo il nostro entusiasmo e i nostri sogni ci aiuteranno a non cadere o comunque sempre a rialzarci con la voglia di continuare.
Io ci credo, e spero anche tutti voi!