Barone ha scritto:
Domani cerco di sviluppare i vari punti osservati da Tanax,Toscano e Fra.Ma qui,siamo passati dai raduni in un prato con la scatola di lancio,a 50 ettari che sono una miseria. 8O 8O 8O
Scusa Barone se mi permetto di intervenire di nuovo e premetto che non ho letto tutto il topic dall'inizio, per cui non so quale sia il "comitato" promotore e organizzatore (tu, Alessio, Tosco...), ti posso solo dire che ho organizzato decine di "raduni" di ogni tipo ed ho partecipato in Italia e fuori a parecchie cacciate e ogni volta ci sono problemi differenti, ma quello che ha scritto Alessio (falchi sulla "gabbia", che immagino sia la pertica da trasporto sul campo a spalla... e uso dei piccioni) come norme già stabilite, mi pare molto strano. Vi consiglio molto, molto caldamente di fare attenzione agli Harris' sul campo. Ho visto personalmente due astori attaccati e rovinati da Harris' sul campo (in due raduni differenti) ed io in una occasione ho dovuto chiudermi in macchina perchè un Harris' attacco da
un kilometro di distanza il mio astore che stava mangiando sul guanto. Le urla del falconiere e del pubblico mi avvisarono e in fretta e furia riuscii ad infilarmi in macchina, l'Harris' urto con le zampe contro il vetro e continuo ad attaccare zampando il vetro, finchè non arrivo il proprietario. Una scena da film di Hitchcock...
Ai raduni dell'Est (Ungheria, Polonia etc) quando volano le Aquile Reali avvisano il pubblico di stare attenti e mettere in macchina i falchi, i bambini ed i cani, con gli Harris' riguardo ai falchi è la stessa cosa. Pur essendo animali sociali e non aggressivi fra loro, anche in natura attaccano tutte le altre specie per rubare il cibo. Per cui attenzione a portare a spasso le gabbia con i falconi incappucciati...
I piccioni, lasciamoli a casa... date retta. Tutt'al piö una starna in borsa... almeno è selvaggina che potrebbe passare per "recuperata"... non so se mi sono spiegato.
I 50 ettari, per quanto molti piö del terreno dei soliti squallidi raduni dalla scatola di lancio, se confinanti fra loro creeranno sicuramente problemi di "invasioni" di campo, con relativo pericolo per i falchi in volo e di utilizzo della telemetria.
Il discorso "sfrullo" del cane e alto volo che ha fatto Imonedas, a caccia non esiste e spiego.
Mentre il cane cerca il falcone se ne sta incappucciato sul guanto, non per aria. La caccia vera con il cane da ferma si fa scappucciando a cane fermo. Tutto il resto è finto. Cioè se si caccia in un pollaio si puo anche scappucciare nello stesso momento in cui si sgancia il cane, tanto in 5 minuti si incontra, ma se si va sul terreno "normale" potremmo anche girare due ore senza vedere una ferma e allora? Teniamo in ala due ore? 8O
Allora in squadra si fa che mentre il cane cerca, ci si mette d'accordo prima, e se il cane sfrulla si sgancia il basso volo a cui tocca il turno; se invece il cane va in ferma si scappuccia l'alto volo a cui tocca il turno, che deve salire rapidamente, centrarsi e concludere nel minor tempo possibile.
Senza tanti giretti, fischiate e menate da allenamento. Il falco portato a caccia sempre con il cane impara presto a montare sulla coda e a centrarsi sul cane prima possibile.
A caccia con il cane ed i falconi "di solito" si fa così... :wink:
Con l'alto volo, cacciando senza cane, sui canali sui laghetti ad anatre va bene anche il volo a monte, ma a caccia di stanziale "vera", senza cane potete anche stare a casa.
Mi ricordo che una sera parlando con tre amici falconieri in Friuli, sorseggiando l'ennesimo grappino, dopo una cacciata da quelle parti, Miconi (che penso tutti conoscano) disse che stava preparando un femmina di Gyr per Pelle per andare in Francia a caccia di fagiani in un posto in cui con la pellegrina l'anno precedente aveva buttato giö diversi fagiani selvatici e non ne aveva recuperato neppure uno. Il problema era la vegetazione alta ed impenetrabile in cui stavano i fagiani. Volavano in alto ed i pell li stoccavano, ma loro cadevano, magari morti, nei rovi senza poterli recuperare. La sua speranza verso la grossa e potente femmina di gyrxpell era che riuscisse a legarli e a portali in volo fuori dalla macchia, in luoghi dove fosse possibile recuperarla con la preda.
Questo per dire che a caccia vera ci sono sfumature che vanno oltre le problematiche del volo a monte "normale" e che poichè sia il terreno che i modi ed i tempi di fuga vengono decisi dalla preda, siamo noi ed i nostri falchi che dobbiamo adeguarci al gioco e non il contrario.
Per cui in ogni "raduno" dove la selvaggina è sul campo e ci si avvicina alla caccia vera, le variabili sono molte e i potenziali "casini" ancor di piö...
:wink:
PS : Menzacapo: che domanda fai sul porto d'armi? Mi spieghi come si fa
ad andare fuori con il falco senza porto d'armi? Stiamo scherzando? Anzi colgo l'occasione per ricordare a tutti di portare sempre nel porto d'armi anche una fotocopia del CITES.
:evil: