In tutti gli uccelli, essendo animali cerebralmente piö semplici dei mammiferi, il comportamento individuale è molto influenzato dalla genetica e l'intervento dell'esperienza e della elaborazione dei dati acquisiti empiricamente è in feriore a quella degli animali piö evoluti.
Il che significa in poche parole che un uccello nasce con determinate caratteriste "sue" e le modifica, ma non le puo "stravolgere" con l'esperienza. Questo è uno dei motivi percui in Falconeria, anche dopo 10 anni che vola con noi, un falco deve comunque essere messo in condizione.
Per esempio studiando uccelli facilmente ottenibili in grandi quantità (come per esempio i piccioni viaggiatori) ci si rende conto del fatto che ogni novello ha caratteristiche proprie che crescendo non cambiano piö di tanto, neppure dopo anni, pur avendo fatto le stesse esperienze degli altri.
Per esempio ci sono novelli che scendono dal nido, mangiano da soli, escono dalla colombaia e volano con il gruppo molto, ma molto prima di altri e quelli, al momento di viaggiare, saranno sicuramente volatori migliori.
Con i falchi succede la stessa cosa.
Anche in natura o meglio ancora seguendo hacking in natura, si puo facilmente notare quanta differenza ci sia da un individuo all'altro.
Personalmente ho visto pellegrini arrivare a 30-50 metri di altezza dopo 5 voli e senza fare nulla, sempolicemente scappucciandoli e lasciandoli andare. Altri non alzarsi dopo anni, neppure a spingerli.
Due episodi mi hanno particolarmente stupito, in fatto di falconi.
Uno riferito ad un hacking di pellegrino che feci anni fa su un campanile, in cui al momento dell'apertura della scatola nido, i falchi, tutti della stessa età , si comportarono in maniera assolutamente differente. Una femmina rimase a lungo sul cornicione, volando il giorno dopo; un maschietto attese un po' poi volo su una torre a 50 metri dove rimase tutto il giorno; mentre l'altro terzuolo appena aperto lo sportello di rete (PRIMO VOLO!) partì come un razzo sparendo all'orizzonte!
Eravamo certi che non sarebbe piö riuscito a rientrare ed invece torno, come se niente fosse.
Quel maschietto fu il primo a catturare uno storno in pochissimo tempo, mentre la femmina rimase sempre la piö tardiva e meno volatrice.
Se avessimo messo in volo questi tre falchi, io credo che il terzuolo piö volatore ci avrebbe dato meno problemi ad alzarsi, naturalmente.
Il secondo episodio è relativo ad una lanaria, che dopo pochi giorni di filagna decidemmo di liberare perchè ci sembrava "vispa"... e lo era. Partì fece due giri a 10 metri, poi comincio a salire e sparì nel cielo (primo volo). Si poso dopo un bel po' a circa 1 km su una torre, tranquilla come un papa.
Questo per dire che se capita il falco che vuole salire, non serve fare nulla. Ho visto anche falconi posarsi per un mese ed all'improvviso alzarsi da soli, senza nessun trucco particolare.
Nell'alto volo secondo me il falconiere interviene molto nella parte riguardante l'addestramento al richiamo, la centratura ed il recupero, ma ha pochissima influenza sulle caratteristiche naturali del soggetto che vola.
Nel basso volo invece la variabile genetica piö importante è relativa alla reazione predatoria prodotta dalla sensazione di fame che ogni individuo ha geneticamente dalla nascita.
Ci sono astori che sentono la fame molto piö di altri e questa sensazione li porta a cacciare, ovvero anche a rispondere all'addestarmento dell'astoriere. Questa attitudine si capisce subito, fin da quando, come dicevo, l'astore incappucciato reagisce al cibo sul guanto "alla cieca".
Un astore "famelico" a prescindere dal peso, dimentica TUTTO per predare e mangia col cappuccio quasi subito, taluni addirittura la prima sera.
Per esempio il terzuolo che ho adesso, anche grasso come una quaglia, dopo 15 ore dal gozzo pieno è già pronto a predare nuovamente e, pur essendo non imp, continua a saltarmi sul guanto (in voliera naturalmente e sempre alla sera) appena entro. Con altri soggetti è impossibile se non sono messi in peso. Questo astore ha un metabolismo veloce piö di altri, digerisce velocemente e deve mangiare piö spesso degli altri, per cui dal punto di vista della falconeria è piö facilmente condizionabile. Ma dipende da lui, non dal fatto che io abbia usato un sistema particolare.
Un falconiere amico, ormai "esperto", il primo astore che acquisto lo trovo di questo tipo e si fece l'idea che fosse relativamente facile addestrare astori, facendomi chiaramente capire che tutte le "manovre" che gli suggerivo fossero secondo lui un po' "esagerate"...
Dopo anni di pratica, sta ancora aspettandone un altro così... :wink:
Comunque secondo me con gli astori l'astoriere ha molte piö "responsabilità " nella qualità del suo falco, rispetto all'altovolista, che invece deve sperare in misura maggiore sulle doti naturali del suo animale. In poche parole, mentre un bravo altovolista puo anche a volte non riuscire a cavar niente da un soggetto particolarmente pigro, un buon astoriere, magari dopo anni e compromessi, deve sempre riuscire a dominare il suo astore a caccia. Naturalmente pero la capacità di predare, dipenderà sempre e solo dai geni dell'astore.
Tutto questo non significa che se il Falconiere infila una riga di c...te una dietro l'altra, pur avendo in mano il Valentino Rossi dei falchi, possa ottenenere un risultato scarso... :wink:
Saluti.