Falco pellegrino 2012-2013

Il vento è un elemento fondamentale nella formazione del falco, credo che il concetto di "introduzione" al vento (se così si possa definirlo) sia fondamentale sin dalle prime esperienze tra falco e falconiere. Non va inserito come una variabile ma come una costante da sfruttare a proprio vantaggio. Il vero problema sorge quando al falco invece viene fatto capire che volare senza vento puo diventare un sistema meno faticoso di ottenere la stessa ricompensa. Non abbiate paura a liberare un falco nel vento, qualunque sia la sue entità . Come disse un vecchio falconiere, il pellegrino gioca nella tempesta! :lol:
 
Sono d'accordo...anzi un caso tipico e' il falcone che impara a usare le termiche e si alza solo con le condizioni che lui ritiene giuste.Per me ma posso sbagliare il vento e' irrilevante per un pellegrino muscolato forse anzi e' auspicabile..molto piu' che per un sacro.
 
demmy78 ha scritto:
Sono d'accordo...anzi un caso tipico e' il falcone che impara a usare le termiche e si alza solo con le condizioni che lui ritiene giuste.Per me ma posso sbagliare il vento e' irrilevante per un pellegrino muscolato forse anzi e' auspicabile..molto piu' che per un sacro.


...penso che sia al contrario :)
 
Pinuzzo ha scritto:
demmy78 ha scritto:
Sono d'accordo...anzi un caso tipico e' il falcone che impara a usare le termiche e si alza solo con le condizioni che lui ritiene giuste.Per me ma posso sbagliare il vento e' irrilevante per un pellegrino muscolato forse anzi e' auspicabile..molto piu' che per un sacro.


...penso che sia al contrario :)

Puo' essere..riporto la mia opinione! :)
 
demmy78 ha scritto:
Sono d'accordo...anzi un caso tipico e' il falcone che impara a usare le termiche e si alza solo con le condizioni che lui ritiene giuste.Per me ma posso sbagliare il vento e' irrilevante per un pellegrino muscolato forse anzi e' auspicabile..molto piu' che per un sacro.

Bhe! magari le termiche sono piö un problema che un vantaggio. Ma decisamente un pellegrino muscolato bene non ha nessun problema ad affrontare qualunque tipo di vento.
 
Si forse non mi sono spiegato bene...quello che volevo dire e' che se un falco si abitua ad alzarsi solo sfruttando le termiche nelle belle giornate di sole..non ci sara' verso di farlo faticare nel vento e nelle giornate senza termiche....
 
demmy78 ha scritto:
Si forse non mi sono spiegato bene...quello che volevo dire e' che se un falco si abitua ad alzarsi solo sfruttando le termiche nelle belle giornate di sole..non ci sara' verso di farlo faticare nel vento e nelle giornate senza termiche....

Esatto :wink:
 
Io la penso diversamente. Le termiche insegnano al falco le alte quote, che il giovane falco puo anche temere ,il perfetto controllo delle correnti d' aria e se volato al peso corretto, il vantaggio della quota per picchiate micidiali. In questo periodo sto volando un terzulo, che si comporta esattamente in questo modo: alta quota, parziale centratura e attacco su homing. Si sta ripresentando il solito problema: manca di piedi. SALUTI INDIA
 
Come ho gia scritto in un altro post, il problema dei nidiacei non è la muscolatura ma l'uso efficace dei piedi, sia che stocchi o agganci , per questo ci vogliono molte occasioni di caccia per avere il falco introdotto. ciao india
 
I pellegrini in natura cominciano a svolazzare in falesia intorno ai 50 giorni. Poi cominciano a fare voli di prova in cui talvolta sembra vogliano precipitare, per poi riprendersi a pochi metri da terra. Fino a 70-80 giorni svolazzano piö che altro per capire cosa riescono a fare volando e quando vedono arrivare all'orizzonte un genitore con la preda, gli volano incontro (facendo un casino che si sente da trondiddio). Il genitore, appena si vede accerchiato dai figli assatanati, lascia la preda (morta e spesso completamente spiumata, non come dicono alcuni testi che sostengono che gliela rilascino "ferita") che cade e i giovani cercano di accapparrarsela prendendola in aria. A volte non ci riescono e la preda cade a terra e se cade nell'erba alta o nei cespugli, viene lasciata lì.
Questo "gioco", insieme alla "cattura" di oggetti portati da vento (foglie secche, sacchetti di plastica, pezzi di carta etc) è quello che insegna ai giovani ad usare i piedi e le ali.
Questo processo in voliera non esiste ed è il motivo per cui i nostri giovani hanno bisogno di un po' piö di tempo, dopo i primi voli, per imparare a gestire il vento (vedi post di reartu) e a usare i piedi.
Bruciare le tappe secondo me puo essere addirittura negativo e controproducente.
I nostri giovani falconi impararano a prendere il logoro a terra (all'inizio dell'addestramento) e poi al volo, ma in modo molto semplice, ma poco stimolante e sempre in "frenata" poichè il logoro per ben che vada è a pochi metri da terra. In natura invece, anche quando giocano con le foglie, o meglio quando prendono le prede dei genitori in caduta, hanno sempre molto spazio fra loro ed il terreno e prendono sempre in picchiata... aumentando la loro fiducia verso la presa in caduta dall'alto al basso, anzichè quasi a terra.
Per cui il nostro addestramento è praticamente al contrario di cio che avviene in natura e rallenta il loro entusiasmo sia verso la picchiata che verso la presa con le zampe.
Le passate sono un sistema per stimolare l'utilizzo delle zampe, ma si svolgono a un metro da terra... e questo frena molto il giovane pellegrino.
In pratica bisognerebbe utilizzare un pallone o un aquilone e quando il giovane pelle arriva alla quota avere un telecomando che sganci il logoro e lo faccia cadere... :) ... allora riprodurremmo quello che succede in natura... :wink:
Morale: binocoli e scarponi... e la natura ci spiega tutto... anche meglio dei libri..
Salutoni.
 
basterebbe mettere in hacking il giovane di voliera appena preso per un giusto periodo?
buon volo
 
sull'uso dei piedi concordo con India e posso essere d'accordo sull'utilita' dell'hacking in questo caso....quello che non mi convince e' questo invece..in hacking i comportamenti del falco si avvicinano molto a quelli naturali quindi posatoio e rapidi inseguimenti...utile per un futuro addestramento al volo a monte?A mio modesto parere no a meno di non portare poi il falco nel deserto..o nelle praterie americane...dico castronerie?
 
demmy78 ha scritto:
sull'uso dei piedi concordo con India e posso essere d'accordo sull'utilita' dell'hacking in questo caso....quello che non mi convince e' questo invece..in hacking i comportamenti del falco si avvicinano molto a quelli naturali quindi posatoio e rapidi inseguimenti...utile per un futuro addestramento al volo a monte?A mio modesto parere no a meno di non portare poi il falco nel deserto..o nelle praterie americane...dico castronerie?

Mettendo un falco all'hacking, gli si insegna a stare posato su un bel traliccio, oppure un bel tetto di un casolare, per l'utilizzo che ne facciamo noi, non andrebbe bene per niente.
Poi una volta recuperato dall' hacking avrà  solo della muscolatura in piu, ma a livello di caccia, non cambia assolutamente niente, il tempo che si tiene in volo, è pochissimo
 
sanremo61 ha scritto:
demmy78 ha scritto:
sull'uso dei piedi concordo con India e posso essere d'accordo sull'utilita' dell'hacking in questo caso....quello che non mi convince e' questo invece..in hacking i comportamenti del falco si avvicinano molto a quelli naturali quindi posatoio e rapidi inseguimenti...utile per un futuro addestramento al volo a monte?A mio modesto parere no a meno di non portare poi il falco nel deserto..o nelle praterie americane...dico castronerie?

Mettendo un falco all'hacking, gli si insegna a stare posato su un bel traliccio, oppure un bel tetto di un casolare, per l'utilizzo che ne facciamo noi, non andrebbe bene per niente.
Poi una volta recuperato dall' hacking avrà  solo della muscolatura in piu, ma a livello di caccia, non cambia assolutamente niente, il tempo che si tiene in volo, è pochissimo[/quote

....mah !!! Tutte ste congetture e marchingengni ...ma ai tempi dei nostri nonni ed anche prima, non esistevano aquiloni, palloni aereostatici, hacking ed altre diavolerie. Eppure i falchi venivano egregiamente addestrati <anche se per lo piu' erano di cattura, e quindi sapevano il loro mestiere > , e ci si andava a caccia anche per procacciarsi di qualcosa di buono da mettere in pentola :lol:
 
Secondo me sarebbe sufficiente consentire ai falchi meno prede facili nell'introduzione. Poi passare a cul levè ed infine il volo a monte, portandolo mentalmente alla consapevolezza che una buona stoccata di piede dall'alto è infallibile. In natura circa il 70% delle stoccate dei falconi alle quali ho assistito, avveniva tra collo e testa della preda... Fanno meno scena ma sono stoccate sicuramente piö efficaci di alcune viste in falconeria date sul corpo. Sulle anatre francamente non vedo molte alternative. Altro che zampe che ci vogliono a "bucare" quella sorta di corazza che si ritrovano.... fra adipe e piumino non buca neanche un ago a volte...
 
in natura il piö delle volte i pellegrini legano e soprattutto prediligono prede piö piccole (tendenzialmente).
Per quanto riguarda le anatre a volte non basta neanche il piombo.....

Ciao ciao
 
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