Grazie del benvenuto,
in questi casi di solito è usanza fare i modesti e magari minimizzare la propria esperienza, ma dato che a me la falsa modestia ed i rigiri di parole non sono mai piaciuti, diro che in effetti negli anni che vanno dal 1988 fino a poco tempo fa (parliamo percio ormai di una ventina d'anni,

) un po' di esperienza me la sono fatta, sia con i falchi, che con la "politica" della falconeria e della caccia in genere. Mi rendo conto leggendo un po' qua, un po' là , che il web in primis ha profondamente cambiato la nostra vita e pur facilitando molto la superficialità delle cose, ha molto penalizzato i veri "sapori ed odori" del campo... e speriamo che per assaporarli ancora si debba scendere in campo e non inventino qualcosa di multimediale.
Io, come Giovanni e credo altri che possono essere in questo forum, ho avuto la
fortuna di vivere il periodo in cui per avere un astore con il cites bisognava prenotarlo via lettera (internet non esisteva) sei mesi prima e poi partire, andare in Germania o Austria, senza telefonino nè tom tom, con le frontiere, le dogane e l'iva da pagare, andare a casa di uno sconosciuto allevatore che parlava un'altra lingua e ci considerava italiani un po' tonterelli, pagare non in euro, ma in una valuta straniera che ci eravamo portati da casa e FINALMENTE vedere e portarci a casa l'UNICO astore che ci mostravano (altro che scelta...), bello o brutto che ci sembrasse. Ebbene quell'astore acquistava immediatamente un valore ENORME, sia affettivamente che dal punto di vista pratico, anche perchè perso quello, si saltava di un anno!!! E ce la mettevamo tutta per farlo durare.
Oggi morto un papa se ne fa un altro... subito. Basta pagare, come con le escort...
E questo per quanto ci si possa applicare, cambia la tensione, l'impegno ed a volte i risultati.
E' come cacciare per gioco o per fame... inevitabilmente lo sforzo sarebbe differente.
La scorsa stagione un potenziale cliente di un amico che alleva astori in Italia, al telefono, dopo 100 domande sulla morfologia dei genitori (coda lunga o corta, spalle larghe o meno etc etc) gli ha chiesto una assicurazione sulla "genealogia" dei suoi falchi e la garanzia delle buone attitudini venatorie della linea di sangue. Era il suo primo falco e non voleva brutte sorprese, anche perchè aveva saputo da un "grande" falconiere che all'estero danno questo tipo di garanzie.
Faccio notare che era serio e sobrio... ma evidentemente un pochino annebbiato dalla teoria e con poca, poca esperienza, ma in compenso con parecchia sicumera...
Mi torno alla mente un falconiere tedesco che negli anni '70 vendette per una cifra spaventosa ad un emiro una partita di sacri colorati di bianco all'anilina, passandoli per girfalchi... Alla prima muta arrivo la sorpresa, ma ormai il tempo era passato e chi ha dato ha dato...
Inutile dire che il mio amico ha gentilmente consigliato il quasi-cliente di farsi accompagnare dal grande falconiere nell'allevamento estero di così grande professionalità , ma fra noi, lo ammetto, abbiamo riso alle spalle del poverino, con benevolenza, pero, perchè non era colpa sua, ma "dei tempi"... ;-)
Saluti a tutti.