Ho letto con curiosità i vari commenti a questo post e ho trovato spunti interessanti in ciascuno di essi.
Falchi e cucina non sono proprio un’accoppiata “nobile�.
Nella storia c’è pero almeno in altro illustre caso di falco in cucina, anzi di falco addirittura cucinato per amore, quello di boccaccesca memoria.
Ho visto la trasmissione su Italia7 e, al di là delle qui condivise perplessità igieniche e di opportunità della scelta, ho comunque ascoltato delle belle e sensate parole su quello che è la falconeria, anche da parte della conduttrice della trasmissione.
Forse questa vicenda è uno spunto interessante su cui riflettere.
Se un falco in cucina colpisce, immediatamente, per il suo essere fuori luogo rispetto a quella che è l’Antica Arte della Falconeria, che dire allora di quelli portati in piazza in esibizioni che troppe volte ricordano gli spettacoli circensi? Coppaloni forse avrebbe piö da ridire su questo, lui che, ancora prima del numero di catture, cercava la purezza dello stile di volo ed era fortemente contrario ad ogni addestramento che fosse opposto alla fiera natura dei rapaci.
L’Italia è una delle nazioni occidentali a vantare una storia della falconeria piö antica e importante, da Federico II di Svevia al massimo dello splendore della Falconeria ai tempi delle grandi corti italiane: i Gonzaga, gli Sforza, i Duca d’Este, … I nostri palazzi, i nostri castelli e, persino le nostre Chiese, con i colori dei loro antichi affreschi ci permettono di vedere ancora oggi - come se fossero delle fotografie dell’epoca – quale fosse allora l’attenzione e la cura per la Falconeria, anche per i minimi dettagli, dall’attrezzatura, agli abiti dei falconieri, alla gestione e alla cura quotidiana dei falchi. Così come le lettere e i documenti di quell’epoca - arrivate fino a noi numerose – fanno ascoltare la voce di falconieri vissuti oltre 600 anni fa che ci raccontano quanto grande fosse il loro amore e il loro rispetto per l’Arte della Falconeria.
Purtroppo di questa Storia, tra le tante Storie per cui è nota l’Italia, si conosce ben poco, soprattutto tra chi non è appassionato di falconeria.
Tante delle persone che assistono a una rievocazione storica, o ad una esibizione di falconeria in piazza, non distinguono un falco da un rapace notturno e non conoscono nulla di questa antica e nobile “Arte Venandi cum Avibusâ€�, perché la Falconeria – al di là delle interpretazioni moderne – questo è Arte di Cacciare con gli Uccelli.
E quello che vedono, compresi i falchi fatti passare fra le gambe degli spettatori o impegnati in altre evoluzioni di volo, a dir il vero poco “nobiliâ€�, diventa la loro esperienza e quindi la loro conoscenza di quello che è la Falconeria.
Per questo penso che sia importante, al di là di dove si portano i falchi – che puo essere la cucina di uno studio televisivo, una piazza o una scuola – trasmettere il valore che la Falconeria ha avuto nella nostra storia e che la Nobiltà di questa Antica Arte inizia, prima di tutto, dal cuore e dalla passione di chi ancora oggi la pratica con tanta dedizione e sacrificio.
Grazie per l’attenzione. Patrizia