imonedas ha scritto:
Amedeo quali sono gli autoctoni che dovrebbero essere usati? Intendi astori, sparvieri, pellegrini, lanari e sacri? Non basta solo questo perchè se voliamo evitare l'inquinamento genetico dovrebbero essere astori, sparvieri, pellegrini, lanari e sacri ITALIANI cioè da genitori catturati in Italia. Ti sembra possibile?
Un conto sono le ibridazioni fra "sottospecie", che al limite si possono tollerare in quanto fenomeno assolutamente naturale e un conto sono le ibridazione fra "specie", fenomeno secondo me da evitare.
Un astore tedesco e uno cecoslovacco sono della stessa sottospecie di un astore abruzzese (A.g. gentilis), per cui non vedo il problema nel creare una coppia con due soggetti di queste provenienze. E' evidente che geograficamente possono crearsi dei fenotipi con caratteristiche "locali" differenti, ma si tratta sempre della stessa sottospecie. Per esempio mediamente gli astori italiani sono un po' piö piccoli e scuri di quelli tedeschi, ma è del tutto normale e fisiologico.
Il pellegrini, in quanto uccelli piö erratici, hanno una ibridazione fra sottospecie ancora piö alta.
Il peregrinus peregrinus (normalmente considerata la forma continentale europea) si ibrida a sud con il brookei e a nord con il calidus... Per cui gli inglesi si sono inventati lo "scottish" che addirittura qualcuno, per renderlo piö scientifico, ha definito "scoticus"...

) mentre gli spagnoli vedono brookei dappertutto...
In realtà la cosa è nata negli ultimi 15 anni, da quando i falconieri sono diventati tutti "scienziati" e hanno cominciato a cercare le sottospecie "pure" per esaltare non meglio dimostrate "doti" di questa o quella sottospecie. E il mercato... prontamente ha recepito l'invito.. :mrgreen: Allora dato che il brookei dovrebbe essere piccolo, ma cattivo e velosissimo e lo scoticus grande e potente per le anatre... gli allevatori sono diventati tutti "ornitologi" pazzeschi ! Naturalmente tutto sulla fiducia, perchè, come già detto, nel campo delle sottospecie, persino il DNA è fallace...
In realtà la cosa è semplicissima... il 95% dei pellegrini provenienti dagli allevamenti europei è F. peregrinus peregrinus. Stop.
Poi se vengono piccoli e scuri, li vendiamo come brookei (magari "purissimi" e quindi con un 100 euro in piö.. :wink: ) se vengono grossi e piö chiari li vendiamo come scoticus (magari incrociati con il calidus e quindi con tot euro in piö)... :wink:
Se ho un maschio scurissimo che copre e un femmina chiara che depone... ovviamente li accoppio, poi quel che esce verrà "classificato" in base alla morfologia...

Oppure qualcuno pensa che l'allevatore li tenga separati e perda dei soldini per mantenere puro il fenotipo? :lol:
Sicuramente ci sono allevatori appassionati, che hanno fatto un lavoro di ricerca di soggetti morfologicamente molto simile ed hanno selezionato una particolare tipicità nei loro soggetti, ma la sottospecie è un'altra cosa.
Comunque questo discorso non è importante ai fini della "purezza" delle sottospecie, perchè altro non è che una copia di quello che accade in natura normalmente. La Liguria è al limite a nord del brookei e al limite a sud del peregrinus peregrinus e si vedono comunemente entrambe le sottospecie, coppie che presentano talvolta caratteri misti e i cui soggetti non si discostano di un millimetro da qualsiasi pellegrino che si puo acquistare da qualsiasi allevatore. Nessun rischio minimo di "imbastardimento" della specie.
Per cui, Ioannis, io non sarei così sensibile verso la purezza assoluta mantenuta con accoppiamenti fra individui della stessa sottospecie provenienti da zone geograficamente molto limitate (soprattutto per il pellegrino), mi accontenterei di non vedere ibridi fra gheppio e arpia...
Salutoni.