io ho di recente preso dei sottovasi enormi che terranno circa 20 litri, pero glieli posso mettere solo vicino al blocco quando sono giardinati, la sera li rovescio direttamente sull'erba e li riempio di nuovo la mattina successiva, cosa che non potrei fare in falconiera essendo in una stanza della casa (avrei 40 litri di acqua che corrono sul pavimento

) mentre svuotarli in un secchio non è fattibile.
Quanto ai climi controllati, so per esperienza di allevamento di altri tipi di uccelli (esotici e non) che se non puoi alloggiarli all'aperto devi sopperire a diverse carenze. Per citarne qualcuna: il ricircolo dell'aria, l'aria non deve mai stagnare, non tanto per la puzza ma perchè molte malattie respiratorie, micosi, infezioni batteriche ecc proliferano in ambienti con ristagni d'aria e umidità . A questo proposito avere una sola presa d'aria che dà sull'esterno potrebbe essere insufficiente, infatti sarebbe preferibile averne un'altra nel lato opposto della stanza e anche ad un altezza opposta alla prima (se una è vicino al soffitto l'altra dovrebbe essere vicina al pavimento) e se non c'è la possibilità di realizzare questo all'interno della stessa stanza si puo fare mettendo in comunicazione le due prese d'aria tra locali differenti semplicemete lasciando apperte le porte e semmai fornire un aiuto con un ventilatore o una ventola posta in corrispondenza dell'uscita-aria (sfiato) e orientata ovviamente verso l'esterno del locale in questione. In pratica si applica la teoria dei biotopi in vitro ben nota in terraristica (come dicevo altrove :wink: ) ma ampiamente diffusa tra avicoltori di tutti i tipi. Un'altra cosa che è ampiamente diffusa tra avicoltori è l'utilizzo di ionizzatori (sempre parlando di locali chiusi) che liberano ioni d'argento che caricano negativamente l'aria catalizzando le polveri sottili e il pulviscolo atmosferico (alcuni consigliano "ozonizzatori" ma sembra che ci possano essere controindicazioni), io mi trovo bene e ho notato che lo ionizzatore abbatte anche un po' gli odori e in teoria dovrebbe migliorare anche la qualità del piumaggio. Un altra cosa che ho trovato buona è una luce che emetta UVA e UVB in una minima percentuale, gli uccelli non percepiscono la luce come noi e di conseguenza neanche i colori, infatti vedono piö colori di noi e piö frequenze luminose rispetto allo spettro percepibile dall'occhio umano, una comune lampadina da 100 per loro potrebbe essere un lumicino fioco; mentre sembra che i tubi al neon sotto una data frequenza emettano uno sfarfallio che per noi è impercettibile, per loro è una luce "stroboscopica". Non è facile trovare lampade concepite per gli uccelli, ma credo che anche una per rettili posizionata in corrispondenza di un posatoio e collegata ad un temporizzatore permette di fornire gli UV necessari alla fissaggio del calcio e la sintesi della vitamina D3 e concentrando la fonte di luce su un solo posatoio si permette all'uccello d'essere lui a scegliere quando andare a farsi un bagno di sole, in piö col temporizzatore si possono programmare i bioritmi giornalieri e addirittura c'è chi sostiene di poter influenzare i tempi di muta giocando sugli orari di alba e tramonto. :?
Quanto ai rapaci giardinandoli quotidianamente è legittimo pensare che abbiano sole e aria fresca a volontà , ma ho ritenuto che migliorare il piö possibile la qualità della falconiera male non facesse, e in quelle rare occasioni in cui non sia proprio possibile giardinare il falco almeno gli si fornisce un'alternativa piö accettabile nonstante sia al chiuso. Una cosa che proprio non saprei colmare al chiuso è la noia, il falco in una stanza non ha niente da guardare e si annoia

Spero pero che se si tratta di eventi sporadici non sia un gran danno.
Questa è in grandi linee la direttiva che ho adottato per concepire la falconiera indoor, se qualcuno ha ulteriori suggerimenti benvengano! :wink: