RYOSAEBA ha scritto:
Piö o meno ma non proprio l'imprinting non mira ai numeri ma avere un rapace con le prestazioni piö simili a quelle dei rapaci in natura i rapaci in natura catturano tutti i giorni quindi vuoi o non vuoi almeno 365 catture all anno senza contare quelle per allevare i figli.
Io personalmente Ho solo ritenuto riduttivo il discorso di Tanax nei miei confronti quando ha chiesto se l'obiettivo era arrivare a 100 non mi interessano i numeri ma il divertimento io mi diverto moltissimo a cacciare col mio astore e parlo di numeri perché il giovane che legge sappia che si puo fare la caccia vera con gli astori. Lo avevo già spiegato a Tanax nell' altro messaggio.
Con gli astori ci si diverte moltissimo è divertente anche risolvere i problemi che comportano i vari metodi di addestramento l'imprinting e l'allevato dai genitori.
Poi se al divertimento e alla filosofia della falconiera si associano i numeri i quali sono sinonimo di risultato ben vengano pure i numeri.
Un caro saluto a voi tutti andate a caccia per il bene dei vostri falchi :wink: :wink:
Allora Ryo,
intanto ti diro, ma solo per tua personale cultura, che Stefano ha ragione a dissentire... l'astore in natura non cattura tutti i giorni, perchè se prende una preda grande (tipo fagiano) la difende dalle cornacchie e dagli altri predatori e se puo la mangia anche i giorni successivi, finchè ce n'è. Inoltre tende a fare gozzi molto grandi e a riposare il giorno successivo, per ricominciare a cacciare con qualche stimolo il secondo giorno e piö seriamente il terzo giorno, dopo il gozzo.
Per cui, in base alla grandezza delle prede che cattura, tendenzialmente l'astore selvatico caccia in medi ogni due-tre giorni.
Questi dati sono emersi da uno studio fatto in svezia negli anni '80, dove sono stati catturati parecchi astori, sono stati dotati di trasmittent particolari dalle quali, oltre che a sapere dove si trovava l'astore, si poteve dedurre a distanza che tipo di attività stesse svolgendo (fermo, in spostamento, in caccia etc).
I dati emersi sono quelli che ho detto. Soprattutto interessante il fatto che dopo il buon gozzo l'astore tende a stare posato e fermo (se non viene disturbato) anche per 24 ore sul suo posatoio senza spostarsi. Naturalmente nel periodo dell'allevamento il discorso cambia.
Differente è il discorso per il pellegrino che tende a cacciare tutti i giorni ed a mangiare carne fresca.
Personalmente ho visto vari terzuoli accumulare prede, per settimane, in buchi della roccia, nella falesia dove stava covando la femmina e MAI andare a riprendere una carcassa, ma continuare a cacciare prede fresche tutto il giorno (era il periodo dell'allevamento). Le carcasse venivano poi rubate dalle taccole o dalle cornacchie.
Per cui il Falconiere, per tanto che ci metta di buona volontà , difficilmente riesce ad avvicinarsi ai ritmi naturali dei rapaci selvatici.
Per il discorso della qualità o quantità o tutti e due... visto che se parlo di falconeria poi mi si dice che sono invidioso, faro un esempio usando la cinofilia... per chi sarà in grado di capire.
Il cane da caccia (genericamente) puo dare soddisfazione al cacciatore se trova tanta roba cacciabile (e quindi se gli permette di fare numeri) e/o se ne trova lavorando nello "stile di razza" a prescindere da quanti pezzi cadano.
Ci sono cacciatori che si divertono a prescindere dallo stile del cane, basta trovare e sparare.
Ce ne sono altri che se il cane non lavora in stile e "traffica come puo" pur avendo l'uccello nel mirino non sparano e non si divertono.
Non so se mi sono spiegato.
Io non dico che sia meglio o peggio uno o l'altro, dico che ognuno gode come vuole, sia chiaro.
Pero mi permetto di pensare che un neofita, secondo me, dovrebbe essere indirizzato piö sulla filosofia del piacere del rapporto fra selvaticità (falco) e razionalità (uomo) e dei compromessi che ci stanno in mezzo, piuttosto che sui 100 pezzi fatti in ogni modo.
Così come con il fucile. Se ad un ragazzino insegni fin da piccolo che l'importante è colpire tutto quello che ha le piume perchè quel che conta sono i numeri... poi non lamentiamoci degli ignoranti che sparano anche ai falchi... :wink:
Io non ho mai sparato (e mai lo faro) a NESSUN uccello posato, nè in terra, nè sul ramo. E sicuramente ho perso parecchi numeri, così facendo.
Sicuramente chi si diverte a fare i numeri pensa che io sia stupido...

punti di vista...

Perchè faticare a mettere un pellegrino in alto volo quando si possono prendere la grigie "dal cavallo" a cul levè...?
Perchè quando un pellegrino vola basso e prende a terra (magari anche selvatici) si considera un pellegrino "scarso"?
Perchè un astore che prende sempre in rimessa a terra si considera meno bravo di uno che prende al volo?
Perchè un astore che viene da 200 metri al guanto è considerato migliore di uno che viene solo al logoro e da distanze piö brevi?
Eppure tutti prendono e tutti vengono, ma ci sono quelli piö bravi e quelli meno...
Allora la risposta è che quello che ti fa godere, dopo un po' di tempo, non è la cattura, ma il "come" un rapace cattura e come risponde all'addestramento.
Questo, va insegnato ai neofiti, secondo me.
Io preferisco 100 volte un pellegrino che picchia in verticale, stocca sempre e prende 1 su 5, piuttosto che uno che scivola d'ala, lega sempre e prende 4 su 5.
Punti di vista.
Un caro saluto, Ryo.
PS: a proposito di cinofilia: la setterina?