Personalmente una decina di anni fa ho fatto un hacking di pellegrino per un comune in provincia di Asti.
La giunta neo eletta voleva fare qualcosa contro il problema "piccioni" per mantenere fede alle promesse elettorali. Fui contattato e spiegai che i pellegrini non sarebbero serviti a nulla dal punto di vista della riduzione numerica dei piccioni cittadini, ma la giunta, fregandosene dei costi, mi disse che voleva semplicemente dare un segnale politico e che l'introduzione sulla torre medioevale di 4 pellegrini all'hacking sembrava essere quello giusto. Purtroppo non riuscii a convincerli a comprare trasmittenti. Non gliene fregava niente di sapere che fine avrebbero fatto, l'importante per loro era dare l'immagine...
Comunque a me non parve vero. Potevo fare un'esperienza nuova, forse unica e senza tirare fuori una lira. Per cui prenotai da un amico fidato in Austria (in Italia non avrei avuto nè la sicurezza dei falchi, nè i CITES in tempo) due maschi e due femmine che andai puntualmente a ritirare a 41 giorni di età .
L'hacking con scatola nido sulla torre ebbe successo ed i 4 si involarono normalmente. Uno fu ucciso dopo l'apertura della caccia. Un altro fu trovato ad agosto con un'ala rotta contro un filo dell'alta tensione, affidato ad un amico falconiere di Torino, curato per un mese e poi soppresso, una femmina sparì dopo l'estate e l'ultima femmina rimase in paese per diversi mesi, beniamina di fotografi, cittadini e turisti, per poi sparire, spero attratta da un compagno.
Tutti impararono a cacciare e mi regalarono la visione di voli indimenticabili.
Saluti.
La giunta neo eletta voleva fare qualcosa contro il problema "piccioni" per mantenere fede alle promesse elettorali. Fui contattato e spiegai che i pellegrini non sarebbero serviti a nulla dal punto di vista della riduzione numerica dei piccioni cittadini, ma la giunta, fregandosene dei costi, mi disse che voleva semplicemente dare un segnale politico e che l'introduzione sulla torre medioevale di 4 pellegrini all'hacking sembrava essere quello giusto. Purtroppo non riuscii a convincerli a comprare trasmittenti. Non gliene fregava niente di sapere che fine avrebbero fatto, l'importante per loro era dare l'immagine...
Comunque a me non parve vero. Potevo fare un'esperienza nuova, forse unica e senza tirare fuori una lira. Per cui prenotai da un amico fidato in Austria (in Italia non avrei avuto nè la sicurezza dei falchi, nè i CITES in tempo) due maschi e due femmine che andai puntualmente a ritirare a 41 giorni di età .
L'hacking con scatola nido sulla torre ebbe successo ed i 4 si involarono normalmente. Uno fu ucciso dopo l'apertura della caccia. Un altro fu trovato ad agosto con un'ala rotta contro un filo dell'alta tensione, affidato ad un amico falconiere di Torino, curato per un mese e poi soppresso, una femmina sparì dopo l'estate e l'ultima femmina rimase in paese per diversi mesi, beniamina di fotografi, cittadini e turisti, per poi sparire, spero attratta da un compagno.
Tutti impararono a cacciare e mi regalarono la visione di voli indimenticabili.
Saluti.
als ha scritto:secondo voi l'hacking potrebbe essere lo strumento giusto per reintrodurre in natura pulli?
Prima che pensiate male![]()
vi dico subito che sono assolutamente lindo ma è un pensiero che ho fatto in seguito alla segnalazione di un ritrovamento fatta agli enti competenti qualche settimana fa.