Secondo me è sbagliato domandarsi su cosa avrebbe fatto o no, cosi' come si puo essere daccordo o meno sulla sua visione della falconeria o sulla linea di condotta del famoso Circolo falconieri d'Italia.
Non mi fa piacere lo confesso, quando leggo Stile Coppaloni= falco in alto mani in tasca, stile falco da passeggio. mi da ai nervi, la considero una riduzione impropria della ricerca estetica e della vera classe che secondo me animava i voli dei suoi falchi, ma è una mia sensazione personale.
quello che mi piace tenere sempre presente è la visione della natura e della predazione che ci ha lasciato Coppaloni. neanche come falconeria, ma come ammirazione delle forze che la natura unisce o contrappone tra di loro. l'eterna sfida tra preda e predatore, dove entrambi danno il massimo in forza e astuzia, l'uno per superare l'altro, uno per predare , uno per non essere predato, uno per uccidere, uno per non essere ucciso. il falconiere deve considerarsi fortunato perché portando a caccia i suoi falchi puo essere ogni volta partecipe di questo spettacolo, e di fronte a una preda che fugge , provare ammirazione anche per essa, che è stata in grado di sfuggire ad un predatore, il quale , forse, potrebbe avere la meglio al tentativo successivo, oppure no.
Il fatto che oggi i falchi da falconeria "predatori" si contino sulle punte delle dita, o che la falconeria o alcuni metodi di addestramento siano impiegati per attività non venatorie passa in secondo piano, basta tenere presente che solo allenando duramente e con impegno un falco, per poi farlo confrontare on una preda selvatica , potrà forse farci appena assaporare quelle sensazioni uniche che sicuramente proprio Coppaloni ricercava cacciando con i falchi.
personalmente, eviterei di far progredire la discussione con barbagianni si o no, harris si o no, spettacoli si o no o cose simili, perché mi sembrano discorsi veramente fini e se stessi in questo contesto.
scusate lo "sfogo" :wink:
Non mi fa piacere lo confesso, quando leggo Stile Coppaloni= falco in alto mani in tasca, stile falco da passeggio. mi da ai nervi, la considero una riduzione impropria della ricerca estetica e della vera classe che secondo me animava i voli dei suoi falchi, ma è una mia sensazione personale.
quello che mi piace tenere sempre presente è la visione della natura e della predazione che ci ha lasciato Coppaloni. neanche come falconeria, ma come ammirazione delle forze che la natura unisce o contrappone tra di loro. l'eterna sfida tra preda e predatore, dove entrambi danno il massimo in forza e astuzia, l'uno per superare l'altro, uno per predare , uno per non essere predato, uno per uccidere, uno per non essere ucciso. il falconiere deve considerarsi fortunato perché portando a caccia i suoi falchi puo essere ogni volta partecipe di questo spettacolo, e di fronte a una preda che fugge , provare ammirazione anche per essa, che è stata in grado di sfuggire ad un predatore, il quale , forse, potrebbe avere la meglio al tentativo successivo, oppure no.
Il fatto che oggi i falchi da falconeria "predatori" si contino sulle punte delle dita, o che la falconeria o alcuni metodi di addestramento siano impiegati per attività non venatorie passa in secondo piano, basta tenere presente che solo allenando duramente e con impegno un falco, per poi farlo confrontare on una preda selvatica , potrà forse farci appena assaporare quelle sensazioni uniche che sicuramente proprio Coppaloni ricercava cacciando con i falchi.
personalmente, eviterei di far progredire la discussione con barbagianni si o no, harris si o no, spettacoli si o no o cose simili, perché mi sembrano discorsi veramente fini e se stessi in questo contesto.
scusate lo "sfogo" :wink: