menzacapo ha scritto:
Pino ti ringrazio per la stima

ma mi sento poco piö che un novello

cmq credo che Meth farà un buon lavoro perchè riflette su quello che fa e deve fare e poi, soprattutto esce tutti i giorni. Questa credo che sia la strada giusta.
Jery potrebbe consigliarti bene perchè ha dimostrato di avere un gran manico con questo rapace( e non solo :wink: ).
Con il maschio Io farei così:
piazzi una volantina a terra a la alzi d'avanti al g.a (se la lanci tu dalle mani farai in modo che tutto quello che aprte da te verrà attaccato mentre tutto il resto verrà ignorato). Appena il g.a. riesce a catturare nei primissimi metri con regolarito sostituisci e ne fai un'altra fino a farne 4-5 per ogni uscita. Dopo questo allenamento/muscolamento ed affiatamento con te, vai sulle siepi o negli incolti e provi la caccia vera.
I tuoi riconoscimenti, i tuoi consigli, mi fanno veramente piacere caro menza, e oggi in particolare giungono veramente a proposito:
Ore 12:15 circa, giornata soleggiata, ho deciso di cambiare zona di volo. Ho volato prima il maschio perchè avevo paura di un suo allontanamento, e siccome per lui la femmina è un incoraggiamento ancora molto valido, in casi estremi avrei potuto recuperarlo piö facilmente.
L'ho messo in volo a 108 grammi (ieri ho dato quaglia e mi ha preso subito peso), e la variante della zona nuova mi ha messo un po a rischio ma, dato che smaniava piö degli altri giorni a pesi piö bassi, l'ho volato comunque.
Ho portato dietro due volantine, una in filagna e l'altra solita per la scatola (quella in filagna l'ho portata per casi di emergenza).
I primi 5 minuti sono stati piö una perlustrazione, non volevo richiamarlo subito, attorno era un pullulare di altri uccelletti e lui alzava continuamente la testa per guardarsi attorno. Dopo qualche minuto ho pensato di fargli fare qualche passata al logoro, prima di mettere la volantina in scatola, ma il mio pensiero è stato prontamente bloccato da una partenza razzo del maschio verso un canale di rovi, a poco piö di 60 metri. Parte velocissimo, piuttosto alto, e quando arriva sui rovi lo vedo fermo in spirito santo in maniera persistente contro vento sul roveto. Inizialmente pensavo che avesse visto realmente qualche cavalletta o una roba talmente piccola che era sfuggita ai miei occhi, dato che non avevo visto nulla poco prima in quella direzione. Mi avvicino molto velocemente e lui insiste nello spirito santo spostandosi a destra e a sinistra (sembrava un colibrì). Quando giungo in prossimità del roveto vedo partire, a 3-4 metri da me, una una "cavalletta" juventina veramente grossa. Il maschio è passato dallo spirito santo ad un volo che non so bene come definire, una sorta di picchiata battuta, e la ferra sull'involo. E' stato un momento quasi surreale, passo qualche secondo attonito e dopo ho gridato come un deficiente manco avessi vinto alla lotteria.
La sorpresa è stata tanta che la scarica di adrenalina non mi è ancora passata, sono ancora elettrico e insonne, come fossi stato colpito con un teaser. ( e già , ho provato il teaser... :lol: :lol: veramente :evil

Non pesavo nemmeno lontanamente potesse catturare così presto, in quella situazione, e per di piö.. (va beh).. magari tra qualche settimana sarebbe riuscito a prendere una volantina limitata, ma altro proprio non ci credevo.
Credetemi, non sono ancora riuscito a smaltire l'adrenalina, e anche se puo sembrare brutto devo ammettere che con altri rapaci non ho avuto queste stesse scariche; ma oggi veder catturare il maschio, a quel peso, un attacco da spirito santo e non da un posatoio, in maniera così autonoma, non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo.
La mia vicinanza mi ha consentito di levarle velocemente la "cavalletta" dalle mani e di rilasciarla sana e salva. Ho sostituito con un maxi petto di quaglia ed un gozzo stratosferico.
Riprendendo un termine strettamente legato alla pesca posso dire che con questi gheppietti si puo quasi parlare di catch and realese...

Credo che alla fine la chiave di tutto sia stato il mio rapido avvicinamento al roveto proprio in direzione della "cavalletta", mentre era braccata dal gheppio am. , e di conseguenza la mia vicinanza ha fatto scattare l'involo della "cavalletta". Credo anche che l'alimentazione della giorno prima abbia giocato un ruolo fondamentale. E' vero che la quaglia è sostanziosa e lo ha fatto salire di peso, ma rispetto al pulcino il gozzo si vuota molto piö velocemente vista la quantità inferiore, senza dover attendere la borra; quindi gozzo vuoto, peso piö alto, ma fame alta nonostante il peso.
Ok, non dimentichiamoci della femmina, che ho preferito volare nel pomeriggio inoltrato, in quanto l'adrenalina regalata dall'azione del maschio mi ha tolto preziose attenzioni che avrei dovuto riservare e dedicare a lei. Anche lei è aumentata di peso durante la notte, quindi ha saltato il gozzo del mattino, e l'ho messa in volo alle 15:30. Le risposte al logoro sono state buone, ma ho proferito evitare la quaglia in filagna visto che la novità del nuovo posto era già sufficiente per lei. La femmina tende a distrarsi molto piö facilmente, e se per caso si pianta su un posatoio, e dice che non vuole scendere, bisogna pregarla in 9 lingue diverse. Comunque nonostante il peso, le risposte al logoro mi hanno soddisfatto ed è stata una buona occasione per farle conoscere la nuova zona di volo.
Io non so se puo servire a qualcuno, io sono un novizio, ho iniziato circa 5 anni fa, e non posso certamente definirmi un "falconerie", ed in particolare, sui gheppi americani, non ho proprio voce in capitolo essendo questa la mia prima esperienza con questi piccoli rapaci; cio che posso consigliare a chi inizia a praticare la micro falconeria con il g.a. è di annotarsi tutto, ogni cambiamento di reazione, pesare e ripesare i falchi piö volte al giorno cercando di associare al peso il giusto quantitativo di cibo, e di paragonarli alle risposte ottenute in quelle determinate condizioni.
Per chi ha altri falchi e all'improvviso si butta all'avventura su questo piccolo rapace, secondo me, è necessario cambiare il proprio modo di pensare, soprattutto non si deve puntare tutto sull'abbassamento del peso, in quanto, dalla mia piccola esperienza, serve solo all'inizio per aumentare l'attenzione durante l'addestramento; l'obbiettivo è quello di volarli a pesi vicini a quello massimo, ottenendo le giuste risposte al condizionamento. Personalmente non sono mai andato oltre l'8-9% sotto il loro peso massimo, ed in particolar modo con il mio maschio, il suo abbassamento di peso è stato minimo, molto graduale e per pochi giorni, poi pian piano l'ho volato sempre a pesi piö alti.
Io saro forse esagerato, ma visto che da oltre 15 anni ho anche la passione per la pesca, quella vera, sono abituato a prendere nota delle condizioni meteo giornalmente, per individuare un momento di abbassamento repentino della pressione, calcolare i tempi di scaduta e individuarne le fasi intermedie etc, quindi ritornando in tema, prima di uscire con i miei falchi, sopratutto le settimane successive al primo volo, misuro la temperatura esterna, l'umidità , il vento, se pioviggina, se c'è il sole, se nuvoloso, insomma tutto cio che puo tornarmi utile nel capirci qualcosa quando i conti non tornano, per poi riportare tutto sul mio taccuino.
Spero di non annoiarvi troppo con tutti questi topic lunghissimi
Un saluto.