Volo a monte delle Poiane di Harris

oel88

Aspirante Falconiere
Ciao a tutti.

Si legge ovunque che la tecnica di caccia piö sbagliata da utilizzare con la poiana di Harris è farla partire dal pugno, a causa della sua accelerazione non esattamente bruciante. Di conseguenza tutto quello che ho letto descrive la tecnica del volo sugli alberi al seguito del falconiere come il metodo principe, se non unico, di caccia con questi esemplari, menzionando anche la tecnica in cooperazione con altre poiane e (nelle ultime due righe del paragrafo) il volo a monte, sottolineando che in natura è una delle tecniche piö usate da questa specie.
Vorrei sentire la vostra opinione visto che questo forum pullula di addestratori di Harris: Le vostre poiane volano a monte? Cacciate anche con questa tecnica o è effettivamente molto difficile da applicare? E' effettivamente complesso insegnare ad un Harris a volare a monte o semplicemente non ci si prova neanche?


Grazie della pazienza, ma credo che questi siano dubbi comuni in neofiti completi come me.

PS: ho visto dei video di poiane di harris che salivano fino a diventare puntini in cielo...quindi almeno ho la certezza che è materialmente possibile....sarà  anche utile? :)

Leonardo
 
Anche gli astori e gli Sparvieri a volte fanno l 'alto volo, quindi tecnicamente tutto è possibile anche mandarli fino a diventare puntini nel cielo come dici tu... il problema si presenta quando è il momento di scendere....per quanto veloci... un falco d' alto volo sarà  sicuramente piö performante a ognuno il suo posto.
 
Piö di una volta ho visto sparvieri fare l'alto volo :p Veramente fantastici.
In un attimo sono scomparsi alla mia vista 8O
Un saluto

Davide
 
Tutti gli uccelli possono fare alto volo.......
Astori e sparvieri lo fanno per spostarsi d una zona all'altra non certo per cacciare.
 
Viste le prime risposte, correggo la domanda.
Per quanto incompetente in materia, so bene che tutti i rapaci possono fare alto volo. Il topic voleva stimolare le risposte di qualcuno che ha/ha avuto esperienze dirette di questo tipo di volo (e perché no di caccia con questo metodo) con le Poiane di Harris.

Grazie,

Leonardo.
 
Io ho addestrato diversi harris a volare a monte, ma mai per caccia, anche se una volta con questo tipo di volo Max ha preso una fagiana.....
sono completamente inefficaci a causa del loro carico alare e del peso che li fanno scendere molto lentamente, a meno che non si fa cacia di rimessa.
 
oel88 ha scritto:
Viste le prime risposte, correggo la domanda.
Per quanto incompetente in materia, so bene che tutti i rapaci possono fare alto volo. Il topic voleva stimolare le risposte di qualcuno che ha/ha avuto esperienze dirette di questo tipo di volo (e perché no di caccia con questo metodo) con le Poiane di Harris.

Grazie,

Leonardo.

Se per "volo a monte"intendi quei voli di ispezioni(15 mt di altezza) che fanno tra un posatoio e un altro magari lontani tra di loro,che possono durare un minuto o due al massimo,
gli harris li utizzano anche per cacciare.
Il mio ci ha catturato spesso dei............... che vivono nei falaschi(e non solo)Talvolta abbozza anche uno" spirito santo"poiche cerca di ritrovare la preda che si è nascosta.Per il resto ha ragione Alessandro,la loro picchiata è quasi ridicola.
In compenso purtroppo sono maestri per cacciare di "pedina",metodo con il quale possono ripulire un fosso dalle gallinelle...e addio spettacolo :lol: :lol:
 
oel88 ha scritto:
Viste le prime risposte, correggo la domanda.
Per quanto incompetente in materia, so bene che tutti i rapaci possono fare alto volo. Il topic voleva stimolare le risposte di qualcuno che ha/ha avuto esperienze dirette di questo tipo di volo (e perché no di caccia con questo metodo) con le Poiane di Harris.

Grazie,

Leonardo.

Il discorso è ampio e parte dalla natura.
La tecnica di volo che istintivamente i rapaci mettono in pratica per procurarsi il cibo viene determinata molto semplicemente dal tipo di preda che prediligono.
L'uomo non ha fatto altro nei millenni che sfruttare questi doti naturali per insidiare prede differenti.
i falchi che praticano l'alto volo in natura sono quelli fondamentalmente ornitofagi. Il pellegrino mangia uccelli al 99% , gli uccelli volano alti e lui li caccia nello spazio aereo, per cui gli è istintivo di salire e cacciare dall'alto verso il basso.. Il lanario (tanto per fare un esempio) che come sistematica è molto vicino al peregrinus, in raltà  si nutre "anche" di uccelli, ma per una grande percentuale anche di mamiferi, rettili e insetti. Per cui è "un po' meno" altovolista e piö tence nell'inseguimento a terra. Il sacro poi ancor di piö, visto che in natura di alto volo in partica non ne fa. Lo impara, se glielo insegniamo facendolo predare uccelli facilmente (è molto eclettico e opportunista), ma non ce l'ha nel DNA. Allo stesso modo il Gyr, suo parente stretto. Paradossalmente il secondo falco altovolista per selezione secondo me, dopo il pelle è lo sparviere (altro ornitofago al 100%). Lo si mette nella categoria del basso volo perchè in falconeria è impossibile fargli fare l'alto volo per via del condizionamento (poi semmai ne riparliamo), ma in natura lo si vede spessissimo sorare in caccia ad altezze notevoli per predare rondini e rondoni.
Le poiane fanno volo di ricerca e quando sono in termica altissime non stanno realmente cacciando e gli Harris' (che naturamente non è possibile osservare in natura qui) da quello che ho visto da filmati e documentari, in natura mangiano piö cacciando a piedi che in volo.
Perchè cercare di metterli in "volo a monte"? per fare passeggiate?
Se ci mettiamo nella testa di un Harris' che viene liberato da pugno del falconierie, perchè dovrebbe mettersi a monte? sa benissimo che noi gli faremo partire la preda oppure lo serviremo al guanto... perchè sprecare energie volando? e anche se lo facesse, quanto potrebbe durare prima di posarsi ?
Ho conosciuto un "falconiere" che voleva a tutti i costi far stare a monte un astore, adducendo la motivazione che in natura lo fanno. Naturalmente non ci riuscì.
L'astore in natura va in alto volo e picchia come un pellegrino. L'ho visto parecchie volte personalmente, ma erano caso particolari.
Si posava su un abete sulla cresta di un monte e aspettava che un mio amico aprisse i viaggiatori, poi partiva orizzontalmente e faceva circa un km nel vuoto della valle trovandosi così sopra i colombi alto circa 400-500 metri e picchiava ad ali chiuse sul gruppo. Era spettacolare quanto un pellegrino, in piö se falliva l'aggancio, a differenza del pelle, inseguiva alla coda fin contro la colombaia...
Una macchina da guerra...
Un giorno, facendo questo gioco, arrivo a dieci metri dalla colombaia e gli attraverso la strada una tortora, l'astore fece una virata improvvisa a velocità  massima e per cercare di agganciarla e si stampo contro il tronco di un noce ricoperto di edera che si trovava proprio davanti a casa a dieci metri da noi.... Fece un rumore pazzesco, rimase intontita (era una femmina adulta) e cadde, ma riuscì con una zampa ad aggrapparsi all'edera e rimase appesa a 4-5 metri da terra, a testa in giö, mezza stordita in una posizione innaturale. Si guardava intorno girando la testa lentamente, senza riuscire a volare, nè a risalire. Corremmo subito a prendere una scala per vedere di prenderla, ma dopo pochi minuti, prima che riuscissimo a salire, si lascio cadere e riprese a volare, sparendo dietro la montagna.
Questo per dire che ogni falco ha il suo stile di caccia e che secondo me è piö gratificante fargli fare quello per cui la natura lo ha selezionato da millenni.
Ed anche per dire che l'Astore, essendo "il falco dei falchi", come diceva Frank Beebe, potrebbe anche fare, come si dice, "il culo alla mosche"... in alto o basso volo... :wink: :wink: :wink:
Salutoni.
 
Grazie delle interessantissime risposte!
Tanax, è sempre un piacere leggere le tue, perfettamente esaustive. Mi hai stimolato altre perplessità  pero...Il fatto dello sparviere ad esempio: sapevo bene che è un rapace esclusivamente ornitofago, tanto che è l'unico con cui noi cacciatori (non acora falconieri) abbiamo problemi nella caccia da capanno, coi richiami vivi. Capita spessissimo, se non tutte le volte, che dopo aver piazzato le gabbie con i richiami sulle piante, torniamo nel capanno e tempo 10 minuti uno sparviere ci si fionda sopra cercando (a volte porcaccia miseria riuscendoci) di artigliare i nostri uccelletti!!
Se non ti fa troppa fatica mi delucideresti in poche righe sul perché si fa fare esclusivamente il basso volo allo sparviere, e..magari..riguardo all'astore come "falco dei falchi"? Mi va bene anche se mi indichi qualche lettura a riguardo. :x

Grazie,

Leonardo.
 
oel88 ha scritto:
Grazie delle interessantissime risposte!
Tanax, è sempre un piacere leggere le tue, perfettamente esaustive. Mi hai stimolato altre perplessità  pero...Il fatto dello sparviere ad esempio: sapevo bene che è un rapace esclusivamente ornitofago, tanto che è l'unico con cui noi cacciatori (non acora falconieri) abbiamo problemi nella caccia da capanno, coi richiami vivi. Capita spessissimo, se non tutte le volte, che dopo aver piazzato le gabbie con i richiami sulle piante, torniamo nel capanno e tempo 10 minuti uno sparviere ci si fionda sopra cercando (a volte porcaccia miseria riuscendoci) di artigliare i nostri uccelletti!!
Se non ti fa troppa fatica mi delucideresti in poche righe sul perché si fa fare esclusivamente il basso volo allo sparviere, e..magari..riguardo all'astore come "falco dei falchi"? Mi va bene anche se mi indichi qualche lettura a riguardo. :x
Grazie,
Leonardo.

La lettura a cui mi riferisco è il "North American Falconry and Hunting Hawks" di H. Webster e F. Beebe, quella che io considero la "Bibbia" della falconeria moderna, senza voler togliere nulla a nessun altro autore. Il libro, scritto negli ottanta è stato aggiornato nelle innumerevoli successive edizioni ed è il testo con il quale io ho imparato le basi per far volare i falchi (l'astore in particolare) senza nessun altro aiuto. I libri come quello di F.R de la Fuente (grandissimo falconiere spagnolo) erano buoni, ma non entravano nei veri dettagli della gestione, mentre il Beebe scrive riga su riga tutto quello che si puo poi constatare quando si ha un astore in mano.
Il libro fu tradotto da noi dello Yarak Club di Falconeria nel 1990 (in parte proprio tradotto personalmente) e diffuso (fotocopiato) fra i soci con il benestare scritto di Webster (che era anche editore). Non si trova pero in commercio tradotto perchè Webster ci concesse di diffonderlo solo in via amatoriale ai soci dello Yarak Club, cui lui e Beebe avevano acconsentito di essere soci onorari. Una seconda edizione tradotta mi pare fu poi diffusa dalla UNCF (unione nazionale cacciatori falconieri) settoriale della FIdC, ai soci. Oggi non saprei dove indirizzarti per l'acquisto, ma se conosci un po' di inglese ti consiglio comunque di comprare l'originale (per esempio dalla Northwoods l'hanno sempre avuto).
Lo sparviere è un rompi coglioni incredibile per i capannisti e spesso per questo ci lascia le penne... :cry:
Bisogna fasciare le gabbie con rete a maglie piccole, in modo tale da poterlo scacciare via senza rimetterci il richiamo. Normalmente i richiami per un po' si zittiscono, ma se sono buoni poi ricominciano a cantare.
Lo sparviere ha un metabolismo velocissimo per cui deve sempre mangiare.
Una sparviera di 300 grammi in natura mangia circa 50-70 grammi di carne in estate e anche un etto in inverno. In falconeria, per ovvi motivi di condizionamento, diamo da mangiare una volta sola al giorno a sparvieri che sono già  abbassati di peso e privi di grasso. In natura uno sparviere di solito cattura quotidianamente piccoli uccelli da 15-20 grammi e ne prende due o piö al giorno (escluso il periodo dell'allevamento in cui cambiano le cifre).
Quindi il consumo di glucosio e proteine è diversamente metabolizzato nello sparviere da falconeria rispetto a quello selvatico, che non arriva mai alla "riserva", ma ha sempre il serbatoio come minimo mezzo pieno. In queste condizioni puo permettersi di fare anche alto volo, consumando benzina per cacciare. Quando invece è "in riserva", come sono sempre i nostri uccelli, non spreca energie "volando" per cacciare, preferisce istintivamente cacciare da posato, per consumare meno.
Chi vuole provare, puo ingrassare uno sparviere e provare a lanciarlo a fine settembre dietro alle allodole quando frullano a 50 metri davanti a lui, lo sparviere salirà  anche fino a 100 metri e poi abbandonato l'inseguimento, molto probabilmente si metterà  in alto volo. E' uno spettacolo, ma poi a recuperarlo sono dolori... e alla fine cattura poco o niente...
Saluti.
Amedeo.
 
E' piacevole ed istruttivo leggere tanti particolari provenienti da esperienze sul campo. 8)

Beebe nel libro ciatato da Amedeo dice"Solitamente si pensa ai falconi ed agli accipiter come 2 gruppi con delle caratteristiche ben distinte e diverse tra loro, ma quando si confrontano le specie piö piccole dei 2 gruppi, queste differenze si fondono fino ad annullarsi, o addirittura si ribaltano. Infatti gli smerigli hanno una tecnica di caccia molto piö simile a quella degli accipiter che non lo sparviere, che invece è molto piö falcone.

F. Beebe
 
Il volo a monte e' spettacolare ma creo poco proficuo.....con l'harris credo la caccia piu' bella sia quella di agguato...camminando camminando...si scova con sorpresa la preda, sul terreno libero e' chiaro che perde lo sprint..ma nell'agguato e nel sottobosco e' imbattibile!!!! :?
 
ahahhahah
Gianluca non sono un buon interpretatore di faccine
ma credo che neanche tu creda a quello che scrivi!
sprint?non ha rivali nel sottobosco??
ahhahahahah
 
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