I PROBLEMI SANITARI DEI FALCHI IN MUTA

lanticovolo

Veterinario
Vorrei rendermi virtualmente utile nel segnalare alcune tra le patologie piu' frequenti dei rapaci messi in muta e cioe' a pieno peso , liberi in voliera o al blocco :
inizio dal problema zampe per poi lasciare a tutti argomenti e discussioni ;
- il problema delle zampe di un rapace messo al blocco e' il motivo piu' frequente di una richiesta di consulenza veterinaria perche'? prima cosa il blocco ...anche se non vi dico niente di nuovo bisogna ben considerare che il nostro rapace passera' gran parte del suo tempo appoggiato su di un'unica superficie la quale dovra' conseguentemente essere imbottita , disinfettata frequentemente ( consideriamo che la candeggina pura , purche' poi ben risciacquata e' il disinfettante piu' potente in assoluto ) e composta di materiale " astroturf " abbondantemente alto nelle singole setole e di media durezza. L'aumento di peso unito all'immobilita' porta problemi circolatori che , anche su animali che riposano su ottime superfici provocano rallentamenti di afflusso ematico e conseguenti fenomeni necrotici; io massaggio quotidianamente le zampe a mo' di massaggio thai :mrgreen: la piante e tutte le dita con una crema all'aloe vera ; gli artigli siano arrotondati con controlli settimanali ; giardinare il falco permettendogli di appoggiare su superfici diverse stimola sia il suo benssere che la sua circolazione periferica.Spero di avervi provocato in senso buono stavolta :roll:
 
Consigli sempre ben graditi Gianluca :wink:
Quando hai tempo posta magari le patologie piö frequenti di questo periodo!!
Un saluto
Davide
 
e perchè gli artigli debbono, secondo te, essere arrotondati?
basta che siano della lunghezza giusta e vedrai che nessun problema ci sarà !! nessun problema di autoferite e quindi di infezioni varie che sfoceranno poi in bumblefoot se mantenuti affilati ma della lunghezza "naturale"
prova a tenere gli artigli arrotondati ad un astore e poi mi dici , una volta che artiglia una lepre, se riuscirà  a trattenerla !!

è chiaro che se teniamo un falcone (specialmente quelli di grande mole come gli ibridi gyr/sacro) dimenticato per mesi su un blocco non idoneo e senza muoverlo di un cm ecco che è facile che la circolazione degli arti inferiori vada a farsi benedire ecc ecc, ma se li teniamo su blocco idoneo ed ogni tanto lo "muoviamo" non accadrà  nulla..per muovere intendo farlo spesso mangiare sul pugno, giardinamenti vari, e quindi spostato ora al sole il mattino, con bagno, ora al fresco dalle 11-12 in poi (nei mesi estivi) ecco che difficilmente si avranno problemi

comunque, ben vengano consigli come quelli postati da lanticovolo
 
E' ovvio Giovanni che questo e' un forum genericissimo , non ci metetremo a parlare di niente di complesso , soprattutto quello che ci interessa e' chiarire a chi si butta solo ora nel mondo falconieristico! gli artigli sono la forza di un rapace oltre al becco ecc. per questo vanno tenuti e considerati molto!quanti non hanno un gyr x qualsiasi altro rapace bloccato al blocco tutta la muta???ovvio no i veterani ma chi inizia?? cmq non ci metterei la manina sur foco sull'astorello che non ha problemi di sorta e basta che gli artigli siano di lunghezza giusta!!si arrotondano nel periodo della muta quando la lepre trotterella con la prole per i campi ovviamente, altrimenti sarebbe come andare al poligono con una benda da capitan uncino!! :lol: davide ora i nostri rapaci in volo sono soggetti a colpi di calore per le attese in auto durante gli spostamenti , all'assunzione di cibo mal conservato e a tutta una serie di proliferazioni batteriche dovute alle alte temperature nella falconiera e fermentazione delle feci e del materiale alimantare residuo; poi come gia' postato prima , l'asenza di movimento libero e la nn corretta ispezione degli arti inferiori puo' predisporre a patlogie da " ambiente circoscritto " ( pododermatiti , rottura delle penne ) , in genere questo periodo di stop corrisponde con un ipotetico momento di recupero forze dopo una stagione di voli ma , non dimentichiamo che questa e' pur sempre una forzatura e vanno controllati minuziosamente i cali di assunzione di cibo che potrebbero essere giustificati con il fatto che il falco ha raggiunto ormai il suo peso di muta. :roll:
 
lanticovolo ha scritto:
E' ovvio Giovanni che questo e' un forum genericissimo , non ci metetremo a parlare di niente di complesso , soprattutto quello che ci interessa e' chiarire a chi si butta solo ora nel mondo falconieristico! gli artigli sono la forza di un rapace oltre al becco ecc. per questo vanno tenuti e considerati molto!quanti non hanno un gyr x qualsiasi altro rapace bloccato al blocco tutta la muta???ovvio no i veterani ma chi inizia?? cmq non ci metterei la manina sur foco sull'astorello che non ha problemi di sorta e basta che gli artigli siano di lunghezza giusta!!si arrotondano nel periodo della muta quando la lepre trotterella con la prole per i campi ovviamente, altrimenti sarebbe come andare al poligono con una benda da capitan uncino!! :lol: davide ora i nostri rapaci in volo sono soggetti a colpi di calore per le attese in auto durante gli spostamenti , all'assunzione di cibo mal conservato e a tutta una serie di proliferazioni batteriche dovute alle alte temperature nella falconiera e fermentazione delle feci e del materiale alimantare residuo; poi come gia' postato prima , l'asenza di movimento libero e la nn corretta ispezione degli arti inferiori puo' predisporre a patlogie da " ambiente circoscritto " ( pododermatiti , rottura delle penne ) , in genere questo periodo di stop corrisponde con un ipotetico momento di recupero forze dopo una stagione di voli ma , non dimentichiamo che questa e' pur sempre una forzatura e vanno controllati minuziosamente i cali di assunzione di cibo che potrebbero essere giustificati con il fatto che il falco ha raggiunto ormai il suo peso di muta. :roll:


Gianluca, mah, ci sarebbe da "contestare" molto sulle tue affermazioni, prima su tutte l'arrotondamento "artificiale" degli artigli !!!! ma stai a scherzà ? ora tu fai limare a "tutti" gli artigli !! ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ascolta, io NON ho mai limato per arrotondare gli artigli di nessun mio astore in preparazione o durante la muta, e bada bene ne ho avuti una enormità !!! belli, brutti, bravi, meno bravi ecc ecc e mai e poi mai ho avuto problemi!! ho limato, certo che si, ma per affilare gli artigli !! spesso, stando alla pertica, gli astori tutti indistintamente con il loro dibattere "sgommando" sul terreno specialmente quando sono a pesi "gordi" si arrotondano gli artigli, ecco che vanno affilati. Vanno tagliati quando troppo lunghi e poi affilati. Mai ho avuto problemi di podermatiti sui miei astori fatti mutare in pertica. Ovviamente ogni tanto bisogna controllare se nel dibattere contro il terreno possono aver subito una piccola ferita nel palmo, ed in quel caso disinfettare alla bisogna ed intervenire con le eventuali cure del caso.

Poi, piö che il cibo guasto pericoloso, è la puzza che emana che da fastidio!! In natura TUTTI i rapaci nascondono il cibo avanzato per poi mangiarselo anche a distanza di giorni in completa putrefazione senza subire nessuna infezione di sorta!!
Inotre, prova a visitare (ed annusare :wink: ) un qualsiasi sito di deposizione o nido di un rapace, sia diurno che notturno, poi mi dirai se vi regna l'igiene!! carcasse e mosche dappertutto!! eppure i pullus vengono su che è una meraviglia!!
Ovviamente un po di igiene non guasta mai, ma neppure rendere "sterile" a mo di sala operatoria una voliera o il luogo dove vive il rapace...sempre una via di mezzo, mai eccedere in nulla!! ne sulla sporcizia ne sulla eccessiva igiene.

Se fatti ingozzare a dismisura durante la muta qualsiasi rapace raggiunge un eccessivo peso durante i primissimi tempi per poi fisiologicamente calare e stabilizzarsi ai pesi "della specie"...quando raggiungono il peso "stabilizzato" diventano quasi inappetenti o quantomeno con poco cibo si "mantengono"...l'inappetenza è solo da valutare e da prendere in considerazione solo se ad un "palpeggiamento" di denota un certo dimagrimento e/o delle anomalie comportamentali altrimenti non c'è nessuna preoccupazione di sorta..il loro metabolismo si è assestato causa l'eccessivo ed innaturale ingozzamento

per questo sarebbe auspicabile dare razioni di cibo non eccessive e mantenere il rapace a pesi di poco superiori ai pesi di caccia; con poco superiori non intendo 20 o 30 g ma non piö di 100g al massimo 150g, come esempio, per una femmina di astore dal peso di caccia di 930-950g
 
Giovanni c'è poco da aggiungere a quello che hai scritto perché anche io la penso allo stesso identico modo su tutti gli argomenti che hai trattato, artigli compresi.
una cosa forse: non so per gli astori ma per i falchi piö che disinfettare maniacalmente e inutilmente l'attrezzatura è fondamentale che non vengano fermati in modo brusco. meglio fermarli gradualmente riducendo pian piano i voli settimanali per evitare scompensi metabolici. in questo modo non ho mai avuto problemi di bumblefoot o simili.
A proposito di quanto scrivo, pure quest'anno a dicembre quando causa il famoso virus la mia pellegrina è stata nel box del vet per quindici giorni ed era superallenata, quando l'ho ripresa una zampa era leggermente gonfia per lo stop improvviso, ma appena l'ho rimessa in volo, dopo tre giorni era già  tutto come prima.
Se si toccano i piedi di un falco tranquuillo al blocco si noterà  che sono freddi, mentre dopo il volo quasi scotteranno per la circolazione attivata. quindi se un falco è in volo non è necessario massaggiare,secondo me gli si rompono le palle e basta, mentre puo essere utile nella fase di transizione volo-muta dare una "spazzolata" con uno spazzolino da denti morbido imbevuto in una soluzione di acqua tiepida e disinfettante tipo amuchina.
ATTENZIONE, piö che alla superficie del blocco, alla superficie SOTTO il blocco. mai cemento o materiali duri.
Inoltre è comunque difficile o impossibile che la pododermatite prorpiamente detta si presenti negli accipiter, che invecie presentano, per gli stessi motivi, gonfiore al tarsometatarso.
 
La dermatite o meglio pododermatite bilaterale con relativo bumblefoot io l'ho curata in un giovane gufo relae!!!
Giovanni sei troppo forte , sei un po' come quelli che mi portano i cani della muta da cinghiale dicendo " dotto ' vengo solo perche' nun c'ho tempo senno' facevo da solo!! :lol: :lol: per fortuna che provo anche sulla mia pelle quanto veri everi siano gli argomenti che ho tarttato!!scusate , la vita media di un rapace in cattivita' rispetto a quella di uno libero???cmq continuo le mie considerazioni , ovvio sono aperto at utte le esperienze diciamo pratiche e SCIENTIFICHE!! :lol:
 
Gianluca

tra la teoria e la pratica c'è un abisso, e tu lo dovresti ben sapere!!
pur non avendo fatto studi universitari ( ho solo il mio diplometto :wink: ) ho esperienza pratica dettata da anni ed anni di detenzione rapaci di ogni tipo (diurni, e principalmente accipiter) e non ho mai avuto problemi di bumblefoot se non solo una volta nel lontano 1992 su un maschio di pellegrino canadese feritosi al palmo di una zampa durante i dibattimenti al blocco causati da un rincoglionito mio vicino che lasciava sempre scorrazzare il suo cane (pastore tedesco) libero e lasciandolo pure entrare dentro le proprietà  altrui senza benchè un minimo di rispetto verso il prossimo !! Curato con amuchina e fotostimoline è guarito in un mese poco piö.

Ascolta, i problemi escono fuori quando si detengono troppi rapaci e non siamo in grado di gestirli al meglio tutti quanti, oppure a negligenza vera e propria, altrimenti difficilmente accadono se non per cause estreme e contro la nostra volontà  (vedasi quanto scritto sopra come un esempio pratico)

La vita media di un rapace in cattività  rispetto ad uno libero:

astore femmina vissuto 23 anni, e per 18 è stato sempre in attività  venatoria!! adesso si trova imbalsamato al museo di San Marino :wink:
Altro astore femmina vissuto quasi 20 anni (propr. il fu Nino Ghia)
Sparvieri di 12 anni tutt'ora in vita ecc ecc ecc ecc

In natura campano molto molto molto meno !!! e le cause sono molteplici: malattie, carenze alimentari, ferite che impediscono una regolare caccia e quindi almentazione, predazione (si, i rapaci sono soggetti a passare da predatori a prede !! specialmente i piccoli e medi rapaci, astore compreso!!) a tantissime altre cause

Ovvio che a livello "scientifico", non avendo fatto studi universitari, posso essere handicappato, ma non pensare che non legga !!! ho alcuni testi scientifici sulle malattie e biologia dei rapaci su cui mi documento perchè a me piace "sapere"...testi scientifici curati anche dal prof. Paolo Zucca, luminare della materia a livello internazionale...conoscerai pure tu sicuramente
 
Dai che io scherzo!!!!cmq la risposta sulla vita media dei rapaci in cattivita' ti ha dato la chiave di volta per comprendere a pieno il mio pensiero in merito alle mie osservazioni!!!!!quello che cerchiamo di fare noi e' di evitare quei problemucci che in natura selezionano, malattie quali enteriti magari clostridosi ecc.derivate da cibo mal conservato o troppo tempo all'aria aperta!!!!e' vero che vicino al nido ci sono puzze e che i rapaci liberi fanno tutte quelle interessanti cosette..ma ache prezzo? :wink:
 
Ho fatto mutare una pellegrina al blocco il primo anno, giardinandola tutti i giorni con una lunga molto piu lunga del normale e senza problemi. Ho fatto mutare due femmina dei astore in voliera senza razionare il cibo e ho notato che succede quello che dice Toscano per quanto riguarda il peso. Una delle due si era consumata le punte degli artigli, rotondi proprio e corti, perchè stava su rami di ulivo stagionati, lisci ma durissimi e per affilarli dopo la muta ho usato tutto il dizionario disponibile di maledizioni e bestemie (in italiano e greco). Il mio astore maschio muta in voliera 3,5X2,5X2,5 sta perfetto, svolacchia contento, mangia sempre sul pugno e ha gia perso 5 remiganti. Non peso mai i miei falchi durante la muta ma solo quando li fermo e quando li armo prima di cominciare ad abbassarli.
Volevo pero porvi un problema del mio gyrsacro maschio di due mute. Durante l'ultima muta obbligatoriamente al blocco per il terremoto, si sono spezzate due primarie, le terze sia a dx che a sn, ancora al sangue e le ha rifatte. Dopo pero si sono rispezzate sempre al sangue la seconda e la terza di dx al rachide, vicino alle barbe. Le ho dovuto impennare usando pezzi di cimino a fibra di carbonio ed è andata bene, ma ora che ha cominciato la muta perdendo due remigandi ho notato che il calamo è friabile e non sono dure come si dovrebbe. Puo essere dovuto allo stress, a mancanza di vitamine, a cibo scadente o che altro vi passa per la mente?
 
ho visto la stessa cosa ad un falco a cui avevano sparato e le penne ricrescevano sempre ma debolissime, probabilmente dipendeva dal fatto che erano state rovinate alla base, e il bulbo era compromesso definitivamente. prova a dargli dosi massiccie di integratori in modo da rafforzare la crescita.ma temo che sia inutile. poi sicuramente un vet puo dare consigli piö adeguati.
buon volo
 
La mia femmina di gheppio ha avuto un problema molto simile ad un ala, dovuto molto probabilmente ad un forte urto in voliera.
Morale della favola: il follicolo deve essersi danneggiato e non apporta piö la giusta quantità  di sangue e perde le nuove penne premature!!
Il mio caso è dovuto da forze meccaniche (urto), ma puo essere anche per i motivi che hai citato.
Inutili gli integratori :(
Ciao
Davide
 
Se c'e' un danno all'origine delle penne , nella parte che apporta sangue e nutrienti be'!!!!gli integratori sono importanti quando la dieta nn apporta specialmente in questo periodo aminoacidi e tutte quelle sostanze che contribuiscono alla ricrescita del piumaggio...in dosi massicce lo direi piano, cmq vanno dosati con cautela...io nn le riinnesterei quelle spezzate ma le lascerei crescere naturalmente e poi si valuta::
 
Ho innestato le penne a fine crescita l'anno scorso e ha fatto tutta la stagione venatoria senza problemi. Per capirci meglio ci sono stati traumi meccanici quando si spezzarono la prima volta le due ad Agosto 2009, che poi sono ricresciute perfettamente. Precisamente fu attaccato da una gazza, che poi l'ha amazzata e mangiata, mentre stava legato al blocco 8O. Le altre due che ho innestato, si sono spezzate sempre vicino al bulbo, mentre stava nella voliera di un amico a muta quasi finita a fine Settembre 2009. Ho controllato le prime due secondarie che ha buttato quest' anno, ieri inizio muta e oggi, e ho constatato la fragilità  del calamo. L'anno scorso ha mangiato tanto pollo spellato e qualche quaglia, ora invece va avanti a picioni surgelati e qualche selvatico non spiumato e sta in perfetta salute. Non ho mai usato integratori.
 
Toccandomi i " fratellini" io nn ho mai avuto problemi di questo genere; mutano in volo cioe' senza sosta da 3 anni un terzuolo , l'harris maschio , e una sola muta volando l'hanno fatta la coppia di lanari;mai penne rotte , mai penne fragili ecc.ovvio io nn facendo caccia nn ho problemi di attacchi da selvatici ma posso mettere umilmente a disposizione quella che e' la mia dieta per la muta estiva IN VOLO : pulcini , quaglia per la maggior parte , ai pulcini non solo elimino il tuorlo ma tolgo anche il sacco vitellino , la voragine che rimane sul cadaverino la colmo agg alterni con dei prodotti in polvere per la muta che potete tranquillamente reperire in internet!!! :? capita qualche topo ma da questo anno ho iniziato anche col piccione che preparo in questo modo : congelato almeno 15 gg, dopo lo scongelamento lo spenno partendo dal petto in su' e porto via anche la pelle finche' il gozzo non si asporta in toto senza aprirsi con relativo materiale alimetare annesso ; apro il pigeon come fosse il cofano di una macchina sollevando il petto , strappata la testa tutti i visceri ormai nn hanno piu' resistenza e presi in pacchetto li tolgo ( intestino , stomaco ecc..) le zampe le butto!!!gli innesti li faccio ma solo su penne rotte ma nn in fase di crescita ...tutto qui , spero di essere stato utile :)
 
Enterotossemia da Clostridium perfrigens
Antonio Di Somma
Med. Vet., dir. Dubai Falcon Hospital, Dubai, Emirati Arabi Uniti

Sommario
Negli ultimi anni vi e’ stato un gran dibattito sulla patogenicità  del Clostridium Perfrigens
(precedente nome; Clostridium Welchi) nella medicina dei rapaci. La pericolosità  del C.
perfrigens e’ considerata dai vari ricercatori in maniera completamente differente. Per Gerlach
e’ un normale commensale del tratto digerente dei rapaci, dei fagiani e di tutti gli uccelli che
hanno 2 ciechi ben sviluppati. Per Hendereicht e Isenbugel e’ un colonizzatore che provoca
enterite mortale e gangrena gassosa a livello muscolare dopo ferita penetrante. Illustri
ricercatori che si occupano di falchi come Coles, Forbes, Samour e Cooper non lo citano
nemmeno come causa di malattia nei falchi. Per Wernery in “ Raptor Biomedicine� e’ un
pericoloso patogeno opportunista, responsabile di un numero alto di morti improvvise e
apparentemente senza motivo nei rapaci. Ma allora dov’e’ la verit�
Patogenesi
Le Clostridiosi sono malattie provocate da batteri del genere Clostridium che sono batteri
bastoncellari, gram positivi, anaerobici e produttori di spore. Le malattie piö frequenti negli
uccelli sono provocate da Clostridium perfrigens e botulinum. Le malattie da Clostridi sono
una minaccia costante per quasi tutte le specie aviarie e anche in molti mammiferi. I Clostridi
sono organismi produttori di tossine e da queste dipende la loro patogenicità . Il Clostridium
Perfrigens e’ comune nel terreno e anche nel tratto intestinale di molti animali ( compreso
l’uomo) e causa malattie solo in particolari condizioni. Il carattere ubiquitario dei Clostridi
rende la loro eradicazione virtualmente impossibile e per il controllo della malattia si rende
obbligatoria la profilassi curando l’igiene della carne offerta come cibo e cercando di evitare
tutti i fenomeni stressanti che possono danneggiare il già  delicato sistema immunitario dei
falchi. I falconieri spesso congelano grandi quantità  di cibo per i falchi che vengono scongelate
e utilizzate al momento del bisogno. Se il processo di congelamento e’ lento si sviluppano le
condizioni ideali per la moltiplicazione batterica. Ancora piö pericolosa e’ la pratica dello
scongelamento in acqua calda che diventa un brodo colturale per il Clostridium.
Segni clinici
Clostridium perfrigens puo essere responsabile di entrotossemia con enterite necrotica, di
dermatomiosite con gangrena gassosa e inoltre puo essere contaminante e colonizzare le
pododermatiti ( intrattabili casi di bumblefoot). L’enterossemia acuta e subacuta , come anche
l’enterite emorragica, sono dovute a Clostridium perfrigens dei tipi A e B. Gli animali colpiti
possono morire anche entro una sola ora dall’inizio dei segni clinici. Nella forma iperacuta
viene notata solo severa depressione e morte nell’arco di poche ore. Nella forma acuta il falco
e’ anoressico, depresso e rigurgita qualsiasi cibo gli venga somministrato . Le feci sono prima
diarroiche per poi diventare emorragiche e fortemente maleodoranti. Il quadro
sintomatologico non e’ patognomonico e’ puo essere ricollegato a vari tipi di malattie acute.
Diagnosi
Data l’importanza di una diagnosi precoce si utilizza il risultato del Gram stain su materiale
fecale e il corteo sintomatologico per iniziare la terapia antibiotica e di supporto. Il
10
ritrovamento di grandi quantità  batteri bastoncellari gram-positivi e’ comunque di relativo
valore diagnostico poiché vengono ritrovati anche in feci di falchi asintomatici. All’esame
macroscopico post mortem si noterà  enterite emorragica,cardiomegalia ed epatomegalia. I
campioni post mortem devono includere materiale intestinale da animali morti da poche ore
poiché i clostridi sono precoci invasori dei cadaveri e il loro ritrovamento tardivo non ha
valore diagnostico. La diagnosi di enterotossiemia da Clotridiosi e’ data dall’identificazione di
tossine clostridiche nel duodeno degli animali. Il Clostridium puo essere coltivato anche da
materiale fecale di animale in vita ma il suo ritrovamento non ha un grande significato in
quanto e’ normale commensale della flora intestinale. La corretta procedura diagnostica
consiste quindi in coltura anaerobica, antibiogramma e test per la tossina ( la piö patogena e’
l’alfatossina lecitinasi).
Terapia
L’enterotossemia clostridica e’ spesso diagnosticata troppo tardi e il falco muore prima del
possibile trattamento. Comunque la terapia antibiotica con amossicillina e tetracicline puo
essere efficace. In supporto alla terapia antibiotica anche la terapia reidratante per via
endovenosa o intraossea ed in aggiunta adsorbenti intestinali . E’ riportato che l’uso di
antisiero iperimmune di origine bovina puo essere utilizzato con discreto successo.
Profilassi
E’ importante stare attenti alla pratica dello scongelamento della carne ed evitare
assolutamente di scongelare la carne in acqua calda dove si verificano le condizioni ideali per
il moltiplicarsi del Clostridium perfrigens. Spesso le teste di pollo e i colli di pollo sono
contaminati da sangue, muco e rigurgito dallo stomaco. Questi prodotti dovrebbero essere
accuratamente sciacquati in acqua fredda prima e dopo il processo di congelamento. Esiste un
vaccino inattivato prodotto in Germania ( Enterovac) da ripetere ogni anno. E’ prodotto da 4
differenti ceppi di Clostridium perfrigens.
Conclusioni
Il Clostridium perfrigens e’ un patogeno opportunista che vive nell’apparato digerente dei
falchi. L’enterotossemia ( molte volte dal quadro iperacuto e fatale) avviene quando, per un
qualsiasi motivo, si rompe il delicato equilibrio e si riduce la resistenza dell’ospite . Le tossine
prodotte dal Clostridium in moltiplicazione vengono allora assorbite attraverso la mucosa
intestinale e causano la mortale enterossemia.
SPERO CHE CONSIDERATO L'AUOTRE DI QUESTO LAVORO VI CONVINCERO' IN MERITO ALL'IMPORTANZA DELL'ATTENZIONE DA PRESTARE NELLA PREPARAZIONE DEL CIBO DA SOMMINISTRARE :) E DELLA IMPORTANZA DI ELIMINARE RESIDUI PUTRESCENTI..
 
Molto interessante e istruttivo.
Posso chiederti Gianluca quale (nome) prodotto e dose si puo dare ad un falco che muta in volo ?
Es. femmina di pellegrino
Grazie in anticipo per la risposta.
 
A proposito di Clostridium...
Lo scorso anno a giugno il mio 3/4 gir fu ferito da una femmina di girlanario con cui volava in coppia. la ferita piö rilevante era nei muscoli del petto e piuttosto profonda. non potendo disinfettare immediatamente in profondità  con perossido di idrogeno, sviluppo gangrena gassosa molto evidente. Curato con baytril per 10gg guarì perfettamente fino al completo autonomo distacco della parte di tessuto necrotico ormai essiccato.
la cura con baytril causo problemi ad alcune penne in crescita e al normale susseguirsi dell'ordine di perdita delle penne. (ora è sempre un mostro da 90 passaggi per fortuna)
Entrambe le cose, gangrena gassosa da clostridium e effetti collaterali dell'enrofloxacin durante la muta per piö di 7 gg sono perfettamente in accordo con quanto sostiene Heidenreich.
 
Altro problema:
la mia pellegrina da circa una settimana ha l' unghia del medio che rimane chiusa fino a toccare sotto il polpastrello, non la riapre per nessun motivo solo se io la forzo un po quando la prendo al pugno per farla mangiare o volare.
Pero una volta rimessa al blocco dopo un po il fenomeno si ripresenta, ora in via precauzionale ho un po limato l' unghia prima che buchi il polpastrello visto che per molte ore al giorno vi è contatto e il peso a far pressione (io non posso sempre essere li ad evitare il tutto).
Il problema credo sia tendineo, ma sarà  definitivo ?
Non vorrei sbagliare ma ieri dopo volato è scesa al logoro tranquilla e l' unghia era aperta, pero non ne sono certo, devo fare ulteriore verifica oggi.
Qualche consiglio o suggerimento ? sia per evitare eventuali peggioramenti sia per una guarigione.
Appena possibile allego una foto.
Grazie.
 
Alessio enrofloxacin , come tutti i chinolonici danno problemi su organismi in crescita ( giovani nelle cartilagini di accrescimento, conseguentemente penne in crescita durante la muta ) per una interferenza con meccanismi biogenetici ; non so se la tua sia stata una gangrena gassosa o solo un pneumoderma, cmq io avrei magari utilizzato una cefalessina anziche' baytril; consideriamo il betadine pomata da applicare su parti ferite della cute come un disinfettante eccellente , il dott.Crosta impappa le zampe da operare per bumblefoot 24 ore prima con tale sostanza .
Hawk , si , e' un problema forse tendineo , puoi provare anche tu con massagggi tipo fisioterapici cercando di aprire e chiudere il dito , molto probabilmente c'e' stato o un trauma o eventualmente una infezione magari dao geti; QUI VA ARROTONDATA MOLTO BENE L'UNGHIA e eventualmente prova a farci apporre sulla punta un po' di resina da dentista che eviti la presenza di parte trafiggente sotto la pianta del piede, e' possibile intervenire per tagliare il tendine o per sbrigliare le lacinie e le aderenze formatesi ma prima vai di massaggi sempre che la zampa dopo tale operazione non diventi calda e dolente.Io in muta uso i prodotti tipo " FALCON TOP" e " FALCON MUTA" ecc..il segreto e' nn volare ovvio tutti i gg ma alternando le sessioni di volo , se hai impegni tipo bird contr. o spettacoli avvicendi gli animali , li tieni ben a peso cioe' nn bassi poi li porti a condizioni di volo abbassandoli e dopo i voli gozzo o , se devi rivolare il giorno dopo poco leggero , pulcino , e vitamine . Io fin ora ho degli animali mutati e che volano anche troppo per quello che avolte servono :roll:
 
Alimenti e Snacks Naturali per cani
Indietro
Alto