Pinuzzo ha scritto:
wapity ha scritto:
i documentari di felix delafuente sono sempre molto belli!!!
ciao Jago
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...Il De La Fuente aveva un carisma verso ogni tipo di animale , dalla volpe... all'aquila .
Il Dottor Felix Rodriguez De La Fuente scrisse fra la fine degli anni 60 e l'inizio dei 70, un'enciclopedia sulla fauna di tutto il mondo che la De Agostini tradusse e pubblico in Italia a dispense settimanali.
Si chiamava "Gli animali e la loro vita" (in spagnolo "Enciclopedia salvat de la fauna") ed era composta da 14 volumi di grosso formato. Io stavo finendo le medie e naturalmente cominciai a comprare i fascicoli settimanali.
Quell'opera(che conservo ancora gelosamente dopo averla praticamente studiato a memoria) fu l'elemento scatenante per la mia passione verso la natura e soprattutto verso la Falconeria.
De La Fuente era un naturalista a 360 gradi, ma soprattutto un Falconiere. Quando uscì il volume in cui parlava dell'astore, rimasi praticamente folgorato dalla descrizione che ne fece.
Il capitolo si intitolava: La morte grigia. E cominciava così:
Quando un cacciatore, un vero cacciatore, crede di conoscere il suo terreno di caccia, quando ha identificato i maggesi preferiti dalle pernici, le tane delle lepri, i terreni dei colombacci e i loro abbeveratoi, i dormitori delle gazze, i cespugli dei merli, quando ogni sentiero gli è noto, come ogni passaggio ed ogni mangiatoia, non sa ancora nulla in confronto a quel che sa un vecchio astore. (...) Nulla gli è indifferente; null'altro esiste salvo che prede o nemici. La sua legge è uccidere o sfuggire alla morte.
Queste frasi mi rimasero scolpite nella mente come nel marmo, incendiando il mio immaginario di adolescente affascinato dal Mondo dei predatori e cominciai una ricerca frenetica di tutto quello che potesse dirmi o farmi vedere qualcosa in piö su quel falco, che per me divenne una vera passione per la vita.
Questo è stato per me De La Fuente e l'ho seguito, letto e guardato in televisione in tutto cio che ha fatto, fino alla sua morte stupida e casuale, durante un film naturalistico nel nord America.
La serie televisiva fatta negli anni 70 su tutti gli animali del vecchio Mondo, ma soprattutto sui predatori, comprendeva filmati di animali selvatici, ma anche di animali addestrati da lui e poi filmati in situazionei ricreate ad arte. Aveva un recinto enorme dove viveva un branco di lupi con cui interagiva, le volpi dei suoi filmati erano state allevate da lui ed i falchi spesso erano i suoi, ma lui non lo ha mai celato, anzi fece un filmato su come aveva girato quei documentari, svelandone i "segreti". Il suo intento, in anni in cui il "naturalismo" non esisteva ancora, era di portare all'attenzione del Mondo la vita della fauna selvatica e ci riuscì al 100%.
L'aquila che cade nel vuoto con il giovane camoscio è un filmato creato ad hoc con un'aquila addestrata, ma che in realtà ripropone un tipo di caccia realmente adottata dalla Chrysaetos.
Catturava le volpi e le altre prede dei suoi filmati con un'aquila alla quale ricopriva gli artigli con astucci di cuoio, perchè non procurasse danni... etc etc
Esiste un un "mito" ed un sito internet di De La Fuente, ancora molto seguito in Spagna.
Il suo libro "El arte de la cetreria" è un must della bibliografia in Falconeria e si puo acquistare on line su quel sito. Molti dei suoi documentari sono su You Tube... val la pena guardarli.
Saluti.
Amedeo.