CHE DIO BENEDICA QUEL FALCO E IL SUO PROPRIETARIO !!

Il video della gazzella è vecchio ma fa sempre una gran impressione, anche se a mio parere non mi piace molto come caccia, è un po' innaturale, anzi un po' tanto.

Quello di felix mi ha veramente immpressionato, sapevo che le aquile facessero cadere dalle rupi le prede, ma mai visto un video del genere!
 
BELLISSIMO QUEL VIDEO DELL'AQUILA !! GRAZIE  :D  , BEH SCUSATEMI SE IL VIDEO DEL FALCO E VECCHIO MA  FORSE E STATO INTERESSANTE PER ALTRI  :) . ciao
 
arabianfalcon ha scritto:
Oggi ho visto un video molto bello , un falco che caccia una piccola gazzella ! sicuramente prima la accieca e poi inizia l'avventura ! secondo me quel falco e un girfalco\peregrino . GUARDATE !


http://www.youtube.com/watch?v=cHQS9jEy ... re=related
..

....quei falchi vengono addestrati , inserendo nelle orbite di una gazzella "impagliata" dei gustosi bocconcini di carne sanguinolenta . Il falco cosi' imparera' a colpire nel punto stabilito quelle gazzelle che citi (credo siano sui 5 Kg. ) , dopo un lungo inseguimento nel deserto . Vengono usati falchi inseguitori e resistenti , quali femmine di Sacro , ibridi Sacro e Gyr ... :wink:
 
wapity ha scritto:
i documentari di felix delafuente sono sempre molto belli!!!

ciao Jago
..

...Il De La Fuente aveva un carisma verso ogni tipo di animale , dalla volpe... all'aquila . :)
 
Pinuzzo ha scritto:
wapity ha scritto:
i documentari di felix delafuente sono sempre molto belli!!!

ciao Jago
..

...Il De La Fuente aveva un carisma verso ogni tipo di animale , dalla volpe... all'aquila . :)

Il Dottor Felix Rodriguez De La Fuente scrisse fra la fine degli anni 60 e l'inizio dei 70, un'enciclopedia sulla fauna di tutto il mondo che la De Agostini tradusse e pubblico in Italia a dispense settimanali.
Si chiamava "Gli animali e la loro vita" (in spagnolo "Enciclopedia salvat de la fauna") ed era composta da 14 volumi di grosso formato. Io stavo finendo le medie e naturalmente cominciai a comprare i fascicoli settimanali.
Quell'opera(che conservo ancora gelosamente dopo averla praticamente studiato a memoria) fu l'elemento scatenante per la mia passione verso la natura e soprattutto verso la Falconeria.
De La Fuente era un naturalista a 360 gradi, ma soprattutto un Falconiere. Quando uscì il volume in cui parlava dell'astore, rimasi praticamente folgorato dalla descrizione che ne fece.
Il capitolo si intitolava: La morte grigia. E cominciava così: Quando un cacciatore, un vero cacciatore, crede di conoscere il suo terreno di caccia, quando ha identificato i maggesi preferiti dalle pernici, le tane delle lepri, i terreni dei colombacci e i loro abbeveratoi, i dormitori delle gazze, i cespugli dei merli, quando ogni sentiero gli è noto, come ogni passaggio ed ogni mangiatoia, non sa ancora nulla in confronto a quel che sa un vecchio astore. (...) Nulla gli è indifferente; null'altro esiste salvo che prede o nemici. La sua legge è uccidere o sfuggire alla morte.
Queste frasi mi rimasero scolpite nella mente come nel marmo, incendiando il mio immaginario di adolescente affascinato dal Mondo dei predatori e cominciai una ricerca frenetica di tutto quello che potesse dirmi o farmi vedere qualcosa in piö su quel falco, che per me divenne una vera passione per la vita.
Questo è stato per me De La Fuente e l'ho seguito, letto e guardato in televisione in tutto cio che ha fatto, fino alla sua morte stupida e casuale, durante un film naturalistico nel nord America.
La serie televisiva fatta negli anni 70 su tutti gli animali del vecchio Mondo, ma soprattutto sui predatori, comprendeva filmati di animali selvatici, ma anche di animali addestrati da lui e poi filmati in situazionei ricreate ad arte. Aveva un recinto enorme dove viveva un branco di lupi con cui interagiva, le volpi dei suoi filmati erano state allevate da lui ed i falchi spesso erano i suoi, ma lui non lo ha mai celato, anzi fece un filmato su come aveva girato quei documentari, svelandone i "segreti". Il suo intento, in anni in cui il "naturalismo" non esisteva ancora, era di portare all'attenzione del Mondo la vita della fauna selvatica e ci riuscì al 100%.
L'aquila che cade nel vuoto con il giovane camoscio è un filmato creato ad hoc con un'aquila addestrata, ma che in realtà  ripropone un tipo di caccia realmente adottata dalla Chrysaetos.
Catturava le volpi e le altre prede dei suoi filmati con un'aquila alla quale ricopriva gli artigli con astucci di cuoio, perchè non procurasse danni... etc etc
Esiste un un "mito" ed un sito internet di De La Fuente, ancora molto seguito in Spagna.
Il suo libro "El arte de la cetreria" è un must della bibliografia in Falconeria e si puo acquistare on line su quel sito. Molti dei suoi documentari sono su You Tube... val la pena guardarli.
Saluti.
Amedeo.
 
io quando andai in Spgna riuscii a comprare alcuni dvd dei suoi documentari , erano quelli che la rai trasmetteva tanti e tanti anni fà , sinceramente non capisco perchè non li diano piu e continuano a propinarci quasi esclusivamente Africa :cry:
 
Tanax ha scritto:
Pinuzzo ha scritto:
wapity ha scritto:
i documentari di felix delafuente sono sempre molto belli!!!

ciao Jago
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...Il De La Fuente aveva un carisma verso ogni tipo di animale , dalla volpe... all'aquila . :)

Il Dottor Felix Rodriguez De La Fuente scrisse fra la fine degli anni 60 e l'inizio dei 70, un'enciclopedia sulla fauna di tutto il mondo che la De Agostini tradusse e pubblico in Italia a dispense settimanali.
Si chiamava "Gli animali e la loro vita" (in spagnolo "Enciclopedia salvat de la fauna") ed era composta da 14 volumi di grosso formato. Io stavo finendo le medie e naturalmente cominciai a comprare i fascicoli settimanali.
Quell'opera(che conservo ancora gelosamente dopo averla praticamente studiato a memoria) fu l'elemento scatenante per la mia passione verso la natura e soprattutto verso la Falconeria.
De La Fuente era un naturalista a 360 gradi, ma soprattutto un Falconiere. Quando uscì il volume in cui parlava dell'astore, rimasi praticamente folgorato dalla descrizione che ne fece.
Il capitolo si intitolava: La morte grigia. E cominciava così: Quando un cacciatore, un vero cacciatore, crede di conoscere il suo terreno di caccia, quando ha identificato i maggesi preferiti dalle pernici, le tane delle lepri, i terreni dei colombacci e i loro abbeveratoi, i dormitori delle gazze, i cespugli dei merli, quando ogni sentiero gli è noto, come ogni passaggio ed ogni mangiatoia, non sa ancora nulla in confronto a quel che sa un vecchio astore. (...) Nulla gli è indifferente; null'altro esiste salvo che prede o nemici. La sua legge è uccidere o sfuggire alla morte.
Queste frasi mi rimasero scolpite nella mente come nel marmo, incendiando il mio immaginario di adolescente affascinato dal Mondo dei predatori e cominciai una ricerca frenetica di tutto quello che potesse dirmi o farmi vedere qualcosa in piö su quel falco, che per me divenne una vera passione per la vita.
Questo è stato per me De La Fuente e l'ho seguito, letto e guardato in televisione in tutto cio che ha fatto, fino alla sua morte stupida e casuale, durante un film naturalistico nel nord America.
La serie televisiva fatta negli anni 70 su tutti gli animali del vecchio Mondo, ma soprattutto sui predatori, comprendeva filmati di animali selvatici, ma anche di animali addestrati da lui e poi filmati in situazionei ricreate ad arte. Aveva un recinto enorme dove viveva un branco di lupi con cui interagiva, le volpi dei suoi filmati erano state allevate da lui ed i falchi spesso erano i suoi, ma lui non lo ha mai celato, anzi fece un filmato su come aveva girato quei documentari, svelandone i "segreti". Il suo intento, in anni in cui il "naturalismo" non esisteva ancora, era di portare all'attenzione del Mondo la vita della fauna selvatica e ci riuscì al 100%.
L'aquila che cade nel vuoto con il giovane camoscio è un filmato creato ad hoc con un'aquila addestrata, ma che in realtà  ripropone un tipo di caccia realmente adottata dalla Chrysaetos.
Catturava le volpi e le altre prede dei suoi filmati con un'aquila alla quale ricopriva gli artigli con astucci di cuoio, perchè non procurasse danni... etc etc
Esiste un un "mito" ed un sito internet di De La Fuente, ancora molto seguito in Spagna.
Il suo libro "El arte de la cetreria" è un must della bibliografia in Falconeria e si puo acquistare on line su quel sito. Molti dei suoi documentari sono su You Tube... val la pena guardarli.
Saluti.
Amedeo.


Qual'è il sito?

viewtopic.php?f=51&t=2854&hilit=de+a+fuente#p60905
 
Tanax ha scritto:
Pinuzzo ha scritto:
wapity ha scritto:
i documentari di felix delafuente sono sempre molto belli!!!

ciao Jago
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...Il De La Fuente aveva un carisma verso ogni tipo di animale , dalla volpe... all'aquila . :)

Il Dottor Felix Rodriguez De La Fuente scrisse fra la fine degli anni 60 e l'inizio dei 70, un'enciclopedia sulla fauna di tutto il mondo che la De Agostini tradusse e pubblico in Italia a dispense settimanali.
Si chiamava "Gli animali e la loro vita" (in spagnolo "Enciclopedia salvat de la fauna") ed era composta da 14 volumi di grosso formato. Io stavo finendo le medie e naturalmente cominciai a comprare i fascicoli settimanali.
Quell'opera(che conservo ancora gelosamente dopo averla praticamente studiato a memoria) fu l'elemento scatenante per la mia passione verso la natura e soprattutto verso la Falconeria.
De La Fuente era un naturalista a 360 gradi, ma soprattutto un Falconiere. Quando uscì il volume in cui parlava dell'astore, rimasi praticamente folgorato dalla descrizione che ne fece.
Il capitolo si intitolava: La morte grigia. E cominciava così: Quando un cacciatore, un vero cacciatore, crede di conoscere il suo terreno di caccia, quando ha identificato i maggesi preferiti dalle pernici, le tane delle lepri, i terreni dei colombacci e i loro abbeveratoi, i dormitori delle gazze, i cespugli dei merli, quando ogni sentiero gli è noto, come ogni passaggio ed ogni mangiatoia, non sa ancora nulla in confronto a quel che sa un vecchio astore. (...) Nulla gli è indifferente; null'altro esiste salvo che prede o nemici. La sua legge è uccidere o sfuggire alla morte.
Queste frasi mi rimasero scolpite nella mente come nel marmo, incendiando il mio immaginario di adolescente affascinato dal Mondo dei predatori e cominciai una ricerca frenetica di tutto quello che potesse dirmi o farmi vedere qualcosa in piö su quel falco, che per me divenne una vera passione per la vita.
Questo è stato per me De La Fuente e l'ho seguito, letto e guardato in televisione in tutto cio che ha fatto, fino alla sua morte stupida e casuale, durante un film naturalistico nel nord America.
La serie televisiva fatta negli anni 70 su tutti gli animali del vecchio Mondo, ma soprattutto sui predatori, comprendeva filmati di animali selvatici, ma anche di animali addestrati da lui e poi filmati in situazionei ricreate ad arte. Aveva un recinto enorme dove viveva un branco di lupi con cui interagiva, le volpi dei suoi filmati erano state allevate da lui ed i falchi spesso erano i suoi, ma lui non lo ha mai celato, anzi fece un filmato su come aveva girato quei documentari, svelandone i "segreti". Il suo intento, in anni in cui il "naturalismo" non esisteva ancora, era di portare all'attenzione del Mondo la vita della fauna selvatica e ci riuscì al 100%.
L'aquila che cade nel vuoto con il giovane camoscio è un filmato creato ad hoc con un'aquila addestrata, ma che in realtà  ripropone un tipo di caccia realmente adottata dalla Chrysaetos.
Catturava le volpi e le altre prede dei suoi filmati con un'aquila alla quale ricopriva gli artigli con astucci di cuoio, perchè non procurasse danni... etc etc
Esiste un un "mito" ed un sito internet di De La Fuente, ancora molto seguito in Spagna.
Il suo libro "El arte de la cetreria" è un must della bibliografia in Falconeria e si puo acquistare on line su quel sito. Molti dei suoi documentari sono su You Tube... val la pena guardarli.
Saluti.
Amedeo.
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...Bene . Preziose e competenti notizie.. BYE ! :)
 
guardavo i suoi documentari con grande passione, aspettavo quell'ora come se fosse quella della merenda. ancora adesso guardo i suoi documentari scaricati. che bellissime scene, mi piaceva anche come girava il logoro con giri ampi sopra la testa. affascinato ripensavo a quanto avevo visto, ma poi tornavo a giocare x la strada da bravo delinquente
buon volo
 
Quando un cacciatore, un vero cacciatore, crede di conoscere il suo terreno di caccia, quando ha identificato i maggesi preferiti dalle pernici, le tane delle lepri, i terreni dei colombacci e i loro abbeveratoi, i dormitori delle gazze, i cespugli dei merli, quando ogni sentiero gli è noto, come ogni passaggio ed ogni mangiatoia, non sa ancora nulla in confronto a quel che sa un vecchio astore. (...) Nulla gli è indifferente; null'altro esiste salvo che prede o nemici. La sua legge è uccidere o sfuggire alla morte.

Bella definizione!
 
Quando, negli anni sessanta, l, aeroporto di Madrid si rivolse a RODRIGUEZ ( CHE NON ERA BELEN BENSI DE LA FUENTE) per un lavoro di bird control, esso si rivolse per una collaborazione al dott. COPPALONI, il quale gli mando FULCO TOSTI DI VALMINUTA , suo allievo,che fece per parecchio tempo un ottimo lavoro.
Anche in questa occasione "IL" falconiere italiano dimostro capacità  e stile ad alti livelli
SALUTI INDIA
 
india ha scritto:
Quando, negli anni sessanta, l, aeroporto di Madrid si rivolse a RODRIGUEZ ( CHE NON ERA BELEN BENSI DE LA FUENTE) per un lavoro di bird control, esso si rivolse per una collaborazione al dott. COPPALONI, il quale gli mando FULCO TOSTI DI VALMINUTA , suo allievo,che fece per parecchio tempo un ottimo lavoro.
Anche in questa occasione "IL" falconiere italiano dimostro capacità  e stile ad alti livelli
SALUTI INDIA

:p :p :p :p
bas ha scritto:
Quando un cacciatore, un vero cacciatore, crede di conoscere il suo terreno di caccia, quando ha identificato i maggesi preferiti dalle pernici, le tane delle lepri, i terreni dei colombacci e i loro abbeveratoi, i dormitori delle gazze, i cespugli dei merli, quando ogni sentiero gli è noto, come ogni passaggio ed ogni mangiatoia, non sa ancora nulla in confronto a quel che sa un vecchio astore. (...) Nulla gli è indifferente; null'altro esiste salvo che prede o nemici. La sua legge è uccidere o sfuggire alla morte.

Bella definizione!

Grande frase Amedeo, grande frase :wink:

Davide
 
Davide non ci conosciamo ma se mi permetti: SE NON CI FOSSI STATO BISOGNAVA INVENTARTI.
Tornando dalla Germania mi son portato un maschietto di sacro nero, tanto irrequieto quanto
simpatico, tanto che in prima battuta l,ho chiamato TERREMOTINO. Ti offendi se lo ribattezzo in DAVIDE?.
CIAO INDIA
 
India, se per Davide intendi quel pistola dal nick davidepioltelli :D per me è un onore "prestare" il nome ad un falco del grande INDIA :wink: :wink: :wink:
Prendo il tuo post come un complimento, anche se sicuramente non lo sarà  :roll: :oops: :D :D
Un saluto :)

Davide
 
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