enry-brock ha scritto:
a mio parere, mancano i pensieri, giudizi e critiche di falconieri di altri stati e continenti riguardo la falconeria italiana,le "sue" leggi, i "suoi" esponenti, la "sua" caccia, i "suoi" raduni, le "sue" rievocazioni storiche, i "suoi"operatori di bird control, i "suoi" falconieri e i "suoi" ....
Ciao! Sicuramente si puo fare un lavoro piö ampio e articolato. E sarebbe bellissimo farlo.
Tenete presente che il librino in questione è stato scritto in pochi giorni - senza alcuna sponsorizzazione, senza copia/incolla ... e andando a fotografare direttamente molti dei luoghi che vi vengono citati - per promuovere l'Italia ad un Festival Internazionale dove erano presenti falconieri di oltre 70 nazioni molti dei quali non sapevano nulla del nostro Paese, oltre che della nostra falconeria.
Il mio intento era ANCHE quello di dare una visione d'insieme della ricchezza storico e culturale dell'Italia.
Per questo ci sono ad esempio approfondimenti su cosa erano i "Comuni" o il "Rinascimento", proprio perché è stato pensato per un pubblico internazionale.
Ne sono state distribuite circa 800 copie e, senza voler fare la maestrina - complimento a cui sono molto affezionata visto che mi viene spesso affibiato da mio figlio - è stato un bel modo di far conoscere la falconeria italiana e le bellezze artistiche del nostro Paese. Quello che per noi puo essere "normale" e "scontato", dato che siamo sommersi da opere d'arte di bellezza incredibile, per un falconiere pakistano o delle steppe asiatiche che non è mai uscito dal suo paese, puo essere qualcosa di "speciale". In Pakistan la ciliatura dei falchi di cattura è ancor oggi molto comune e, principalmente, viene utilizzata perché chi cattura i falchi, per poi rivenderli ai falconieri, non ha abbastanza soldi per comprare i cappucci.
Buona serata!
Patrizia