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"Maya e Inca, i due condor che Angelo D'arrigo, il recordman catanese scomparso tre mesi fa accudiva sull'Etna, stanno bene. Non hanno risentito particolarmente del lungo volo dall'Italia a Caracas. Le loro condizioni di salute sono buone e oggi, assieme al team, si va a Cuzco, citta' della Cordigliera delle Ande a quasi 3.400 metri di altezza". Lo ha comunicato stamani alla direzione generale dell'Ausl 3 di Catania Antonello Mancuso, veterinario dirigente che, assieme alla vedova, ai figli e al team del deltaplanista scomparso accompagna i due condor, nati in cattivita' e allevati da D'Arrigo nella sua casa di Pedara, in provincia di Catania. Nel 2005 l'Ausl 3 ha aderito al progetto "Le ali del condor", voluto da D'arrigo in collaborazione con l'Universita' di San Antonio Abate della citta' di Cuzco e il National Geografic, per reintrodurre la coppia di rapaci nel loro habitat naturale, nel tentativo di avviare il ripopolamento della specie sulle Ande. Grazie ai medici veterinari del settore Sanita' pubblica veterinaria, l'Ausl ha monitorato costantemente le condizioni di salute dei due volatili in particolare durante l'emergenza aviaria dello scorso anno. Adesso l'Ausl 3 partecipa alla fase conclusiva del progetto "Le ali del condor", mettendo a disposizione il proprio personale specializzato per seguire la spedizione finale e l'ulteriore fase di adattamento dei due esemplari. Nel campo base, situato nella zona di Machu Picchu in Peru', i biologi dell'Universita' di Cuzco raggiungeranno il team di D'arrigo e il dottor Mancuso, che, avendo seguito i due esemplari fin dalla nascita, fornira' loro tutte le informazioni cliniche e i risultati dei test di laboratorio effettuati in Italia.
