Grazie fulmine!
Farò del mio meglio.
Infine,non so se sia meglio lasciarlo stare e basta,oppure scocciarlo,ma credo il problem solving,per stimolarlo,sia per lo meno un tentativo da fare...
Grazie davvero!
Io sono contraria alla detenzione di qualsiasi animale,e cerco di lasciare gli animali che ho accolto il più liberi possibile,ma lessi un giorno una frase in un libro,che,per quanto io non condivida nel profondo,apri in me una finestra al dubbio: gli animali rinchiusi,se trattati dignitosamente,con il cibo e l'acqua sempre a disposizione,con la possibilità distrae al sole,alla pioggia ed al coperto a loro preferenza, non necessariamente stanno peggio di un animale che tutti i giorni lotta per la sopravvivenza. A me ovviamente è venuto in mente subito un confronto con l'umanità,che è nata selvatica,ma ha in molti caso barattato la libertà per la sicurezza....chissà....trovo sempre utile rimettere in discussione le mie opinioni...
Agli altri che mi hanno risposto: trovo la falconeria un mondo fatto di persone romantiche,che non dovrebbero pensare a priori che chi non va a caccia sia un sentimentale che non sa cosa sia la natura.
Esistono tante specie animali,quelle solotarie,quelle da branco,quelle carnivore e quelle erbivore.
In ognuna c'è una parte di violenza che violenza non è perché sono istinti naturali.
Penso però che anche per voi mettere in discussione alcuni dogmi ai quali vi aggrappate perché parlate soprattutto tra di voi,non sia un male.
Io pensate un po' sono addirittura vegana! Ma non frequento gruppi di vegani ne di animalisti,come li chiamate voi,perché frequentare solo gente "simile" mi impedisce di evolvere. Inoltre spesso questi gruppi diventano un poco delle sette che additano le scelte altrui.
Ecco
Tutto qui
Magari provate a permettere a pensieri diversi di entrare,senza per forza cambiare opinione!
Comunque suvvia....vivere come il falco....ditemi se non è puro romanticismo questo!
Sono felice che voi abbiate sicurezze incrollabili che vi accompagnano in ogni vostra scelta.
Per me è diverso,il mio percorso non finisce mai.
Ripeto che al momento non me la sento di sopprimere proprio niente,ne di lasciare morire per strada niente.
Chissà,forse fra qualche mese cambierò idea,oppure sarò fiera della mia scelta.
Attenzione però ad essere troppo convinti: la convinzione a dogmi ricorda molte religioni assolutiste..
Grazie ancora per il confronto,
E grazie di cuore a fulmine
Mi sembri troppo intelligente per abbandonarti a ringraziamenti banali ... dai, puoi fare meglio. :-D
Se il tuo percorso non deve finire mai, devi cercare di stimolarlo interloquendo con chi ti contraddice, non godendo, quando qualcuno ti asseconda...
La natura è fatta di "dogmi" dai quali non può prescindere. Non devi stupirti se il naturalista vero appare rigido, parlando di ecosistemi. Il tuo continuo ritornare a paragoni con concetti antropomorfi (religione, filosofia, emotività, compassione etc etc) è sintomatico di chi vive la natura "da uomo" e quindi dal di fuori.
Il "dubbio" è umano, il "dogma naturale" è del mondo animale se vuoi entrarci devi importi a priori di pensare avendo i "dogmi" della natura come priorità assoluta. E i predatori in genere hanno dogmi molto estremi, perchè per vivere devono (e sottolineo DEVONO, non "vogliono") uccidere.
Il primo dogma naturale per un predatore è sopravvivere, a qualunque costo, anche mangiando i suoi figli se occorre e il secondo è perpetuare la specie. Ovviamente mangiando la prole si
rallenta il processo riproduttivo, ma sacrificando il riproduttore si
interrompe il processo riproduttivo, per cui a male estremo, estremo rimedio.
Il Falconiere è sicuramente un naturalista "romantico", ma non può prescindere dall'entrare realmente nel mondo naturale, perchè il suo interlocutore (il falco) non può capirlo, mentre lui può cercare di farlo.
Interagire con i falchi è l'acme del rapporto fra uomo e animale SELVATICO (non pensare a quelli domestici, per loro i dogmi naturali di cui sopra sono stati fortemente manipolati dall'uomo) perchè si crea un'interazione fra l'uomo e l'animale nell'espletare una funzione fondamentale del predatore: la caccia.
Il veganismo è incredibilmente logico nella visione innaturale e antropocentrica di molte persone che si avvicinano all'universo della natura selvatica senza riuscire a sfondarne la superficie.
Finchè proverai "compassione" nel sopprime un rapace con un'ala irrecuperabile, sarai fuori dalla natura.
C'è chi si emoziona di fronte alle foto dei cuccioli di leone o di orango dei calendari WWF, io mi emoziono quando un astore selvatico cattura un MIO piccione viaggiatore sopra la mia colombaia e sono felice di aver assistito ad un evento fondamentale della natura, pur conoscendo quel piccione, nato da miei colombi, magari 10 anni prima.
Pensa che differenza...
Al vertice del naturalismo vero non c'è il "non mangiare carne o derivati dal mondo animale", c'è l'accettazione delle leggi naturali, compresa quella che vede l'uomo all'apice dell'efficienza predatoria.
Mi diverto a parlare con una animalista vegana, mi pare di tornare a 30 anni fa... quando speravo che con discorsi ragionevoli e scientificamente motivati si potesse andare oltre l'utopia di chi voleva credere che l'uomo può cambiare e non uccidere nè mangiare animali...
Chissà, magari un giorno riusciremo anche a riprodurci per partenogenesi... ma io sono rigido, all'antica e ho i miei dogmi... per cui preferisco mangiare quello che uccido e riprodurmi nella solita, vecchia, noiosa maniera... ;-)