Gheppio ferito

Carlotta

New member
Salve a tutti! Premetto che non ho nessuna esperienza di falconeria,io sono generalmente addetta al salvataggio ed eventuale rimessa in libertà di animali autoctoni,quindi il rapporto che ho con loro è l'opposto di un addestratore:si cerca di non interagire,addirittura ci si maschera per non farsi vedere nel nutrirli,proprio per non rilasciare animali imprintati...
Vengo al problema.
Ho trovato un gheppio ferito,maschio adulto,con un ala non recuperabile neppure chirurgicamente. Nei centri di recupero solitamente questi animali vengono soppressi. Il gheppio in questione è molto attivo,vigile e mangia con gusto,quindi io non me la sento di farlo sopprimere.
Sono al corrente dei permessi necessari alla detenzione. Chiedevo invece se poteste aiutarmi nel capire come,e se è possibile,costruire un rapporto con lui,in modo da non doverlo sempre tenere chiuso. Ha una voliera 4x3,ma non volando,più che altro saltella e si arrampica.
Se non è questo il luogo giusto per porre la mia domanda,vi chiedo cortesemente di reindirizzarmi!
Grazie mille
Carlotta
 
come ben saprai la detenzione di animali selvatici non è permessa generalmente, è necessaria un'autorizzazione speciale data dall'uff caccia della provincia di residenza, ed è molto difficile da ottenere. in questo momento stai detenendo un rapace illegalmente. interagire con un gheppio mutilato non è cosa da poco, se non hai nessuna conoscenza in materia forse dovrai metterti a cercare un falconiere che t'insegni almeno i rudimenti, però hai pensato a che tipo di vita potrà avere? è un selvatico nato libero cresciuto libero costretto dentro ad una voliera. la scelta di sopprimerlo non la escluderi a priori, però capisco il volerlo veder vivere.
buon volo
 
Ciao Stefano
Premetto che la mia prima reazione alla tua risposta sia stata di rabbia e fastidio. Ma capisco tu non mi conosca affatto,quindi ripropongo il motivo per cui sto scrivendo qui.
COME GIÀ SPECIFICATO,so esattamente quali permessi sono richiesti per la detenzione. Non ho scritto per questo, ne per farmi fare la morale. Ho curato centinaia di animali,e quando un animale non vuole più vivere,si ammala,si lascia morire. Non ho ma escluso la soppressione,ogni giorno mi tormenta,il pensiero di questo piccolo falco imprigionato,ma soprattutto la sua frustrazione nel non poter volare. Ora sarebbe lecito chiedersi se un ragazzo che perde l'uso delle gambe sia da sopprimere per evitargli una vita difficile...io non ho le risposte ai grandi quesiti della vita,e speo neppure tu. Si cerca solo di fare del proprio meglio,sobbarcandosi il peso della responsabilità delle proprie scelte.
Non ho ancora richiesto il permesso,cosa non così difficile da ottenere dov'è abito io,ti assicuro,solo perché sono al nono mese di gravidanza,e non ritengo la mia illegalità una priorità,al momento,ed inoltre sono serena nel sapere che non ho catturato un povero falchetto per chiuderlo in una gabbia,togliendogli la libertà,cosa da delinquente criminale,ma mi sono limitata a raccoglierlo e offrirgli un rifugio onde scampare,almeno per ora,morte certa. Insomma,se lo denunciassero,accetterei la cosa,al momento il permesso dovrà aspettare. Nata la mia bambina,il tempo ci sarà.
Ritornando a noi,certo che ho intenzione di chiedere l'aiuto di un falconiere,ed il primo passo,non potendo girare in macchina tanto,è stato proprio RIVOLGERMI A VOI.
Ho chiesto un aiuto,concreto,non un'opinione e la morale. Come partire,cosa può aiutarmi ad entrare in comunicazione con lui, ma soprattutto se è possibile farlo.
Spero di essere stata più chiara....

Intanto ringrazio comunque per il tempo dedicato al rispondermi!
Grazie ancora
Carlotta
 
Carissima Carlotta,
secondo me, nella tua mail hai fatto un pochino di confusione fra quello che è il movimento della vita in natura e quello che invece l'emotività umana recepisce.
Chi vive immerso nella natura a stretto e continuo contatto con gli animali selvatici, sa e accetta le regole che la natura si è data da quando esiste il Mondo. La prima fondamentale e imprescindibile regola è quella della vita e dell'accettazione della morte. Questa regola è l'ostacolo maggiore fra chi si definisce animalista e chi invece è un naturalista. Normalmente chi cura gli animali lo fa per un senso di pena e commiserazione che sono del tutto "umani" e si può definire "animalista", il "naturalista" si occupa solo degli animali che si possono rimettere al loro posto nell'ecosistema con potenzialità recuperate al 100%, altrimenti lascia che la natura faccia il suo corso.
Per arrivare la tuo gheppio... se parti dal presupposto di affiancare anche soltanto lontanamente le zampe del tuo gheppio a quelle di un essere umano in carrozzella, significa che non hai ancora capito molto delle regole della natura e che guardi la natura "emotivamente" e non "naturalmente". Una persona con handicap lo vive come una tragedia se ne ha coscienza, altrimenti, come gli animali, non se ne preoccupa. Non è una differenza... lieve...
Un animale non "si lascia morire"... scientemente. Muore perchè il suo sistema immunitario viene sconfitto... tutto qui.
Un gheppio in quelle condizioni in natura sarebbe già morto, senza tragedie, sensi di colpa o altre emozioni che sono soltanto umane. Il suo corpo andrebbe a sfamare una lunga lista di esseri viventi, dai mammiferi fino ai batteri, che fanno parte della catena alimentare e biologica dell'eco sistema. Farebbe il suo ciclo esattamente come avrebbe fatto predando altri animali, se fosse stato sano.
Dove sono il pathos e la tragedia?
Carlotta, non ti faccio la morale e non voglio polemizzare, ma se hai "curato centinaia di animali" spero vivamente che siano stati poi reinseriti in natura completamente riabilitati e perfetti, altrimenti hai soltanto interferito nel normale scorrere dell'equilibrio naturale, per una forma antropocentrica del concetto morale di "vita".
Per cui, poichè non è possibile che un gheppio nato selvatico, senza un'ala diventi come un gatto e condivida una libera coesistenza con gli umani, secondo me la cosa migliore sarebbe sopprimerlo in modo rapido e naturale (non con il tanax, per intenderci) e buttare la carcassa in ambiente naturale. Come doveva succedere sin dall'inizio.
La natura ringrazia.
Cordialissimi saluti.
Amedeo.
 
Carissimi, nessuno qui è stupido e sentimentalista. Tu fai una distinzione che non esiste perché allora un neonato deformato dovrebbe essere soppresso poiché tanto non capace di intendere e volere. Non posso negare la logica dietro a queste parole,ma l'essere selvatico non è come lo immaginate voi,che volete dividere in due con un coltello il mondo animale da quello umano,dimenticando che molto "sentire" umano cambia forma solo grazie al pensiero,ma la paura il dolore e la sofferenza sono una tragedia per il sinolo che le affronta. Così come una carestia serve a ripristinare gli equilibri sulla terra,tutto ciò è molto facile da considerare nel momento in cui non è la nostra stessa via messa a repentaglio da una carestia. Ad ogni modo,qui tutti avete un opinione, non trovo stupido confrontarsi su punti di vista personali,ma non è lo scopo del mio contattarvi.
Se nessuno ha qualcosa di concreto da suggerirmi,credo il mio essere in questo forum sia piuttosto inutile.
Volevo solo dire che ho assistito io stessa ad animali che si sono letteralmente lasciato morire di tristezza,perché le risposte che noi chiamiamo emozioni,sono equilibri chimici stabiliti dal cervello,e quando questo equilibrio si rompe,un animale come un essere umano si rompe,ammalandosi oppure semplicemente smettendo di mangiare.
Comunque parlare di NATURALE oggigiorno,mi sembra un dito dietro al quale nascondersi,dato che ogni singolo equilibrio è stato manipolato e modificato dalla presenza della specie umana sulla terra.
Ma ripeto,io volevo un aiuto concreto,non filosofia.
Prego gli altri opinionisti di astenersi,perché non posso passare il tempo a rispondere a questo commenti, e non vorrei risultare maleducata nel non rispondere,appunto!
Grazie
 
Tu fai una distinzione che non esiste perché allora un neonato deformato dovrebbe essere soppresso poiché tanto non capace di intendere e volere.
Non per dire....ma fino al secolo scorso era così...solo una bocca da sfamare in più e che non sarebbe stata utile da grande per sfamare econtribuire alla famiglia...Il benessere che abbiamo raggiunto ora è una manna dal cielo e per fortuna queste cose non succedono più in ITALIA (perché in molte parti del mondo succede ancora). Assassini o gente che vuole sopravvivere? Chi lo sa..
ma l'essere selvatico non è come lo immaginate voi,che volete dividere in due con un coltello il mondo animale da quello umano,dimenticando che molto "sentire" umano cambia forma solo grazie al pensiero,ma la paura il dolore e la sofferenza sono una tragedia per il sinolo che le affronta.
Dal mio punto di vista stai facendo un errore grossolano a mettere nella stessa categoria gli animali addomesticati (cani, cavalli , maiali , ecc...) da quelli selvatici. I rapaci vengono usati a caccia da più di 4000 anni e non si sono mai addomesticati , infatti i rapaci si ammansiscono, che significa che l'obbiettivo non è farseli amici ma farsi sopportare da loro. La vera differenza è che anche se possiedi un rapace però non ne sarai mai il padrone ,infatti il rapporto di subalternità è in un certo senso al contrario.
Quando è in cielo non lo puoi controllare e in pratica fa quel ***** che gli pare , e il tuo scopo è semplicemente fare in modo che per lui sia più conveniente volare nei tuoi pressi che andarsene in giro (regola numero uno di un super-predatore: massima resa minimo sforzo!).
Capito questo...capisci che la destinzione in realtà è veramente NETTA. Ti do ragione sugli animali addomesticati , cavalli mucche ecc.. esternano i loro sentimenti e si vede...ma un rapace non lo fa. L'unica cosa che puoi vedere se è malato , o se sta bene , tutto il resto sono solo interpretazioni personali che ognuno fa. Non lo vedrai mai piangere , venire da te a cercare coccole o altre cose simili. Non sono animali sociali (a parte una specie ma comunque è una forma primitiva di gerarchia) e passano praticamente il 70% della loro vita da soli (30% in periodo riproduttivo). Finita la stagione venatoria , quando vengono messi nelle voliere a mutare e lasciati stare molti spesso si reinselvatichiscono , e a settembre devi quasi ricominciare l'ammansimento da capo (chi più chi meno...). Più selvatico di così cosa c'è?
Ma ripeto,io volevo un aiuto concreto,non filosofia.
Il fatto che non può volare...è aimè una condanna nel senso che più di tenerlo li fermo a spasso da qualche parte che puoi fare? Sopprimerlo e rimetterlo dove l'hai trovato è anche secondo me la cosa migliore da fare...se proprio non vuoi allora puoi tenerlo lì in una voliera sufficientemente grande (un pò come se fosse allo zoo) , aspettare magari che ne trovi un'altro e metterli in riproduzione (se riesci ad ottenerei permessi in primis e poi se riesci a farli riprodurre) e quindi poi magari volerai e ti divertirai con i pulli (NON RILASCIARLI se non li vuoi condannare a morte).
 
Ciao Carlotta. Premesso che come hai detto tu hai tutta la documentazione in regola o stai lavorando per ottenerla e premesso che io studio e in futuro lavorerò da naturalista (se Dio me lo concederà ahahah), rispetto molto i cicli naturali ma poiché come dici tu l'uomo ha interferito molto su ogni ecosistema, non ti farò la morale per un gheppio che da quanto ho capito stai cercando di tenerlo bene. Sse lo tratterai dignitosamente come dici, non mi sento di dirti che stai facendo bene o male. Se poi Madre Natura vorrà riportarlo a sè stiamo pur certi che lo farà. L'eutanasia la prenderei in considerazione come estrema ratio solo per non fargli perpetrare sofferenze inutili, nel caso sia chiaramente un animale sofferente.
Passando alla parte che a te più interessa e premesso che non so molto di gheppi, io metterei tutti posatoi bassi in modo che possa raggiungerli con un salto oppure anche più alti in modo comunque che possa raggiungerli tutti saltando da uno all'altro senza rischi di cadere, anche perché se si arrampica magari sulla rete, c'è il rischio che si distrugga le timoniere.
Per la fiducia devi incominciare a lavorare all'esatto opposto di come lavori di solito. Perciò all'inizio fatti vedere quando sta mangiando senza avvicinarti troppo, poi, piano piano ti avvicini alla voliera e stai del tempo lì.
Potresti anche mettergli i geti e incominciare a tenerlo al pugno però non so come sia messo con quell'ala, non vorrei che prendendo qualche colpo per lo spavento si rovinasse ancora di più.
Perciò non conoscendo la situazione, io ti consiglierei di procedere molto lentamente, facendoti accettare poi quando ti avrà accettata invece di buttare la carne in voliera potrai porgergliela tu sul guanto avvicinandoti. Devi instaurare un rapporto di fiducia per quanto sia possibile deve vederti come un qualcosa che gli fornisce cibo e non come un competitore. In ogni caso in effetti la cosa migliore sarebbe quella di farti aiutare da qualche falconiere. Per concludere in quanto animale selvatico, cercherei di rispettarlo, nel senso di abituarlo alla tua presenza in modo che non si spaventi ogni volta che passi o ti avvicini o pulisci la voliera, ma lascerei perdere la questione geti e tenerlo sul pugno per portarlo in giro. Lascialo nella sua voliera con tutti i confort possibili, cibo di buona qualità e ciotola dell'acqua. Io non forzerei troppo la mano, è già un animale che ne ha passate abbastanza lascialo tranquillo e fagli trascorrere il tempo che gli resta nel modo migliore possibile e con serenità. Questo è l'unico vero consiglio che mi sento di darti. La cosa importante è che tu metta da parte i sentimenti e valuti la situazione in modo obiettivo per il bene dell'animale, qualunque sia la decisione finale.
Buona fortuna
 
Ultima modifica:
Ciao Carlotta!
Ho letto forse per prima il tuo post, ma non ho commentato preferendo attendere che cominciasse qualcuno di quelli piu' "navigati" e sono stati proprio due di loro a risponderti per primi, Stefano e Tanax. Ebbene, io ti avrei dato la stessa risposta di Tanax, magari non formulata cosi' bene.
Mi dispiace che nel presentare il problema, non hai assolutamente chiesto quale poteva essere la soluzione migliore per l'animale, ma a priori hai deciso che lo avresti tenuto.
Anch'io ho avuto a che fare con qualche recupero e, con le esperienze fatte, ti dico che se ora trovassi una poiana con un'ala irrimediabilmente compromessa, la sopprimerei subito.
Quindi ti pregherei da valutare secondo il bene dell'animale e non secondo le emozioni che provi.
Il paragone con gli umani non regge, ti hanno gia' spiegato il perche'.
Decidi per il meglio, ma il meglio per il gheppio......
 
Perfetto,
Non risponderò alla parte frutto di illazioni,sia da parte mia che vostra,perché il mio scopo è solo sapere infatti come fare a farmi "sopportare" meglio dal gheppio.
Conosco la loro indole solitaria,e spero di non trovare una femmina altrettanto impossibilitata a volare da rinchiudere con quello che ho trovato, io non ho intenzione di tenere nessun animale da volare.
Grazie per aver accettato di parlare di qualcosa di pratico.
Certo,in caso riteniate il mio comportamento immorale,potete bannarmi dal blog,ne capirò il motivo,altrimenti chiedo:
Non mi aspetto niente di affettuoso,conosco la loro indole,mi chiedevo come poterlo intrattenere. Mi spiego meglio: al di là dell'adrenalina del momento del pasto,ci sono modi per tenere la sua mente attiva? Nei lunghi mesi in cui li tenete rinchiusi,vi limitate a dargli il cibo e a tenerli legati al trespolo,o li "allenate" in qualche modo?
Non risponderò più alla parte relativa alle credenze perché davvero capisco i vostri punti,perché lo trovo per me al momento inutile. Ma vi ringrazio per l'interesse dimostrato,davvero
 
Ragazzi, io non ho la possibilità di chiedere al gheppio cosa preferisca. Neanche voi. Le nostre sono tutte illazioni che dipendono dal nostro background. In ogni creatura l'istinto primordiale è il non morire,al di la di ogni logica.
Comunque, credo che nessuno di voi abbia voglia di aiutarmi. Vi limitate a far cadere parole dall'alto,quando,come ogni persona sulla terra,non avete che il vostro vissuto a creare le vostre risposte.
Fare moralismi quando usare animali per svago,facendoli riprodurre per vederli,o comprarli,proprio come merce,non dovrebbe permettervi di essere così intransigenti.
Il destino,la sfiga,quello che volete,ha fatto si che io trovassi questa creatura.
Il fatto che non manifesti emozioni,ovvero reazioni scatenate dal suo sistema nervoso,non significa che non le provi.
Una vita da cacciatore libero,è dura e piena di frustrazioni e dolore,esattamente come quella che vive ora che la sua libertà è limitata. Finché avrà forza di lottare per sopravvivere,fosse anche solo lottare per cercare di scappare,sarà vivo e non morto.
Ad ogni modo, io cercavo dei professionisti,non dei guru.
I vostri pensieri li ho fatti mille volte,girata e rigirata nel letto per capire cosa fosse meglio fare. Per ora il mio punto di arrivo è questo.
Detto questo,sapendo che sono una incosciente egoista,a vostro parere,siete lo stesso disposti ad aiutarmi nel rendere la prigionia di questo sfortunato meno noiosa?
Se la risposta è no,cortesemente ringrazio per il tempo dedicatomi e cercherò aiuto altrove.
Senza rancore
Carlotta
 
Grazie di cuore per la fiducia e per il consiglio. Quindi si può "lavorare" su un esemplare adulto? Per i geti....caso mai riuscissi davvero a renderlo pacifico così vicino a me (per ora ho ottenuto che se entro e mi siedo a 30 cm da lui non va in panico e non salta in giro),dovrei partire da una corda lunga o una corta? Certo non so se ne trarrebbe vantaggio,al massimo potrebbe trotterellare a terra,ma provare,col tempo,non costa nulla....
Mi consigli di nutrirlo con le mani? Durante la convalescenza,avendo le ali legate,era poco mobile,quindi faticava a mangiare da solo,e io ho fatto come con i pulli da svezzare:ho usato due lunghe pinze dalle quali ha sempre preso il cibo volentieri,anche ora.
Per farlo darle sul guanto di fa come con i pappagalli? Ovvero si prende il cibo,si frappone il guanto tra lui ed il cibo,finché non mette una zampa sul guanto? E poi magari nel tempo tutte e due?
Scusa tutte queste domande,ma la tua risposta ha finalmente aperto una breccia per me nel mondo dell'interazione coi rapaci,e sono molto emozionata! Io non ho escluso l'eutanasia,ma voglio tenerla come ultima spiaggia...
Grazie per avermi capito...
Neanche avessi come sogno in questi mesi di adottare un gheppio! Credo sia mio dovere dargli una chance...
Grazie ancora di tutto
 
Se ti accetta in voliera con lui hai già risolto molti problemi... Per quanto riguarda prenderlo al pugno prendi la carne la blocchi tra indice e pollice e la porgi al gheppio il più vicino possibile. Se ti ha veramente accettato praticamente dovrestri riuscire ad arrivare alle zampe, tieni il pugno un pochino alzato in modo che raggiunga la carne, ma che debba saltarci sopra. Magari fagli dare due beccate e poi alza un pochino vedrai che piano piano salterà su.
Come ti ho detto secondo me è meglio che eviti geti e corde, se è un animale ferito e lo porti anche in casa, un minimo spavento può essere rischioso dato che non è in grado di muoversi correttamente con le ali.
Perciò se vuoi instaurare un rapporto benissimo, ma limitalo alla voliera (mio modesto parere). Considerato che non hai problemi di tempo fai tutto con estrema calma, in modo da non stressarlo e non forzarlo a fare cose che non vuole, il segreto sta nella pazienza. Magari il giorno prima non ti fila di striscio e il giorno dopo salta sul pugno subito...

P.S Metti sempre la carne sul guanto, per quanto piccolo resta semrep un rapace e gli artigli sono spillini :wink:
 
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Ragazzi, io non ho la possibilità di chiedere al gheppio cosa preferisca. Neanche voi. Le nostre sono tutte illazioni che dipendono dal nostro background. In ogni creatura l'istinto primordiale è il non morire,al di la di ogni logica.
Comunque, credo che nessuno di voi abbia voglia di aiutarmi. Vi limitate a far cadere parole dall'alto,quando,come ogni persona sulla terra,non avete che il vostro vissuto a creare le vostre risposte.
Fare moralismi quando usare animali per svago,facendoli riprodurre per vederli,o comprarli,proprio come merce,non dovrebbe permettervi di essere così intransigenti.
Il destino,la sfiga,quello che volete,ha fatto si che io trovassi questa creatura.
Il fatto che non manifesti emozioni,ovvero reazioni scatenate dal suo sistema nervoso,non significa che non le provi.
Una vita da cacciatore libero,è dura e piena di frustrazioni e dolore,esattamente come quella che vive ora che la sua libertà è limitata. Finché avrà forza di lottare per sopravvivere,fosse anche solo lottare per cercare di scappare,sarà vivo e non morto.
Ad ogni modo, io cercavo dei professionisti,non dei guru.
I vostri pensieri li ho fatti mille volte,girata e rigirata nel letto per capire cosa fosse meglio fare. Per ora il mio punto di arrivo è questo.
Detto questo,sapendo che sono una incosciente egoista,a vostro parere,siete lo stesso disposti ad aiutarmi nel rendere la prigionia di questo sfortunato meno noiosa?
Se la risposta è no,cortesemente ringrazio per il tempo dedicatomi e cercherò aiuto altrove.
Senza rancore
Carlotta

Dato che ognuno di noi ha la sua personale opinione sull'argomento e, ovviamente, ognuno ritiene di avere ragioni valide su cui basarsi, io, già da tempo, ho lasciato decidere alla natura. Mi spiego: non sapendo se sia più "giusta" la mia ragione (uccidere il gheppio storpio e ridarlo all'ecosistema come cadavere da riciclare) o la tua (curarlo e tenerlo in gabbia finchè campa) ... semplicemente mi pongo questa domanda: cosa succederebbe a qual gheppio in natura?
E' esattamente l'atteggiamento da tenersi quando si trova un pullo caduto dal nido... il dilemma è: lo prendo e lo salvo dalla morte per fame o predazione (forse) oppure lo lascio lì perchè magari i genitori sono nei dintorni e aspettano semplicemente che io mi tolga dalla scatole per nutrirlo?
Nessuno lo sa, ma nel dubbio io lo lascio lì.
Altri, con la motivazione del "salvataggio", lo prendono e per ben che vada lo riducono in gabbia per tutta la vita.
Siamo sicuri che il "recupero" e la conseguente prigionia di animali impossibilitati a ritornare completamente autonomi, sia per il loro bene e non per un del tutto umano senso di altruismo che appaga soprattutto il nostro ego?
Scrivi: "Fare moralismi quando usare animali per svago,facendoli riprodurre per vederli,o comprarli,proprio come merce,non dovrebbe permettervi di essere così intransigenti."
Stai cercando aiuto per una tua necessità "morale e animalista" su un sito di CACCIATORI Falconieri? forse era meglio se ti fossi rivolta alla LIPU o all'ENPA... loro si che sono buoni e competenti! ;-)
Io mi permetto di essere dicotomico perchè, come molti qui sul forum, vivo CON i falchi e COME i falchi e ho imparato a pensare come loro, accettando, esattamente come fanno loro verso di me, tutti i compromessi di cui il rapporto uomo-falco necessita. Se non fosse così non riuscirei a farli volare liberi per predare (che è la loro fondamentale attività vitale).
Tu sei fuori da questo Mondo e vedi il gheppio esattamente come un qualsiasi altro animale ferito che stimola i tuoi sentimenti, più che la tua ragione, ma il "gheppietto ferito" è un predatore esattamente come l'aquila o l'uomo e se fosse al tuo posto ti avrebbe già ucciso.
Stai per dare la vita a tua figlia e la tua chimica in questo periodo sicuramente accentua la tua emotività e la tua sensibilità verso la vita e non verso la morte... ti capisco... ;-)
Il gheppietto vivrà benissimo anche in voliera, servito e riverito e magari per lungo tempo. Sono uccelli robusti e si adattano bene alla prigionia (erano, insieme alle poiane, gli unici rapaci che sopravvivevano al Centro Recupero Rapaci della LIPU di Sala Baganza, prima che lo chiudessero per maltrattamento animale, per cui vai sul sicuro).
Io comunque, ripeto, lascerei fare alla natura... che nel Mondo animale (che è diverso da quello umano...) non sbaglia mai.
In bocca al lupo.
 
Grazie fulmine!
Farò del mio meglio.
Infine,non so se sia meglio lasciarlo stare e basta,oppure scocciarlo,ma credo il problem solving,per stimolarlo,sia per lo meno un tentativo da fare...
Grazie davvero!
Io sono contraria alla detenzione di qualsiasi animale,e cerco di lasciare gli animali che ho accolto il più liberi possibile,ma lessi un giorno una frase in un libro,che,per quanto io non condivida nel profondo,apri in me una finestra al dubbio: gli animali rinchiusi,se trattati dignitosamente,con il cibo e l'acqua sempre a disposizione,con la possibilità distrae al sole,alla pioggia ed al coperto a loro preferenza, non necessariamente stanno peggio di un animale che tutti i giorni lotta per la sopravvivenza. A me ovviamente è venuto in mente subito un confronto con l'umanità,che è nata selvatica,ma ha in molti caso barattato la libertà per la sicurezza....chissà....trovo sempre utile rimettere in discussione le mie opinioni...

Agli altri che mi hanno risposto: trovo la falconeria un mondo fatto di persone romantiche,che non dovrebbero pensare a priori che chi non va a caccia sia un sentimentale che non sa cosa sia la natura.
Esistono tante specie animali,quelle solotarie,quelle da branco,quelle carnivore e quelle erbivore.
In ognuna c'è una parte di violenza che violenza non è perché sono istinti naturali.
Penso però che anche per voi mettere in discussione alcuni dogmi ai quali vi aggrappate perché parlate soprattutto tra di voi,non sia un male.
Io pensate un po' sono addirittura vegana! Ma non frequento gruppi di vegani ne di animalisti,come li chiamate voi,perché frequentare solo gente "simile" mi impedisce di evolvere. Inoltre spesso questi gruppi diventano un poco delle sette che additano le scelte altrui.
Ecco
Tutto qui
Magari provate a permettere a pensieri diversi di entrare,senza per forza cambiare opinione!
Comunque suvvia....vivere come il falco....ditemi se non è puro romanticismo questo!
Sono felice che voi abbiate sicurezze incrollabili che vi accompagnano in ogni vostra scelta.
Per me è diverso,il mio percorso non finisce mai.
Ripeto che al momento non me la sento di sopprimere proprio niente,ne di lasciare morire per strada niente.
Chissà,forse fra qualche mese cambierò idea,oppure sarò fiera della mia scelta.
Attenzione però ad essere troppo convinti: la convinzione a dogmi ricorda molte religioni assolutiste..
Grazie ancora per il confronto,
E grazie di cuore a fulmine
 
E fu così che il mustelide digiunò, il gheppio fortunatamente non cosciente della sua menomazione e della sua prigionia non si trovò a dover rimpiangere i tempi passati, Carlotta si sentì benevola dispensatrice di vita. E vissero tutti felici e contenti, a parte il mustelide.
 
Ultima modifica:
Grazie fulmine!
Farò del mio meglio.
Infine,non so se sia meglio lasciarlo stare e basta,oppure scocciarlo,ma credo il problem solving,per stimolarlo,sia per lo meno un tentativo da fare...
Grazie davvero!
Io sono contraria alla detenzione di qualsiasi animale,e cerco di lasciare gli animali che ho accolto il più liberi possibile,ma lessi un giorno una frase in un libro,che,per quanto io non condivida nel profondo,apri in me una finestra al dubbio: gli animali rinchiusi,se trattati dignitosamente,con il cibo e l'acqua sempre a disposizione,con la possibilità distrae al sole,alla pioggia ed al coperto a loro preferenza, non necessariamente stanno peggio di un animale che tutti i giorni lotta per la sopravvivenza. A me ovviamente è venuto in mente subito un confronto con l'umanità,che è nata selvatica,ma ha in molti caso barattato la libertà per la sicurezza....chissà....trovo sempre utile rimettere in discussione le mie opinioni...

Agli altri che mi hanno risposto: trovo la falconeria un mondo fatto di persone romantiche,che non dovrebbero pensare a priori che chi non va a caccia sia un sentimentale che non sa cosa sia la natura.
Esistono tante specie animali,quelle solotarie,quelle da branco,quelle carnivore e quelle erbivore.
In ognuna c'è una parte di violenza che violenza non è perché sono istinti naturali.
Penso però che anche per voi mettere in discussione alcuni dogmi ai quali vi aggrappate perché parlate soprattutto tra di voi,non sia un male.
Io pensate un po' sono addirittura vegana! Ma non frequento gruppi di vegani ne di animalisti,come li chiamate voi,perché frequentare solo gente "simile" mi impedisce di evolvere. Inoltre spesso questi gruppi diventano un poco delle sette che additano le scelte altrui.
Ecco
Tutto qui
Magari provate a permettere a pensieri diversi di entrare,senza per forza cambiare opinione!
Comunque suvvia....vivere come il falco....ditemi se non è puro romanticismo questo!
Sono felice che voi abbiate sicurezze incrollabili che vi accompagnano in ogni vostra scelta.
Per me è diverso,il mio percorso non finisce mai.
Ripeto che al momento non me la sento di sopprimere proprio niente,ne di lasciare morire per strada niente.
Chissà,forse fra qualche mese cambierò idea,oppure sarò fiera della mia scelta.
Attenzione però ad essere troppo convinti: la convinzione a dogmi ricorda molte religioni assolutiste..
Grazie ancora per il confronto,
E grazie di cuore a fulmine

Mi sembri troppo intelligente per abbandonarti a ringraziamenti banali ... dai, puoi fare meglio. :-D
Se il tuo percorso non deve finire mai, devi cercare di stimolarlo interloquendo con chi ti contraddice, non godendo, quando qualcuno ti asseconda...
La natura è fatta di "dogmi" dai quali non può prescindere. Non devi stupirti se il naturalista vero appare rigido, parlando di ecosistemi. Il tuo continuo ritornare a paragoni con concetti antropomorfi (religione, filosofia, emotività, compassione etc etc) è sintomatico di chi vive la natura "da uomo" e quindi dal di fuori.
Il "dubbio" è umano, il "dogma naturale" è del mondo animale se vuoi entrarci devi importi a priori di pensare avendo i "dogmi" della natura come priorità assoluta. E i predatori in genere hanno dogmi molto estremi, perchè per vivere devono (e sottolineo DEVONO, non "vogliono") uccidere.
Il primo dogma naturale per un predatore è sopravvivere, a qualunque costo, anche mangiando i suoi figli se occorre e il secondo è perpetuare la specie. Ovviamente mangiando la prole si rallenta il processo riproduttivo, ma sacrificando il riproduttore si interrompe il processo riproduttivo, per cui a male estremo, estremo rimedio.
Il Falconiere è sicuramente un naturalista "romantico", ma non può prescindere dall'entrare realmente nel mondo naturale, perchè il suo interlocutore (il falco) non può capirlo, mentre lui può cercare di farlo.
Interagire con i falchi è l'acme del rapporto fra uomo e animale SELVATICO (non pensare a quelli domestici, per loro i dogmi naturali di cui sopra sono stati fortemente manipolati dall'uomo) perchè si crea un'interazione fra l'uomo e l'animale nell'espletare una funzione fondamentale del predatore: la caccia.
Il veganismo è incredibilmente logico nella visione innaturale e antropocentrica di molte persone che si avvicinano all'universo della natura selvatica senza riuscire a sfondarne la superficie.
Finchè proverai "compassione" nel sopprime un rapace con un'ala irrecuperabile, sarai fuori dalla natura.
C'è chi si emoziona di fronte alle foto dei cuccioli di leone o di orango dei calendari WWF, io mi emoziono quando un astore selvatico cattura un MIO piccione viaggiatore sopra la mia colombaia e sono felice di aver assistito ad un evento fondamentale della natura, pur conoscendo quel piccione, nato da miei colombi, magari 10 anni prima.
Pensa che differenza...
Al vertice del naturalismo vero non c'è il "non mangiare carne o derivati dal mondo animale", c'è l'accettazione delle leggi naturali, compresa quella che vede l'uomo all'apice dell'efficienza predatoria.
Mi diverto a parlare con una animalista vegana, mi pare di tornare a 30 anni fa... quando speravo che con discorsi ragionevoli e scientificamente motivati si potesse andare oltre l'utopia di chi voleva credere che l'uomo può cambiare e non uccidere nè mangiare animali...
Chissà, magari un giorno riusciremo anche a riprodurci per partenogenesi... ma io sono rigido, all'antica e ho i miei dogmi... per cui preferisco mangiare quello che uccido e riprodurmi nella solita, vecchia, noiosa maniera... ;-)
 
Alimenti e Snacks Naturali per cani
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