Fulmine ha scritto:
Paragonare animali domenstici con animali selvatici non ha senso.
Razze di cani e gatti sono ricavate dall'uomo e sono stati ammansiti nei secoli, i falchi e i rapaci in generale sono animali selvatici e mantengono tutt'ora le caratteristiche del selvatico, a parte qualche abominio che di tanto in tanto salta fuori da vari incroci fatti dall'uomo.
La caccia credo sia per persone solitarie ed anche per persone (ma non troppe) che condividono questa passione e possano condividere varie emozioni e momenti assieme.
Sul fatto del cedere, vendere ecc pure io non cederei mai un mio animale, mai l'ho fatto e credo che mai lo faro.
Il discorso sulla domesticazione è ampio e richiede ore e ore, lo tralascero, comunque quello che dici è errato. Resta che chi sa lavorare con gli animali, basandosi sull'etologia, lavora con TUTTI gli animali. Ad un esame per cinofili gli è stata presnetata davanti una gallina. Chi è riuscito d insegnarle qualcosa, è passato.
L'argomento è comunque interessante, troverai molte informazioni utili.
Calcola che se si inizia ad andare in caccia in sette, otto o quanti vuoi, ci si dividerà all'inizio e ci si ritroverà alla fine, senno solo una lepre suicida vi correrebbe in grembo.
Ci possono essere motivi che portano alla cessione di un animale, per fortuna non mi è mai capitato, ma il mero non saperci fare nulla non penso sia la motivazione "giusta".
Poi, direi di tenere da conto questo: su tre uova di pellegrino, se si ha fortuna, ma proprio tanta, uno arriverà alla stagione successiva. Beh, ovvio, senno avremmo i pellegrini che ci mangiano in testa. Invece nelle nostre case non c'è nessuna selezione, quindi anche soggetti inadatti alla caccia per emotività , prestazioni fisiche, tattica e tanto altro vengono "tenuti in vita".
Quando tiriamo in ballo la "natura", allora dovremmo essere in grado di seguirla fino in fondo, ma non penso che nessuno lascerebbe che il suo rapace muoia di fame perchè non riesce a catturare un tubo o altro. Quindi rendiamoci conto, per ME, che viviamo in un mondo prettamente umano.