Associazione Nazionale Falconieri: autonoma o settoriale?

Chi sceglieresti?

  • una settoriale di cacciatori col fucile

    Voti: 5 50,0%
  • una associazione indipendente dai cacciatori col fucile

    Voti: 5 50,0%

  • Votanti
    10
lo dite voi ma forse ho capito male?
qualora il contrasto (tra fucilieri e falconieri) poi fosse insanabile (ma non credo) allora sarebbe opportuno distaccarsi ed andare per conto proprio
Gia' i cacciatori vedono male i falconieri, figuriamoci poi se questi avessero una categoria/associazione indipendente, sarebbe la guerra!
Distaccarsi significherebbe distanziarsi, aumentando la gia' presente sciocca ed inutile rivalita' tra cacciatori e falconieri.

Concordo con Amedeo sul fatto che in ogni ambito c'è la mela marcia e l'imbecille, sta il fatto che sul campo siamo sempre i più penalizzati (perchè siamo quelli che ci rimettiamo le penne..anche se non le nostre con un'unica fucilata!) e che ci fanno vivere con non poca apprensione la nostra passione che dovrebbe essere svolta con tutt'altro animo...affermare giustamente che le nostre necessità sul campo sono diverse e che i territori andrebbero divisi, è come affermare che i nostri stili di caccia sono tra loro incompatibili. E lo sono... (secondo me..) (Io vado anche a caccia col fucile..)
 
Federico

che gli stili di caccia sono indiscutibilmente diversi e forse incompatibili posso essere daccordo, ma anche se ci svincolassimo dalla assoc. venatoria i problemi resterebbero uguali !! per di più, ci ghettizzeremo maggiormente, ed è ciò che non vogliamo. Essere invece all'interno di associazione venatoria con prevalenza di cacciatori col fucile secondo me è ad hoc in quanto abbiamo modo di farci conoscere dai nostri "fratelli" proprio dal nostro interno! come dicevo in altro post, i dirigenti dell'associazione venatoria più rappresentativa in Italia stanno portando sul palmo della mano la falconeria, cercando, insieme a noi, di valorizzarla maggiormente.

Federico, te lo dice uno che ha sulle spalle ben 41 licenze di caccia ininterrotte, che ha praticato qualsiasi forma di caccia (escluso zona Alpi), che tutt'ora pratica sia la caccia col falco sia col fucile, che ha uno dei migliori appostamenti di caccia ai tordi della mia zona (ereditato :rolleyes: ) che va in cerca di fagiani e beccacce col fucile e astore, che caccia pure i colombacci con le aste, e che fino a non molti anni fa cacciavo il cinghiale ed organizzavo le battue nella zona della macchia della magona in quanto facente parte per conto della federcaccia del comitato di gestione ecc ecc ecc
 
io credo che con le azioni che i "cari" amici verdi muovono nei confronti della caccia, si possa arrivare ad un punto dove la stessa politica metta sul piatto un possibile segno di riconoscimento di questi improvvisati naturalisti.
Allora mi chiedo e mi viene spontaneo chiedere a chi ne fa parte, quale sarà la fetta di cacciatori sacrificabile. Come è già successo in altri ambiti, è sempre la fetta più piccola ad essere sacrificata, e non parlo di ipotetiche fantasie, parlo di fatti che all'attuale situazione politica potrebbero verificarsi in ogni momento. Ecco perchè sono d'accordo con federico sul fatto che la falconeria, per quanto ambito venatorio, debba essere trattata in maniera diversa dalla caccia tradizionale con il fucile, proprio per salvaguardarne l'integrità e l'identità, che niente ha a che fare con le attuali associazioni di cacciatori col fucile, e parlo anche da cacciatore tradizionale.

Spero che qualcuno legga in modo più ampio il mio pensiero.

Personalmente non mi piacciono alcuni meccanismi delle attuali associazioni e per questo non ne farò mai parte, ma non voglio addentrarmi nel merito proprio per evitare inutili e sterili polemiche o far passare per antipatie di parte dei semplici pareri personali.
 
Tanto si è parlato in questi ultimi anni della "necessità imprescindibile" di diffondere la Falconeria nel Mondo occidentale. Il concetto per lo più è stato accettato a priori senza tanta discussione, praticamente da tutti.
Parrebbe che mantenere "per pochi" una qualsiasi forma di disciplina, sia una negatività da debellare... e coloro che non si adeguano alla diffusione o all'insegnamento vengono tacciati da chiusura mentale, baronia etc etc
Ma è così veramente?
Faccio alcuni esempi senza esprimere opinioni, tanto per far riflettere.
Se adottassimo lo stesso criterio di "espansione della passione" alla caccia con il fucile, per esempio... immaginiamo che per assurdo anzichè 700.000, i cacciatori in Italia fossero 7.000.000... pensate sarebbe possibile andare a caccia con il fucile?
E allora come fare per arginare democraticamente le scelte della massa?
Per esempio, ponendo dei parametri di difficoltà adeguata per "selezionare" la passione. Per esempio esami, licenze, paletti sul territorio etc etc. Oppure con sistemi meno democratici.
Se un falco pellegrino costasse, anzichè 1.000 euro, 10.000 euro... quanti farebbero sacrifici e si indebiterebbero per fare Falconeria?
Ma non sarebbe giusto favorire gli abbienti perchè sarebbe una selezione basata sul denaro, non sulla passione... e allora diciamo che si dovrebbero trovare altri "paletti", ma in ogni caso un filtro dovrebbe esserci perchè il numero troppo alto di giocatori fa SEMPRE andare in rovina il gioco.
Oggi siamo arrivati all'acme della dissolutezza, in questo senso. Anche grazie a Internet ed a spazi come questo, trovare i falchi è semplicissimo, costano poco e la legge praticamente ci permette, con qualche accorgimento, di fare quello che vogliamo (volare con o senza licenza, quando e dove vogliamo etc etc). Infatti il numero dei Falconieri è lievitato in un decennio e i "problemi" collegati alla visibilità stanno aumentando esponenzialmente.
Il fatto è che molte new entry di questa disciplina sono meteore: come sono entrati, attratti dalla "originalità" della cosa, ne usciranno appena si saranno tolti lo sfizio, ma i veri appassionati dovranno adeguarsi alle nuove norme "contenitive" imposte dal crescente aumento dei numeri e se le ritroveranno sul groppone nei secoli a venire.
Sta già succedendo in paesi come gli USA, la Gran Bretagna ed altri paesi occidentali dove alcune specie (in particolare gli Harris') sono ormai detenuti come normali pets da persone che non sanno nulla di Falconeria sul campo. Questo aumento spropositato di "falcofili" è il fattore più importante che ha fatto scatenare tutta la legislazione sul benessere animale e che sta portando a leggi che obbligano a non tenere legati i falchi, a non usare geti e filagne etc etc
Forse per gli Harris non ci sono grandi problemi, ma un pellegrino o un astore non imp lasciati liberi in voliera le cose si complicano e la gestione al fine della Caccia diventa parecchio difficile. Fra qualche anno sarà così.
Tutto questo grazie alla diffusione "a ruota libera" della falconeria. Senza filtri.
Staccarci dal mondo e dalla cultura della caccia, ci manderebbe in rovina in breve, sono pronto a scommetterci. Il futuro di una falconeria che si allontana dalla caccia diventerebbe assolutamente collegato alla detenzione dei falchi come animali da compagnia oppure come soggetti da pet terapy, con il benestare degli animalisti che potrebbero anche accettare questo compromesso sacrificando il lato venatorio.
Soltanto chi vende falchi o chi li utilizza per lavorarci può avere un futuro in questo senso, sicuramente non la Falconeria vera.
Io conosco bene la caccia (anche con il fucile) ed i cacciatori e non mi fanno paura. So come ci si muove ed agisco di conseguenza perchè ogni tipo di caccia ha la sua cultura e le sue regole e per giocare a questo gioco bisogna conoscerle. Certo, l'ho ripetuto più volte, bisognerebbe separare i tempi o i luoghi per accontentare fucili e falchi, ma non spaccare in due o più parti il mondo venatorio. Senza l'unione di tutte le culture venatorie, si sparisce.
Mi rendo conto che molti Falconieri recenti provengano più dall'amore per i rapaci che non dall'amore per la "caccia con i rapaci" e questo li disorienta e li rende diffidenti e ostili verso un mondo che ignorano, ma è l'unico mondo che può proteggere la Falconeria attuale in un'epoca e in una cultura sociale come la nostra, che tende ad andare verso l'animalismo ed il veganismo con passi da gigante.
Oggi i falconieri italiani sono troppo pochi per essere un movimento autonomo forte e troppi e troppo variegati per dimostrare una coerenza ideologica comune consona alla salvaguardia della disciplina storica.
Ma indietro non si torna... e per la Falconeria vera (caccia con i rapaci diurni) la vedo veramente buia.
 
L'abilitazione venatoria è già un buon deterrente per il possesso di un rapace, che caccia o meno, visto che può farlo. Test di abilitazione specifici per falconieri in stile tedesco sarebbero un'altra buona scrematura contro chi vorrebbe il falco come passatempo della stagione.

Inoltre personalmente, nelle mie zone, da profano della caccia, ho trovato nel mondo venatorio comune rispetto, aiuto, ed entusiasmo verso la nostra passione.
 
Alimenti e Snacks Naturali per cani
Indietro
Alto