Regolamentare la Falconeria in Italia

Quello che dici è corretto, il problema però non è dell'ISPRA che è anticaccia e se lo è diventata, è colpa dei cacciatori, mi dispiace dite quello che volete ma la realtà è questa. Purtroppo da noi non c'è cultura venatoria intesa come salvaguardia della fauna e della flora, bensì una cultura ancora legata al prendo tutto quello che posso per fot***ere il prossimo.
Io sono sempre favorevole ad "utilizzare" i cacciatori per l'eradicazione o riduzione delle specie alloctone (ritengo sia un mezzo potentisismo e si fanno contenti i cacciatori oltre a ridurre all'osso i costi), ma questo in Italia deve essere fatto sotto strettissimo controllo altrimenti, la maggior parte (chiaramente non tutti) spara senza sapere a cosa sta sparando.
Tornando al grigio visto che siamo in tema, io sarei favorevole a metterlo come specie cacciabile (in Inghilterra hanno pure delle buone ricette per cucinarlo) ma chi mi garantisce poi che Tizio o Caio non mi spara pure allo scoiattolo rosso che tra un po' è a rischio estinzione? Bisogna avere gente con un forte senso di conservazione e di amore verso il proprio territorio ma purtroppo non è così...
Altro esempio, nel lago di Varese e non solo, si è diffuso il gambero rosso o gambero killer o gambero della Luisiana, chiamatelo come preferite, l'idea fu: cittadini, volete farvi un bel fritto di gamberi, andate al lago e raccoglieteli liberamente... bene, fatto ciò visto che siamo dei bravi italiani, ci furono persone che usarono la situazione per pescare di frodo la sera arrecando più danni che benefici.
Signori la conservazione delle specie endemiche è importantissima, so che a molti può non fregare nulla, ma l'Italia è il primo paese europeo con un tasso elevato di endemismi e di biodiversità... e tanta più biodiversità significa tanto più "si vive meglio". Quindi quando siete in giro per la natura guardatela come se fosse una cosa vostra che dovete rispettare e difendere per voi e per i vostri figli.
Tornando all'esempio del grigio, se il rosso si estingue crolla un sistema, perchè il grigio non è l'equivalente ecologico del rosso. Senza il rosso ci perdiamo pure il Pino Cembro (che affida la sua dispersione dei semi esclusivamente a scoiattolo e nocciolaia), se perdiamo il Cembro perdiamo altre specie che vivono in funzione di questa conifera ecc ecc. Non è uno scherzo, le previsioni fatte dovute al grigio sono allarmanti non c'è da scherzare. Questo vale anche per altre specie, cito sempre lo scoiattolo perchè è stato oggetto della mia tesi oltre al fatto che attualmente sulla mia provincia girano dei manifesti animalisti con scritto "io sto con gli scoiattoli, tutti" con foto di rosso e grigio, la cosa mi fa altamente incazz*** perchè oltre ad essere ignoranti e tendenziosi cercano di colpire l'aspetto emotivo di chi li legge senza però un minimo di informazione a riguardo, condannando così all'estinzione il nostro bellissimo e utilissimo Scoiattolo Rosso, complici dell'opnione pubblica che hanno volontariamente plagiato.
 
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Quello che dici è corretto, il problema però non è dell'ISPRA che è anticaccia e se lo è diventata, è colpa dei cacciatori, mi dispiace dite quello che volete ma la realtà è questa. Purtroppo da noi non c'è cultura venatoria intesa come salvaguardia della fauna e della flora, bensì una cultura ancora legata al prendo tutto quello che posso per fot***ere il prossimo.
Io sono sempre favorevole ad "utilizzare" i cacciatori per l'eradicazione o riduzione delle specie alloctone (ritengo sia un mezzo potentisismo e si fanno contenti i cacciatori oltre a ridurre all'osso i costi), ma questo in Italia deve essere fatto sotto strettissimo controllo altrimenti, la maggior parte (chiaramente non tutti) spara senza sapere a cosa sta sparando.
Tornando al grigio visto che siamo in tema, io sarei favorevole a metterlo come specie cacciabile (in Inghilterra hanno pure delle buone ricette per cucinarlo) ma chi mi garantisce poi che Tizio o Caio non mi spara pure allo scoiattolo rosso che tra un po' è a rischio estinzione? Bisogna avere gente con un forte senso di conservazione e di amore verso il proprio territorio ma purtroppo non è così...
Altro esempio, nel lago di Varese e non solo, si è diffuso il gambero rosso o gambero killer o gambero della Luisiana, chiamatelo come preferite, l'idea fu: cittadini, volete farvi un bel fritto di gamberi, andate al lago e raccoglieteli liberamente... bene, fatto ciò visto che siamo dei bravi italiani, ci furono persone che usarono la situazione per pescare di frodo la sera arrecando più danni che benefici.
Signori la conservazione delle specie endemiche è importantissima, so che a molti può non fregare nulla, ma l'Italia è il primo paese europeo con un tasso elevato di endemismi e di biodiversità... e tanta più biodiversità significa tanto più "si vive meglio". Quindi quando siete in giro per la natura guardatela come se fosse una cosa vostra che dovete rispettare e difendere per voi e per i vostri figli.
Tornando all'esempio del grigio, se il rosso si estingue crolla un sistema, perchè il grigio non è l'equivalente ecologico del rosso. Senza il rosso ci perdiamo pure il Pino Cembro (che affida la sua dispersione dei semi esclusivamente a scoiattolo e nocciolaia), se perdiamo il Cembro perdiamo altre specie che vivono in funzione di questa conifera ecc ecc. Non è uno scherzo, le previsioni fatte dovute al grigio sono allarmanti non c'è da scherzare. Questo vale anche per altre specie, cito sempre lo scoiattolo perchè è stato oggetto della mia tesi oltre al fatto che attualmente sulla mia provincia girano dei manifesti animalisti con scritto "io sto con gli scoiattoli, tutti" con foto di rosso e grigio, la cosa mi fa altamente incazz*** perchè oltre ad essere ignoranti e tendenziosi cercano di colpire l'aspetto emotivo di chi li legge senza però un minimo di informazione a riguardo, condannando così all'estinzione il nostro bellissimo e utilissimo Scoiattolo Rosso, complici dell'opnione pubblica che hanno volontariamente plagiato.

Le lacune dei cacciatori, mediamente le conosciamo tutti. Ma al singolo individuo è difficile relegare il rispetto delle posizioni altrui, la legge dovrebbe servire a questo e gli istituti tecnico-scientifici a cui la legge si rivolgere per avere pareri dovrebbero essere oggettivi, invece sono assolutamente parziali.
L'ISPRA ne è un esempio lampante. E' composto da protezionisti e non ha una visione distaccata delle cose.
Non possono dare giudizi fumosi sulla direttiva uccelli e sui censimenti per tenere chiuso fringuello e storno che sono specie manifestamente ormai quasi invasive. Vuol dire che non sono sinceri, sapendo di esserlo.
Se fossero naturalisti seri, dovrebbero in primis emettere un'opinione forte ed autorevole sulla eliminazione totale delle specie alloctone e 360 gradi. Ma così andrebbero contro la politica che li paga e che prende i voti dal popolo animalista... e allora ci teniamo tutto in casa.
D'altronde anche nel mondo della Falconeria l'interesse la fa da padrone, basta pensare al discorso esplosivo dell'utilizzo dei rapaci alloctoni. Non bastano il pellegrino, il lanario, lo smeriglio, l'astore, lo sparviere e il gheppio per fare Falconeria?
Pare di no... e allora abbiamo importato di tutto di più e addirittura abbiamo inventato gli ibridi, come se la natura non fosse in grado di fare selezione...
E guai ad essere contrari! si limita la libertà personale, si è ottusi e brevimiranti, si ostacola "la crescita" della falconeria (o i profitti?...) e si è "antichi"...
In realtà ognuno, cacciatori, falconieri, animalisti, scienziati, politici etc tira l'acqua al suo mulino e sebbene spesso sostenendo l'insostenibile, tira a campare, all'occorrenza calpestando ogni logica.
 
In Italia se abbiamo questi animalisti estremisti è perchè dall'altro lato negli anni passati si è data una visione "sporca" della caccia e di conseguenza ora ci ritroviamo enti che tendono più alla politica che alla scienza.
Da naturalista e da falconiere concordo con quello che dici, infatti sono sempre stato e lo sono tutt'ora, per le specie autoctone e contro gli ibridi. Certo se si dovesse eradicare la minilepre non sarei proprio contento perchè la cosa mi colpisce nel vivo, però la capirei...Ma a seguito di questo, dovranno esserci piani a lungo termine per riqualificare il territorio e favorire l'incremento delle lepri, visto che la mini dovrebbe essere un suo competitore. Però siamo sempre in Italia e come sempre si ricadrà più nella politica che non nelle azioni scientifiche.
Comunque a breve l'Europa legifererà riguardo le specie alloctone, speriamo almeno che lo facciano persone competenti...
 
L'argomento è molto interessante.
Ho cercato di leggere un po' tutti i post ma sono tanti e molti vanno decisamente fuori tema per cui provo ad esprimere la mia opinione.
Premetto che ho la licenza di caccia ma non armi da fuoco. L'ho presa per poter esercitare la falconeria; ho tantissimo da imparare ma ce la metto tutta per trattare il mio falco secondo la sua natura.
Francamente, non mi piace quando si vogliono mettere regole che limitano la libertà degli altri, anche se viene fatto con le migliori intenzioni: ci sarà qualcuno che vorrà limitare la nostra.
Non scordiamoci che la pressione degli animalisti è fortissima e temo che dovremo difenderci dal rischio di divieto assoluto di detenzione di qualsiasi rapace a qualsiasi titolo.
Credo che oggi il fatto di essere cacciatori come tutti gli altri ci "difenda" da iniziative mirate contro la falconeria.

Cosa fare?
l'UNESCO ha riconosciuto la falconeria come patrimonio culturale dell'umanità. Le energie dovrebbero andare in questa direzione. Ci saranno pure linee guida comuni di etica e comportamento .. o no?. Noi Italiani siamo nel comitato internazionale? Abbiamo voce (autorevole) in capitolo?
 
L'argomento è molto interessante.
Ho cercato di leggere un po' tutti i post ma sono tanti e molti vanno decisamente fuori tema per cui provo ad esprimere la mia opinione.
Premetto che ho la licenza di caccia ma non armi da fuoco. L'ho presa per poter esercitare la falconeria; ho tantissimo da imparare ma ce la metto tutta per trattare il mio falco secondo la sua natura.
Francamente, non mi piace quando si vogliono mettere regole che limitano la libertà degli altri, anche se viene fatto con le migliori intenzioni: ci sarà qualcuno che vorrà limitare la nostra.
Non scordiamoci che la pressione degli animalisti è fortissima e temo che dovremo difenderci dal rischio di divieto assoluto di detenzione di qualsiasi rapace a qualsiasi titolo.
Credo che oggi il fatto di essere cacciatori come tutti gli altri ci "difenda" da iniziative mirate contro la falconeria.
Cosa fare?
l'UNESCO ha riconosciuto la falconeria come patrimonio culturale dell'umanità. Le energie dovrebbero andare in questa direzione. Ci saranno pure linee guida comuni di etica e comportamento .. o no?. Noi Italiani siamo nel comitato internazionale? Abbiamo voce (autorevole) in capitolo?


L'UNESCO è un di più, ma è un ente di salvaguardia e promozione culturale, con la caccia (e anche con la Falconeria) c'entra poco, dal punto di vista pratico e dell'applicazione sul campo. Il CIC (Consiglio Internazionale della Caccia) non ha mai prodotto grandi "sconvolgimenti" in nessuna nazione e men che meno in Italia. E' più che altro un ente "di facciata", basta vedere chi ci entra e come ci entra.
Comunque tutto serve, anche la facciata politico-mediatica, ma le azioni concrete per andare a caccia si fanno in Parlamento.
Ha ragione Federico quando sollecita la partecipazione a questo post, che viene praticamente disertato per mancanza di idee applicabili e competenza legale.
In questo periodo tutti pontificano su quello che dovrebbero fare i fari gruppi neo-nati per la difesa della Falconeria italiana, ma oltre che sbraitare sui social network (tanto non costa niente pestellare sulla tastiera stando seduti a casa) nessuno propone suggerimenti concreti e credibili e non ho letto di nessuno che abbia scritto "sono a vostra disposizione per lavorare per quello che potrei fare di utile".
La frase :
"Francamente, non mi piace quando si vogliono mettere regole che limitano la libertà degli altri, anche se viene fatto con le migliori intenzioni: ci sarà qualcuno che vorrà limitare la nostra."
Scusa Piolo, ma è semplicementeassurda. Quelli che sparano ai falchi perchè la ritengono una loro "libertà" e lo fanno nella migliore intenzione perchè li ritengono dannosi... probabilmente la pensano come te e ritengono che la legge che proibisce di farlo sia un limite alla loro libertà personale... e allora?
Dai si può fare di meglio.
Provate a scrivere qualche proposta presentabile e in modo responsabile.
Abbiamo già visto che prendere esempio dall'estero, per quanto riguarda la regolamentazione della Falconeria in Italia, è impossibile per le differenze sostanziali della nostra gestione del territorio e anche perchè in altri paesi (tipo la Spagna) sono messi peggio di noi. In altri stanno meglio (USA, UK etc etc), altri hanno regole più restrittive (Olanda, Germania, Svizzera etc). Purtroppo qui bisogna inventare qualcosa di nuovo e non possiamo fare il compito sbirciando nel quaderno del vicino di banco.
Io la mia proposta di legge, già scritta e pronta, ce l'ho già da un po', nel cassetto.
 
farsi dettare le regole dagli ambientalisti è puro autolesionismo
bisogna giocare di anticipo e fare proposte che da un lato tengono conto dei reali
problemi legati alle specie animali relativamente alla contaminazione del territorio e delle specie
autoctone e dall'altro concedere un inasprimento delle pene per chi sbaglia.
Pensate la portate di una proposta del genere che proviene dai falconieri quale significato potrebbe avere.

sarei anche per la depenalizzazione dei reati inerenti alla caccia e la sostituzione con illeciti amministrativi
più facili da gestire e meno onerosi in termini di svolgimento dei processi
 
La frase :
"Francamente, non mi piace quando si vogliono mettere regole che limitano la libertà degli altri, anche se viene fatto con le migliori intenzioni: ci sarà qualcuno che vorrà limitare la nostra."
Scusa Piolo, ma è semplicementeassurda. Quelli che sparano ai falchi perchè la ritengono una loro "libertà" e lo fanno nella migliore intenzione perchè li ritengono dannosi... probabilmente la pensano come te e ritengono che la legge che proibisce di farlo sia un limite alla loro libertà personale... e allora?
Dai si può fare di meglio.
Sparare ad una specie protetta è un reato e chi spara ad un rapace è già passibile di denuncia penale.
Comunque ho detto semplicemente quello che penso (senza pontificare) in questo spazio che è anch'esso un social network.
 
farsi dettare le regole dagli ambientalisti è puro autolesionismo
bisogna giocare di anticipo e fare proposte che da un lato tengono conto dei reali
problemi legati alle specie animali relativamente alla contaminazione del territorio e delle specie
autoctone e dall'altro concedere un inasprimento delle pene per chi sbaglia.
Pensate la portate di una proposta del genere che proviene dai falconieri quale significato potrebbe avere.

sarei anche per la depenalizzazione dei reati inerenti alla caccia e la sostituzione con illeciti amministrativi
più facili da gestire e meno onerosi in termini di svolgimento dei processi

I social network possono servire a dire la nostra senza porci tanti problemi, ma anche a proporre ipotesi costruttive, come hai fatto in questa seconda mail.
Gli animalisti (non gli "ambientalisti", termine nel quale mi riconosco anche io, in quanto amante degli ecosistemi equilibrati) non dettano le regole, ma purtroppo nella nostra società sempre più lontana dalla natura reale e sempre più "disneyana", l'animalismo gratuito è ormai diffuso trasversalmente in ogni corrente politica e questo "inficia" le regole.
La depenalizzazione dei reati legati alla caccia a me sembra essere una cosa più che logica, ma per come funziona oggi la contestazione dei reati amministrativi (che prevede una cifra uguale per tutti) mi sembra che sarebbe più penalizzante per chi dispone di scarse risorse economiche, rispetto a chi ha molta disponibilità di denaro. Ipotizziamo che 5.000 euro di multa per chi uccidesse un animale protetto (e anche su questo elenco ci sarebbe da discutere parecchio) potrebbero essere un cifra adeguata per demotivare dal delinquere chi ne guadagna 20.000 in un anno , ma per chi, per esempio, ne guadagna 250.000, non servirebbe a granchè ...
Bisognerebbe quantificare le oblazioni in percentuale sul reddito annuo del colpevole, allora mi piacerebbe di più.
Il reato penale, teoricamente, non dovrebbe fare differenze di classe sociale o di portafoglio.
Comunque sia, ogni proposta concreta è un patrimonio da valutare e rispettare, l'importante è farla.
Salutoni.
 
lo so che la depenalizzazione favorisce chi ha maggiori risorse economiche
ma chi ha magiori risorse è favorito anche nel caso del penale dilatando i tempi
del processo fino ad arrivare a prescrizione.
è perfettamente corrretto quello che dici ma se si parte con il voler cambiare
il sistema sanzionatorio allora non ci si pone un traguardo a breve scadenza.
La legge 689/1981 (istitutiva delle sanzioni amministrative) prevede anche sanzioni proporzionali
con le quali disincentivare anche i più facoltosi da applicarsi ad esempio in caso di recidiva (reiterazione dell'illecito)
 
lo so che la depenalizzazione favorisce chi ha maggiori risorse economiche
ma chi ha magiori risorse è favorito anche nel caso del penale dilatando i tempi
del processo fino ad arrivare a prescrizione.
è perfettamente corrretto quello che dici ma se si parte con il voler cambiare
il sistema sanzionatorio allora non ci si pone un traguardo a breve scadenza.
La legge 689/1981 (istitutiva delle sanzioni amministrative) prevede anche sanzioni proporzionali
con le quali disincentivare anche i più facoltosi da applicarsi ad esempio in caso di recidiva (reiterazione dell'illecito)

Io ho risposto soltanto alla tua ipotesi di depenalizzazione, non volevo aprire una disquisizione legale, che sarebbe senza fine e andrebbe troppo lontana (oltre ad essere off topic).
Comunque sia, oggi si tende ad incrementare le pene sia per chi delinque verso gli animali attentando al loro benessere, sia per chi "braccona" ovvero agisce contro la 157/92.
Si sta arrivando ad assurdità che equiparano i diritti degli animali a quelli umani. Per cui pensare di ammorbidire le pene mi pare una perdita di tempo, anche perchè non bisognerebbe arrivare a doverle subire...
Io sono più favorevole a mediare allargando la strada per i virtuosi e chiudendo i cancelli a chi sgarra.
Vado a caccia da tanti anni e ho sempre sostenuto che chi è onesto deve poter agire al meglio, i disonesti vanno puniti al massimo. A chi spara sistematicamente a fauna protetta e a chi caccia sistematicamente in luoghi protetti, va ritirato porto d'armi e licenza di caccia a vita. Ma chi è onesto e rispetta le leggi, va favorito.
 
la sanzione amministrativa per certi reati venatori va bene, ed anche non elevatissima...
andrebbe però introdotta la sanzione cui il cacciatore teme di più: il ritiro della licenza di caccia per tot mesi o per tot anni

vedrai che qualcuno ci pensa un poco di più prima di fare marachelle

sia se sia penale sia se sia amministrativa la sanzione, chI ci rimette è sempre il "povero", il ricco si può permettere di pagare sanzioni elevate come pagare avvocati e periti, per cui...TOGLIERE LA LICENZA DI CACCIA !!
 
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parlare di leggi in una discussione che si chiama "regolamentare la falconeria in Italia" mi sembra
perfettamente centrata sull'argomento

Io sono più favorevole a mediare allargando la strada per i virtuosi e chiudendo i cancelli a chi sgarra.
Vado a caccia da tanti anni e ho sempre sostenuto che chi è onesto deve poter agire al meglio, i disonesti vanno puniti al massimo. A chi spara sistematicamente a fauna protetta e a chi caccia sistematicamente in luoghi protetti, va ritirato porto d'armi e licenza di caccia a vita. Ma chi è onesto e rispetta le leggi, va favorito.

essendo perfettamente d'accordo con quello che scrivi, se mi posso permettere di tradurre in pratica quello che dici:
"allargare alla strada ai virtuosi" si realizza con la concessione di maggiori libertà
"I disonesti vanno puniti al massimo" si realizza inasprendo le pene

mi sembra già un buon punto di partenza su cui confrontarsi
 
Si potrebbe pensare di agire in primis sulle leggi del "Benessere dell'animale" ovvero creare un regolamentazione apposita per la detenzione dei rapaci : tipi di cappuccio , alymeri , lunghezza e tipi di geti , pertiche , blocchi , dimensioni voliere tutto a seconda della specie , obbligo della radio , visita del CFS per avere il nulla osta che tutto sia in regola e anche tramite un esame scritto (sulla falsa riga del modello americano). E' un modo per proteggere gli animali (che è quello che una legge dovrebbe fare , proteggere e tutelare) e limitare la libertà (uno sprovveduto non può acquistare un rapace perchè gli gira) può essere vista favorevolmente da esponenti animalisti. Questo porterebbe però la totale esclusione dalla detenzione di specie alloctone e ibridi con tutte le conseguenze del caso.
Inoltre potrebbe essere preso , in un secondo momento , come modello sulla falsa riga dell'abilitazione al tiro a segno nazionale (abilitazione alla detenzione di rapaci) e inserito nella 157/92 per il rilascio della licenza di caccia, dando anche quindi la possibilità a chi non può detenere armi da fuoco di poter praticare la falconeria.
 
a mio parere le specie alloctone come la minilepre, lo scoiattolo grigio ecc. dovrebbero essere completamente estirpate dal territorio italiano poichè rovinano gli ecosistemi già esistenti (e aggiungerei perfettamente funzionanti) e dovrebbero essere cacciabili tutto l'anno sia da cacciatori "fucilieri" che da falconieri,
tutto questo sarebbe fattibile se non fosse per la gente che non rispetta le leggi...
 
Ecosistemi funzionanti? 8-O
Gli ecosistemi sono fortemente alterati da quando c'è l'uomo soprattutto quello di pianura... poi sono d'accordo con te che le specie alloctone vadano eradicate ma con l'eradicazione deve seguire un piano ben supportato di riqualificazione ambientale altrimenti ciccia, ma l'Italia quando c'è da spendere soldi per l'ambiente non è che sia proprio virtuosa.
La minilepre occupa l'habitat della lepre e del coniglio (anch'esso specie alloctona o meglio paleo-alloctona, introdotta dai romani), quindi se si vuole estirpare la mini va bene, ma che seguano progetti seri (quindi condotti da ricercatori e università) e soprattutto finanziati, per la riqualificazione del territorio per favorire questi animali.
Altrimenti con l'ecosistema degradato e la nicchia ecologica libera subentrerà di certo un altro alloctono magari con impatto decisamente peggiore.
Discorso diverso è per lo scoiattolo grigio, perchè è veramente un grosso problema che sta creando danni ambientali di grossa portata ed anche economici.
Scusate l'off-topic
 
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Ecosistemi funzionanti? 8-O
Gli ecosistemi sono fortemente alterati da quando c'è l'uomo soprattutto quello di pianura... poi sono d'accordo con te che le specie alloctone vadano eradicate ma con l'eradicazione deve seguire un piano ben supportato di riqualificazione ambientale altrimenti ciccia, ma l'Italia quando c'è da spendere soldi per l'ambiente non è che sia proprio virtuosa.
La minilepre occupa l'habitat della lepre e del coniglio (anch'esso specie alloctona o meglio paleo-alloctona, introdotta dai romani), quindi se si vuole estirpare la mini va bene, ma che seguano progetti seri (quindi condotti da ricercatori e università) e soprattutto finanziati, per la riqualificazione del territorio per favorire questi animali.
Altrimenti con l'ecosistema degradato e la nicchia ecologica libera subentrerà di certo un altro alloctono magari con impatto decisamente peggiore.
Discorso diverso è per lo scoiattolo grigio, perchè è veramente un grosso problema che sta creando danni ambientali di grossa portata ed anche economici.
Scusate l'off-topic

Tanto cominciamo a levare gli alloctoni (almeno quelli introdotti negli ultimi 2-300 anni, senza andare tanto lontano, altrimenti dovremmo levare anche il fagiano), TUTTI, anche quelli che ci fanno comodo per divertirci, poi a ricolonizzare gli ecosistemi ci penseranno le specie autoctone, come è sempre stato.
Ma questo è un altro discorso off topic, appunto.
 
Si potrebbe pensare di agire in primis sulle leggi del "Benessere dell'animale" ovvero creare un regolamentazione apposita per la detenzione dei rapaci : tipi di cappuccio , alymeri , lunghezza e tipi di geti , pertiche , blocchi , dimensioni voliere tutto a seconda della specie , obbligo della radio , visita del CFS per avere il nulla osta che tutto sia in regola e anche tramite un esame scritto (sulla falsa riga del modello americano). E' un modo per proteggere gli animali (che è quello che una legge dovrebbe fare , proteggere e tutelare) e limitare la libertà (uno sprovveduto non può acquistare un rapace perchè gli gira) può essere vista favorevolmente da esponenti animalisti. Questo porterebbe però la totale esclusione dalla detenzione di specie alloctone e ibridi con tutte le conseguenze del caso.
Inoltre potrebbe essere preso , in un secondo momento , come modello sulla falsa riga dell'abilitazione al tiro a segno nazionale (abilitazione alla detenzione di rapaci) e inserito nella 157/92 per il rilascio della licenza di caccia, dando anche quindi la possibilità a chi non può detenere armi da fuoco di poter praticare la falconeria.

Il modello americano è variegato e differente da Stato a Stato, ma in linea di massima, secondo me, molto più logico che, per esempio, quello spagnolo, che in certe regioni è peggio del nostro.
Purtroppo per noi la caccia deve confrontarsi anche con la gestione del territorio e il concetto di "proprietà privata" e di gestione della fauna selvatica di ogni nazione. Per questo motivo non si può semplicemente toccare la legge sull'attività venatoria per imitare un modello estero, ma bisognerebbe fare uno sconvolgimento legale molto più ampio che andrebbe a coinvolgere i proprietari dei terreni, il demanio, le attività imprenditoriali di vari settori... insomma improponibile.
Considerate che in Italia fare modifiche anche apparentemente logiche e banali (come per esempio differenziare il porto d'armi dalla licenza per praticare la Falconeria) comporterebbe la creazione di nuove commissioni per i corsi e gli esami, con conseguente creazione di "esperti" da preparare, inserire, retribuire, etc etc... I dipendenti delle province (ammesso e non concesso che siano loro i destinatari) dovrebbero essere formati (con conseguente lavoro aggiunto e magari stipendio, sicuramente con poco "entusiasmo da parte loro che lo vedrebbero come un onere in più), poi si dovrebbe inventare una modulistica ad hoc etc etc
E tutto questo con i protezionisti politicamente trasversali a mettere i bastoni nelle ruote.
Insomma, il topolino partorirebbe la montagna! ma dovrà essere così...
Io credo che qualcosa si farà, con intelligenza, moderazione e onestà.
Senza esagerazioni e tenendo conto della realtà storica e sociale di oggi, sicuramente si può migliorare la condizione della Falconeria italiana, ma se si pretende tutto... le porte si chiudono. Bisogna identificare gli obbiettivi veri ed importanti e portare avanti loro.
Voglio precisare che sto parlando di FALCONERIA, non di spettacoli con i rapaci.
Per quanto riguarda il settore degli spettacoli, credo siano maturi i tempi per creare regole e condizioni serie e formali, ma dovrebbero essere i professionisti a farlo, confrontandosi fra loro. Ad oggi, chiacchiere a parte, non mi pare che ci sia una volontà reale e forte in questo senso.
Per chi va a caccia con i rapaci diurni l'importante è che sia ben chiaro alla società che gli spettacoli con i rapaci (in piazza o in volerie private) e la Falconeria (caccia con i rapaci diurni) sono attività differenti fra loro.
 
Buongiorno a tutti riprendo questa discussione perché in questi giorni sia leggendo i messaggi di nuovi membri sia riflettendo una notte, la notte come si sa porta consiglio, mi è sovvenuta l'idea che sarebbe giusto e utile portare avanti l'idea di Federico che è poi quella di tutti noi che amiamo la Falconeria. Sicuramente non sarà una cosa facile anzi difficilissima ma se non iniziamo non otterremo mai niente.
L'importante però è essere orientati tutti al buon senso e al compromesso
buon volo a tutti
Andrea
 
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