Importazione-esportazione falchi di privati

volovia

Falconiere Esperto
Vorrei chiedere a coloro che, per esempio, vanno all'estero a caccia con i loro falchi, oppure acquistate o vendete all'estero
Che documenti vi portate dietro per esportare temporaneamente i falchi e reimportarli?
Nel mio caso specifico vorrei importare in Libano un Harris proveniente dall'Italia. L'autorita' libanese mi chiede un permesso di esportazione dalle Autorita' italiane.
Dopo una mattinata di telefonate il risultato e' che dovrei recarmi presso un ufficio CITES (Milano nel mio caso), portare il certificato di cessione, ritirare un bollettino da pagare ed un formulario da compilare, e dopo circa 10 giorni mi rilascerebbero una specie di attestato di proprieta' personale. :(

Voi che esperienza avete?
 
io ho solo esperienze all'interno dell europa dove non serve nullaltro che il cites, con il quale puoi girare liberamente.
 
Giacomo, che cosa intendi esattamente per CITES? Il documento di cessione che rilascia chi vende il falco, l'allevatore?

In teoria potrei esportare l'Harris solo con quello, ma il mio timore e' poi quando lo dovro' reimportare, non vorrei che in Italia mi facessero problemi.
 
Ma quanti CITES conoscete?
Il CITES è il "documento di identità " che rilascia la forestale, non ci sono altri CITES.
Il documento di vendita è l'attestato di vendita che non ha nulla a che vedere con il CITES, ma serve solo ad attestare appunto la cessione/vendita.
 
Ricapitoliamo: quando acquistate un falco che documenti vi rilascia l'allevatore?
Che io sappia non il CITES che rilascia la Forestale, bensi' un documento di cessione dove viene riportato il numero di registrazione del CITES.
 
Ma quanti CITES conoscete?
Il CITES è il "documento di identità " che rilascia la forestale, non ci sono altri CITES.
Il documento di vendita è l'attestato di vendita che non ha nulla a che vedere con il CITES, ma serve solo ad attestare appunto la cessione/vendita.

Infatti si sta parlando di Harris....quindi allegato B quindi niente cites.....ma solo dichiarazione di vendita da parte dell'allevatore.
 
L'harris non necessita cites, stavo rispondendo a questa frase "che cosa intendi esattamente per CITES? Il documento di cessione che rilascia chi vende il falco, l'allevatore?"
A Milano sono molto competenti in materia CITES quindi se hai chiamato il servizio CITES di Milano e ti hanno detto di fare così dovrai fare così :D
 
Margherita hai bisogno solo della cessione, ma io x sicurezza porterei anche una certificazione veterinaria, dove dichiara che l'animale non ha alcun problema di salute.
Al rientro dalla Spagna, me lo hanno chiesto, se poi nn l'avevo, non so cosa mi comportava, cmq è meglio averlo non costa nulla.
Saluti
 
Eugenio, l'attestato del vet e' implicito, verra' fatto.

Anch'io sono convinta che basti il certificato di cessione, magari tradotto in inglese. Approfondisco con la compagnia aerea, che a sua volta ha posto il quesito in Italia, e con un altro ufficio CITES.
In pratica quello che qui vorrebbero sarebbe una specie di permesso, nulla osta, dall'Italia che il falco puo' lasciare l'Italia.

Vi faccio sapere.
 
volovia ha scritto:
Ricapitoliamo: quando acquistate un falco che documenti vi rilascia l'allevatore?
Che io sappia non il CITES che rilascia la Forestale, bensi' un documento di cessione dove viene riportato il numero di registrazione del CITES.

Margherita,
se vai sul sito della forestale capirai meglio che cosa è quel documento giallo che noi chiamiamo comunemente "CITES". Il pane quotidiano di ogni Falconiere... :wink:
In realtà  CITES è l'acronimo di di quella che viene comunemente chiamata "Convenzione di Washington" cioè una convenzione stipulata a Washington nel 1973 fra parecchi paesi del Mondo (175) che accettavano comunemente le regole formalizzate in quel luogo per regolamentare il commercio dell specie in pericolo: Convention on International Trade in Endangered Species = CITES.
La gestione della CITES in Italia è affidata al Corpo Forestale dello Stato che su richiesta degli allevatori di specie comprese nella convenzione, previo controlli genetici sui soggetti interessati e marcatura inamovibile, rilasciano un certificato (il CITES, appunto) con il quale l'animale puo essere ceduto regolarmente in tutto il Mondo.
Il CITES viene rilasciato all'allevatore e DEVE seguire l'animale in tutti i suoi spostamenti durante la vita.
Per cui se compri un falco da chiunque ti devono SEMPRE dare il suo CITES.
L'Harris', come altre specie di falconiformi, è in appendice II e nonè compreso nelle specie che sono considerate a rischio, per cui non necessita del CITES.
Inoltre mi pare che il Libano non sia un paese aderente alla CITES per cui alle autorità  del Libano non credo che gliene importi di questa documentazione e non riesco neppure a capire che cosa gliene freghi del permesso del Governo Italiano. Sicuramente all' aeroporto potrebbero chiederti i documenti veterinari, ma per il resto non capisco cosa chiedano.
Hai scritto "Dopo una mattinata di telefonate il risultato e' che dovrei recarmi presso un ufficio CITES (Milano nel mio caso), portare il certificato di cessione, ritirare un bollettino da pagare ed un formulario da compilare, e dopo circa 10 giorni mi rilascerebbero una specie di attestato di proprieta' personale. " mattinata di telefonate a chi? Cerificato di cessione? formulario da compilare?
Ma con chi hai parlato?
Ogni volta che parli con qualcuno questo "qualcuno" deve darti gli estremi legali di quello che dice. Dove è scritto che devi portare e pagare etc etc ? se c'è un regolamento fatti dire qual'è (o quali sono) e poi si vede...
Attenzione! non sempre gli agenti sono ben informati e bisogna SEMPRE verificare.
Anni fa, a Malpensa alle 3 di notte, mentre ritiravo dei falchi dall'Inghilterra, un agente del CFdS di turno, mi disse che se non gli mostravo il porto d'armi non me li avrebbe dati...
Ovviamente diceva una stupidaggine enorme, ma non c'era nulla da fare e alla fine gli mostrai il porto d'armi, altrimenti avrei dovuto aspettare le 9 del mattino per parlare con il funzionario...
 
Tanax, grazie per l'esaustiva spiegazione! So bene che cos'e' il CITES, difatti i miei pappagalli (tra l'altro inclusi nell'appendice II B, proprio come l'Harris) hanno viaggiato con me in Paesi extracomunitari, tra cui il Libano appunto, con un semplice documento di cessione ai fini CITES, su di uno e' riportato un numero di CITES, sull'altro invece no, provengono uno da un negozio e l'altro dall'allevatore, coppia della stessa specie.

Ho il nome del funzionario dell'ufficio certificazioni CITES di Milano, che mi sono fatta dare dall'interlocutore di stamattina e lo chiamero' nei prossimi giorni. Aspetto la risposta al quesito posto dalla compagnia aerea locale, su loro iniziativa, e poi vediamo cosa salta fuori!
 
Questa e' la risposta della compagnia aerea MEA a Milano, da informazioni che hanno ricevuto all'aereoporto:

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Gentile S.ra Sporeni,

La contatto riguardo al Falco che dovrebbe trasportare a Bey.

Innanzitutto dovra’ recarsi presso il CORPO FORESTALE DELLO STATO di competenza della sua citta’, per rivolgersi all’ufficio CITES che dovra’ rilasciarle una sorta di lasciapassare che le permettera’ di portare il falco fuori dal Paese.

Una volta ottenuto questo documento avra’ bisogno di un certificato veterinario che attesti che il falco puo’ viaggiare in stiva specificando il range di temperatura che puo’ sopportare (in modo da permetterci di controllare se i nostri aeromobili sono in grado di garantire tale temperatura). Naturalmente avra’ anche bisogno dei documenti sanitari obbligatori per dimostrare la buona salute dell’animale (riferirsi presso l’ufficio veterinario dell’ASL ).

Una volta che tutta la documentazione sara’ pronta potra’ fare la prenotazione ed il giorno della partenza dovra’ passare in dogana, dopo aver fatto il check in, per far vidimare il documento consegnatole dal CITES.\
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:evil: :evil: :evil:

sottolineo "una sorta di lasciapassare" :evil: :evil:

Ho preparato una bozza per rispondere, la inviero' domani:
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Buonasera Deborah,

non so se e' la signora che mi conosce per via dei pappagalli. In ogni caso mi ero gia' rivolta all'ufficio certificazioni CITES di Milano, ma l'unica cosa che mi rilascerebbero e' un certificato con i dati del falco e che sono la proprietaria! Tutto cio' e' scritto nel documento di cessione (ved. fac-simile in allegato) che viene rilasciato dall'allevatore ed e' l'unico documento che accompagna un falco, confermato anche da falconieri che si recano regolarmente all'estero per fare caccia con il falco (p.es. Spagna, Ungheria, Emirati, ecc.).

Chiedo gentilmente ed urgentemente istruzioni al riguardo al funzionario del CITES di Milano, che legge in copia.

Allo stesso chiedo anche come, al lato pratico, e' possibile rilasciare un certificato da parte dell'Ufficio CITES, per il quale l'esatta denominazione non mi e' stata detta e nemmeno alla compagnia MEA a Milano, che lo definisce una sorta di lasciapassare), per il rilascio del quale mi e' stato detto che:

-dovrei recarmi presso i vostri uffici nell'orario di apertura

-ritirare un bollettino per pagare circa 15 euro

-compilare un formulario

-portare i documenti del falco e copia del mio documento

-attendere circa 10 giorni per il rilascio.

L'allevatore sta vicino a Venezia, dove andro' a ritirare il falco, io vengo in Italia un paio di settimane e non abito in Italia. In pratica dovrei andare a Venezia a ritirare il documento di cessione, che viene rilasciato all'atto del pagamento e del ritiro del falco, tornare a Milano e aspettare 10 giorni e nel frattempo il falco dove lo metto?

Questa prassi non mi e' stata confermata da nessun falconiere che si e' recato all'estero con il suo falco.
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Chi mi sa dire qualcosa???? Urgente!!!!
 
Cara Volovia,

la procedura che ti è stata detta dal ufficio quella del bollettino da pagare e compilare il formulario è giusta, ed è per richiedere il così detto " certificato di proprietà  personale " che sostituisce il vecchio " passaporto " e riguarda ai Falchi che fanno parte del Allegato A per viaggiare fuori dal UE.
Viene ritirato il così detto " CITES " e ti rilasciano il " Certificato di proprietà  personale " che ha una durata di 2 anni, alla scadenza si puo decidere se rinnovare o riprendere indietro il " vecchio " CITES.


Dovresti specificare che il tuo " Falco " in realtà  è una poiana e che fa parte del Allegato B e farti dire la procedura se esiste.


Saluti
 
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