CLOSTRIDIOSI NEI FALCHI

GIANLUCAMARCHETTI

Aspirante Falconiere
Ciao a tutti. Ultimamente ho ricevuto nummerose mail di diverse persone che mi chiedono notizie precise su alcune patologie dei falchi tra cui la CLOSTRIDIOSI.
Ho pensato di rispondere qui dando modo a tutti di poter ricevere informazioni utili.

La Clostridiosi nei Falchi è una malattia molto grave. Le teorie in merito alla patogenicità  potenziale o reale del Clostridium perfringens (batterio ritenuto principale causa di questa patologia negli uccelli) sono molte e differenti.
Alcuni illustri Autori non lo citano nemmeno tra i batteri patogeni responsabili di malattia nei Falchi;
altri lo considerano un normale abitatore saprofita (e quindi innocuo commensale) della mucosa intestinale dei rapaci e di altri uccelli;
altri ancora lo definiscono un pericoloso patogeno opportunista responsabile di morte improvvisa nei falchi;
alcuni infine lo definiscono come un batterio colonizzatore capace di indurre enterite emorragica mortale e gangrena gassosa nei tessuti muscolari secondariamente a ferite penetranti.

Il clostridio è un batterio produttore di tossine dalle quali deriva la sua patogenicità . Il Clostridium perfringens produce quasi 100 tipi di differenti tossine a diversa patogenicità .

Quando per un qualsiasi motivo si altera il delicato rapporto di equilibrio tra il batterio ed il suo ospite, l’enterotossiemia che ne consegue puo esitare in un rapido decesso dell’animale. Le tossine prodotte dal clostridio passano velocemente in circolo assorbite dalla mucosa intestinale portando ad exitus.

Il Clostridium è ubiquitario quindi la profilassi si basa su un’attenzione estrema all’igiene della carne offerta come cibo. Tutti gli interventi atti a limitare gli eventi stressanti sono da considerarsi fondamentali per non interferire con le  capacità  immunitarie dei Falchi.

Il Falco si ammala generalmente perché è alimentato con carne contenente tossine. Il congelamento della carne deve essere quanto piö rapido possibile per non consentire la produzione di tossine da parte dei clostridi eventualmente presenti. Se si congelano grandi volumi potrebbe intercorrere molto tempo affinché si abbia una buona congelazione anche nel centro della massa di cibo costituendo un fattore di rischio. Anche il decongelamento non deve mai avvenire in acqua calda dove si verificano le condizioni ideali per lo sviluppo dei clostridi e la conseguente produzione di tossine. Normali ma corrette condizioni e temperature di refrigerazione sono protettive su cibi freschi.
E’ da evitare anche la pratica di ingozzare o di nutrire esageratamente in tarda sera gli animali poiché aumentano i tempi di stazionamento del cibo nel gozzo e lo si espone così a proliferazioni microbiche  pericolose.

Questa malattia è solitamente fulminanate soprattutto in animali che hanno altre patologie intercorrenti ad andamento subdolo (come l’Amiloidosi, l’Insufficienza Renale e l’Aspergillosi).

Le lesioni principali sono:
- enterotossiemia con enterite necrotizzante;
- dermato-miosite gangrenosa con edema gassoso.

Talora si riconduce a questo microrganismo anche l’origine di alcuni casi di bunblefoot.

I sintomi principali sono:
- diarrea emorragica (le feci sono inizialmente solo diarroiche per poi divenire emorragiche e maleodoranti) ;
- sintomi neurologici (depressione, ottundimento del sensorio, atassia, arruffamento, incoordinazione, ecc.);
- edemi gassosi con necrosi cutanee;
- vomito;
- morte improvvisa.

La diagnosi deve essere estremamente precoce perchè la terapia risulti efficace e la prognosi sia favorevole.
I sintomi sono sicuramente indicativi ma per una diagnosi corretta risulta fondamentale eseguire:
- un accurato esame microscopico delle feci a fresco e dopo colorazione;
- una radiografia total body del soggetto nelle due proiezioni LL e VD che mettono in evidenza epato-splenomegalia e talora evidente distensione delle anse intestinali.

La terapia deve essere quanto piö immediata possibile e deve avere inizio ancor prima di avere una diagnosi di certezza prendendo inizio da un’aggressiva terapia di supporto:
- fluidoterapia endovenosa o intraossea;
- adsorbenti intestinali;
- antibiotico terapia per via parenterale.

La profilassi prevede l’abbandono della pratica di congelare lentamente e di scongelare rapidamente in acqua calda la carne per il falco. Le teste ed i colli di pollo, piccione, quaglie ecc nonché le prede intere dovrebbero essere accuratamente lavate  con abbondante acqua fredda prima e dopo il congelamento. Inoltre grande attenzione va posta nel management del falco per ridurre piö possibile gli eventi stressanti.

Gianluca Marchetti
 
complimenti davvero molto utile e si nota l enorme tempo che hai dedicato verso le malattie degli uccelli
 
Ciao Gianluca lo so che 6 bravo abitiamo vicini ti ricordi quando sono venuto con Nello il calabrese e con Simone per il furetto?? Cmq grazie x l articolo
 
Alimenti e Snacks Naturali per cani
Indietro
Alto