ACCIPITER IN PIANTA: istruzioni er l'uso

meglio mettere le mani avanti anche se sono convinto che, faccia a faccia, si comprendano molto meglio le tecniche di recupero :wink:
 
Credevo che potesse scaturirne un'utile riflessione sul condizionamento e sull'addestramento, senza soffermarsi solo sul peso...ma forse è una domanda banale e di poco interesse. Vabbè chiedo scusa :wink:
 
MI permetto di fare due considerazioni,forse scontate ma che possono contribuire a rispondere.Ammesso che il falco è in salute e la condizione è giusta, quando un astore ha mancato l'attacco e si posiziona in pianta l'ideale è cercare di ribattere la preda se si suppone sia nei dintorni, altrimenti bisogna attendere alcuni minuti che il falco esca da quella eccitazione provocatagli dalla mancata cattura, dopodichè sarà  piö facile il recupero con i mezzi conosciuti partendo da un corretto rientro al pugno. Altra cosa, il chiamarlo controvento favorisce l'obbedienza del falco.SALUTI INDIA
 
India, per me, i tuoi contribuiti non sono mai scontati o banali. Ma io sono solo un neofita del resto :wink:

Grazie
 
menzacapo ha scritto:
Credo che questo problema sia noto a tutti gli astorieri...cosa fate quando capita e come evitarlo?

Hai toccato un "puntum dolens" dell'astoreria... :oops:
Forse era meglio impostare la domanda così: "come mai spesso gli astori che vanno in pianta non scendono per mezz'ora o piö?"
Naturalmente non si puo evitare che vadano in pianta..., ma si dovrebbe evitare di farceli restare per un'ora... :wink:
Il cosa fare è addestrarli bene al rientro. Tutto qui. Ma spesso l'astoriere è molto piö attento a come l'astore caccia, piuttosto a come viene addestrato.
De La Fuente scriveva che un bravo Astoriere richiama al guanto sguarnito il proprio astore (sempre e velocemente). Poi mette l'Astoriere mediocre, cioè quello che lo richiama al guanto con la carne. Poi l'Astoriere scarso, cioè quello che usa il logoro. :oops:
Naturalmente a questo punto penso stiate sorridendo tutti... :)
Questo è uno di quegli argomenti su cui ci sono state sempre molte discussioni, soprattutto ai raduni quando un astore in pianta blocca tutti gli altri che devono ancora volare... allora di solito si estrae il jolly... multicolor... :cry: (e qui De la Fuente si rigira nella tomba !!! :) ).
Senza entrare nel merito dei singoli punti di vista, diciamo che io cerco di essere un buon Astoriere secondo quello che dice De la Fuente ed ho sempre cercato di avere astori molto corretti al rientro.
Comunque sia, senza essere troppo sofisti, l'importante è che l'astore torni subito e da distante (almeno 50 metri), naturalmente senza usare il vivo.
I problemi maggiori si hanno dopo che l'astore ha inseguito a lungo senza riuscire a predare. In questi casi di solito l'astore continua a rimanere in uno stato di yarak che lo rende molto attento ai movimenti della preda sfuggita e molto meno attento ai richiami dell'astoriere.
Spesso in queste occasioni, a caccia, verrebbe spontaneo lasciarlo in pianta e cercare di ribattere la preda, ma facendo così anche solo per qualche volta, l'astore imparerà  a non scendere, dopo un inseguimento fallito, finchè non parte il vivo... e l'Astoriere sarà  costretto, dopo un po', ad usare un jolly multicolor... :cry: E allora si comincia a girare con i jolly (anche piö di uno...) in borsa e la Falconeria (con la effe mauiscola, quella di De la Fuente, tanto per capirci) va a farsi friggere.
Molti diranno: chi se ne frega! basta catturare la preda e portare a casa l'astore... il "come" è irrilevante. De gustibus...
Io preferisco avere in borsa soltanto le prede catturate e vedere il mio astore tornare sul guanto da 100 metri al fischio, mi fa godere parecchio. Credo che il cacciare per un astore sia istintivo e che un astore diventi un bravo cacciatore grazie alla quantità  di occasioni ed alla qualità  delle prede, ma la vera capacità  dell'Astoriere sia quella di condizionare bene l'astore addestrandolo a fare cio per cui non è naturalmente predisposto.
Va da se che non sempre un buon astore è in mano ad un buon Astoriere e non sempre un buon Astoriere ha in mano un buon astore, ma un buon Astoriere deve comunque essere in grado di "addestrare" bene anche un astore non particolarmente dotato geneticamente nella caccia.
 
Amedo, hai esposto dei punti interessanti. :D

Alcune volte si è pronti a parlare dei successi e meno delgi errori volontari o meno. Un altro argomento che viene trattato con molta riluttanza è il colpo apoplettico(infarto e simili)...pochi(che io stimo anche per la loro sincerità ) sono disposti a parlare dei loro "insuccessi".

Ora, visto che hai citato De la Fuente, ti chiedo, consapevole di essere un rompiscatole :) ) l'opera in cui De La fuente parla di tutto cio.

...e poi, ancora, come si fa a condizionare un accipiter in pianta a rientrare al pungo sguarnito? Il mio moschetto qualche volta lo ha fatto ma non è la norma ed è un imprintato.
 
menzacapo ha scritto:
Amedo, hai esposto dei punti interessanti. :D

Alcune volte si è pronti a parlare dei successi e meno delgi errori volontari o meno. Un altro argomento che viene trattato con molta riluttanza è il colpo apoplettico(infarto e simili)...pochi(che io stimo anche per la loro sincerità ) sono disposti a parlare dei loro "insuccessi".

perchè pensi che venga parlato poco o nulla dell'eventuale colpo apoplettico accaduto a qualche nostro accipiter? dove sta il problema'? mica siamo stati noi ad infierire sul nostro rapace!! purtroppo tale "disgrazia" puo accadere a tutti visto il carattere degli accipiter
...a me è successo solo una volta, anni fa


Ora, visto che hai citato De la Fuente, ti chiedo, consapevole di essere un rompiscatole :) ) l'opera in cui De La fuente parla di tutto cio.

El Arte de Cetreria

...e poi, ancora, come si fa a condizionare un accipiter in pianta a rientrare al pungo sguarnito? Il mio moschetto qualche volta lo ha fatto ma non è la norma ed è un imprintato.

si fa nel piö e nel meno come viene fatto col pugno guarnito...oltre ovviamente al carattere soggettivo dell'accipiter basta armarsi di pazienza e richiamarlo e richiamarlo in continuazione nella fase post ammansimento, ovviamente prima col pugno guarnito... stai sicuro che verrà  al pugno anche sguarnito! il problema principale pero è la nostra impazienza di vederlo in azione da subito che non ci trastulliamo piö di tanto, inoltre, come consiglia anche Beebe, lo introduciamo al logoro per un richiamo piö sbrigativo rispetto al rientro al pugno, inoltre ancora, dipende molto anche dal nostro tempo disponibile da dedicargli proprio a questo tipo di condizionamento...spesso il lavoro è quello che ci mette i bastoni tra le ruote
 
Personalmente,il colpo apoplettico l'ho visto soltanto negli sparvieri di cattura, mai in un astore, ed è per questo che in anni in cui si potevano acquistare a decine, con altri amici, ce li siamo proibiti.
Condivido quanto scritto da Amedeo e Giovanni. L'astore richiede esperienza,molto tempo e pazienza ancora prima di portarlo a caccia, per ottenere un rientro rapido ed elegante. Mi piacerebbe tenerne ancora uno, ma rimando finquando non avro tutto il tempo necessario. Non è piö accettabile l'uso quotidiano dei colorati, anche perchè con un buon condizionamento se ne puo QUASI fare a meno. SALUTI INDIA
 
Menza scrive: Ora, visto che hai citato De la Fuente, ti chiedo, consapevole di essere un rompiscatole :) ) l'opera in cui De La fuente parla di tutto cio.

Ti ha risposto Giovanni. El Arte de la Cetreria è un libro che non si puo non leggere.

Menza scrive: ...e poi, ancora, come si fa a condizionare un accipiter in pianta a rientrare al pungo sguarnito?

Se l'astore è abituato a venire al pugno guarnito da 50-100 metri ogni giorno, quando impara e si fida, non gli interessa cosa c'è sul pugno, viene e basta.
A caccia succede di fare tanti attacchi e molti a vuoto, per cui l'astore deve imparare a tornare al guanto molte volte, subito (non dopo 20 minuti ogni volta...) e da distante (non quando l'astoriere è sotto la pianta). E' chiaro che se lo si chiama con un pezzettino di carne sul pugno viene piö volentieri, per cui personalmente se so di doverlo chiamare per tutta la mattina, lo premio un pochino..., ma se succede un imprevisto qualsiasi (per esempio si perde o ci si dimentica la carne...) l'astore deve venire lo stesso. Dopo aver perso il logoro che mi era caduto dalla tasca, ho recuperato un astore tirando il cappello a terra... e lei lo prese come fosse il logoro... :)
Ho visto cento volte astori in pianta che per scendere aspettavano di vedere il jolly multicolor legato ai piedi della pianta e l'astoriere a 50 metri di distanza che aspetta per parecchi minuti...
Bisogna ricordare sempre che, per esempio, un terzuolo il cui peso di caccia e di "risposta pronta al richiamo" è di 630 grammi, se volato a 700 grammi, in yarak e condizionato bene ha sicuramente molta piö energia per la caccia, andrà  piö veloce e sarà  piö forte, ma se andrà  in pianta ci farà  sicuramente soffrire...
Quell'astore, dopo 3-4 recuperi con Jolly..., anche quando sarà  abbassato al giusto peso, tenderà  ad aspettare il jolly...
L'astore è un animale molto opportunista e con una memoria di ferro. Se impara che una preda è piö facile dell'altra tenderà  a rifiutare la difficile e a aspettare la facile... e così fa con il richiamo.
Si consideri inoltre che la risposta al richiamo dipende anche dalla situazione oggettiva in cui si svolge l'azione di recupero. E' chiaro che se un astore fa un tuffo a vuoto in un fosso, magari su una gallinella, e l'astoriere è lì a dieci metri, il recupero è molto facile e non è lo stesso di quando un astore insegue 300 metri una starna, va in pianta e voi arrivate dopo 10 minuti.

PS: ho scritto pensando ad un astore non imprintato, naturalmente gli impritati sono enormemente piö semplici da gestire e talvolta sono addirittura loro stessi a tornare dall'Astoriere senza essere richiamati. Comunque, a titolo informativo, ho visto anche "astorieri" (con la "a" minuscola... :lol: )perdere astori imprintati... :cry:
 
Se fai un giro dalle mie parti potrai vedere anche uno sparvierista con la s minuscola che rischia di perdere uno sparviere imprintato :oops:

Il tuo scritto mi fa riflettere su alcune cose...:
Quando ho fatto le prime vere uscite a caccia con lo spar era super reattivo. Tornava solo al pungno dopo ogni attacco e veniva da qualunque distanza al logoro come una freccia. Pian piano andando per siepi e facendo richiami al pngo da vicinissimo 1-2mt con un dei micro pezzettini di carne e dimenticandomi del logoro per un certo tempo ora mi trovo alla presa con dei problemi. Al logoro esita a venire da vicino ed al pungo viene e non viene.
Ora riprovero ad aumenteare le distanze e a far fare gozzi a fine cacciata dopo richiamo al logoro.
 
Ho avuto un terzuolo di astore da un amico che per il primo anno della sua vita ha cacciato dal pugno. Dopo la muta ho cominciato a metterlo in pianta e farmi seguire. Fischietto e se non bastava per farlo seguirmi un giro di logoro. A fine stagione mi seguiva senza fischio e logoro. Anzi seguiva la mia setterina e quando lei puntava si metteva sulla pianta piu vicina guardando il punto che lei puntava. La mia gioia duro poco. Goshawk paresis a fine Gennaio e astore definitivamente ko.
 
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