La Storia della Falconeria Italiana

Patty ha scritto:
In Pakistan la ciliatura dei falchi di cattura è ancor oggi molto comune e, principalmente, viene utilizzata perché chi cattura i falchi, per poi rivenderli ai falconieri, non ha abbastanza soldi per comprare i cappucci.

Ho visto cappucci d'aquila perfetti fatti da gente poverissima, il cui unico bene è la sua aquila e quel che questa gli puo catturare.

Un falconiere vero, se vuole i cappucci se li fa da solo e con poco. E questo vale anche da noi. Non hai mai provato anche solo per legittimo tentativo esperienziale, a fare un cappuccio da sola al tuo falco da caccia?.
Chi va a caccia sul serio..., difficilmente rinuncia a questa tentazione e prima o poi va in giro con polpastrelli sforacchiati come una groviera. :)
Un cappuccio valido seppur non bello, non ha bisogno di denaro. La qualità  di un buon cappuccio è nella forma, e nelle cuciture e nel modo in cui si accosta al becco: è la manualità  di chi lo fa, non nel colore delle piume da parata o nelle pelli d'iguana che vedi nelle rievocazioni.

Quanto detto vale ancor di piö in quei posti dove per una pelle valida (non ho detto bella) non devi certo andare a cercarla chissà  dove e manco pagarla, perché magari ce l'hai in casa....bau bau, muu muu :wink:.
Il problema non è il denaro in sé. .la parola "cultura" esiste anche se non si hanno soldi..e il piö delle volte anche usanze e pensieri difficili da scardinare.


ps. troverai un mp cancellato perché ho sbagliato e invece di scrivere qui, l'avevo inviato come messaggio.
 
è da premiare l'intento sicuramente benevolo e in buona fede fatto da patrizia e quindi reazioni ormonali a parte, aver portato un libretto al festival internazionale della falconeria è stata una cosa meritevole
poi si puo discutere di tutto compresi cappucci cuciti e dita sforacchiate.
buon volo
 
stefano ha scritto:
è da premiare l'intento sicuramente benevolo e in buona fede fatto da patrizia e quindi reazioni ormonali a parte, aver portato un libretto al festival internazionale della falconeria è stata una cosa meritevole
poi si puo discutere di tutto compresi cappucci cuciti e dita sforacchiate.
buon volo

:? E quindi? Spostare il dialogo anche su cose diverse ma comunque interessanti dove tutti possono parlare. Perché no???
Escusatio non petita, accusatio manifesta.


E mo' basta co' sta storia degli ormoni femminili che anche la carenza di testorerone ti assicuro ha le sue conseguenze.. manifeste! :p :lol: :lol:
 
Quel post provocatorio non l'ho neanche preso in considerazione...... e non merita neanche una risposta. :|
Quanto al lavoro di Patrizia, lo trovo ben fatto se considerate che doveva essere presentata a Paesi stranieri quindi essenziale, concisa e di facile comprensione.
Sarebbe bello con l'aiuto di tutti, scrivere una storia ben piö approfondita, ricca di aneddoti, luoghi e protagonisti della Falconeria dai primi '900 ad oggi.
Dovrermmo riuscire a mettere insieme tutti i pezzi di un Puzzle in maniera cronologica per creare un'unica verià .
Abbiamo la possibilità  di accedere a testi, forum, giornali, e perchè no, quei superstiti del Circolo Falconieri d'Italia ancora in vita.... :mrgreen: (i cocoon come mi piace chiamarli) :D o...vogliamo aspettare altri vent'anni..... :?:
 
MRHAWK ha scritto:
Quel post provocatorio non l'ho neanche preso in considerazione...... e non merita neanche una risposta. :|
Quanto al lavoro di Patrizia, lo trovo ben fatto se considerate che doveva essere presentata a Paesi stranieri quindi essenziale, concisa e di facile comprensione.
Sarebbe bello con l'aiuto di tutti, scrivere una storia ben piö approfondita, ricca di aneddoti, luoghi e protagonisti della Falconeria dai primi '900 ad oggi.
Dovrermmo riuscire a mettere insieme tutti i pezzi di un Puzzle in maniera cronologica per creare un'unica verià .
Abbiamo la possibilità  di accedere a testi, forum, giornali, e perchè no, quei superstiti del Circolo Falconieri d'Italia ancora in vita.... :mrgreen: (i cocoon come mi piace chiamarli) :D o...vogliamo aspettare altri vent'anni..... :?:

oooo!...questa si che sarebbe un'idea davvero bella!
BRAVO!
sarebbe basilare che non ci fossero fini di lucro e personalismi e che i famigerati diritti fossero gestiti in modo limpido.
Significherebbe fare le cose per passione autentica.
Altrimenti...ste cose partono bene e poi diventano un bagno di sangue.. :twisted: 8O :lol: :lol:

Poi si fa stampare in Cina a 0,45 e il gioco è fatto :wink: .
 
io starei un po' piö attento nel dire alcune cose! a proposito del velo pietoso da stendere sulla Falconeria Moderna in Italia. Ritengo, infatti, indispensabile una precisazione: nel nostro Paese ci sono pochi (forse anche di meno) Falconieri nel senso piö vero del termine, ho avuto la fortuna di conoscere alcuni e di vederli a caccia con falchi e cani ed è cio che ti entra dentro che ti fa innamorare di questo meraviglioso universo. ci sono poi quelli che volano i falchi (in alcuni casi molto bene) ma non fanno Falconeria vera e propria ma come usa oggi definirla falconeria sportiva (sic!), questi sono molti di piö. infine ci sono quelli che lucrano con i rapaci che non so come definirli. ognuno di voi sa a quale categoria appartiene. ma per per favore non facciamo confusione!
 
vedi ele10

il lavoro va remunerato, anche poco, ma va remunerato !!
non ci piove sopra

l'idea di mr hawk sarebbe una bella cosa ma chiede tempo, molto tempo
e come si sa, il tempo è denaro oltre le spese...telefono, giorni al pc a scrivere, poi montare il tutto, foto ecc ecc
inoltre, ne uscirebbe fuori un libro e non una brochure

per cui ragazzuoli, chi si prende la briga di farlo, va pagato !!
 
Toscano,
hai ragione anche te.
ma penso comunque che diciamo la stessa cosa riassunta in una parola: "coerenza".

CHi lavora, lavora da una parte, lo dichiara e agisce di conseguenza, e chi difende tradizione, cultura e passione dall'altra lo dichiara e agisce di conseguenza.

Ambedue sono rispettevoli e non giudicabili se coerenti. I mischioni no.

Sono troppo categorica?? 8O ...credo che prendero un astore.. :lol: :lol:
 
la proposta di federico è buona, una buona parte del materiale c'è, basta riprendere in mano i vecchi post, trattati per argomento rileggerli assemblarli con le foto pubblicate da parte degli utenti, si eviterebbero presumo i copyright, riassumere il tutto, chiedere a qualcuno di fare una prefazione, e il gioco è fatto.
pero c'è un pero, il tempo e l'impegno di alcune persone che in qualche maniera andrebbero retribuite per il lavoro svolto, come dice giovanni a ragione, vanno comunque trovate.
per il testosterone purtroppo devi rivolgerti altrove ele10 se hai problemi a reperirlo.
buon volo
 
stefano ha scritto:
pero c'è un pero, il tempo e l'impegno di alcune persone che in qualche maniera andrebbero retribuite per il lavoro svolto, come dice giovanni a ragione, vanno comunque trovate.

Non è difficile. Si chiama: tesi compilativa :wink:Lettere o Storia.
E' uno scambio. Certo non va sfruttato...non so se mi spiego.
 
tu pensi che qualche studente universitario si potrebbe prendere questo tipo di impegno? potrebbe essere la chiave di volta.
buon volo
 
Assolutamente si.
Mettiti nei suoi panni, c'è già  tutto. non deve impazzirsi.
Nessuno ancora l'ha fatta (al di là  di qualcosa sulla terminologia) e quindi non è la solita minestra.
nessun Prof. puo entrare troppo nel merito.
Avrebbe a disposizione oltre al materiale anche la possibilità  di parlare con chi vuole, senza mettersi in fila come un mendicante se ci sa fare.
Se ha voglia...potrebbe anche fare qualcosa di sperimentale...sai quanti punti sono?..Tanti!.

In 5 mesi è laureato liscio come l'olio.
Io in altro ambito feci uguale e fu come bere un bicchiere d'acqua. :)

Quel che normalmente accade pero...è che "rubano" la tesi...oltre ai falchi esistono gli avvoltoi. E questo non va neanche bene.
 
stefano ha scritto:
tu pensi che qualche studente universitario si potrebbe prendere questo tipo di impegno? potrebbe essere la chiave di volta.
buon volo

Secondo me la cosa non è così semplice.
Lo "studente universitario" in questione dovrebbe avere le competenze necessarie ed essere realmente appassionato di falconeria.
Dovrebbe avere in mente una struttura ben definita per il libro, sapere con chi parlare, come contattare le persone giuste e avere la "diplomazia" e la "malizia" necessaria per parlare con loro e raccogliere le informazioni davvero interessanti, competenze che - a parte rari casi - si acquisiscono di pari passo all'imbiancare dei capelli.

E solo per arrivare a questo punto, sarebbero necessari sicuramente piö di 5 mesi...

Poi sarebbe necessario selezionare il materiale, organizzarlo e scriverlo in bella forma, dopo averlo integrato e verificato con possibili testi di riferimento sulla falconeria (ad esempio nel libro "Hood, Leash & Lure" di Roger Upton c'è un'intero capitolo dedicato ai falconieri storici italiani).
Il tutto dovrebbe poi essere affiancato da una bella ricerca iconografica e bibliografica a corredo del libro.

A questo punto sarebbero passati altri 5 mesi ...
Senza la passione e l'attitudine necessaria per un lavoro così impegnativo (e non remunerato) ... temo che il nostro "studente" modello a questo punto potrebbe iniziare a provare nausea ogni qualvolta vede un falco in volo.

Infine, una volta terminato il libro sarebbe necessario trovare i fondi per pagarne la stampa (in Italia - non in Cina - se si vuole mantenere una qualità  degna del progetto e non spendere cifre esorbitanti di spedizione - la carta pesa molto), visto che molto difficilmente un editore ne coprirebbe a sue spese i relativi costi.

Non dico che la cosa non si puo fare, anzi è un progetto bellissimo.
Ma va affrontato in modo serio e professionale, con un progetto editoriale e un piano economico.

Forse il primo passo per la stesura di una "storia della falconeria moderna in Italia", sarebbe il riconoscimento di un'unità  di interessi, di valori e di progetti da parte delle tante associazioni di falconeria che in Italia, che per questioni numeriche - ancor prima che ormonali - moltiplicano gli sforzi e purtroppo a volte dimezzando i risultati nella salvaguardia e nella diffusione della falconeria in Italia.

Che ne dite dell'idea di organizzare un incontro tra "buoni falconieri del villaggio globale", aperto a tutte le associazioni e soggetti interessati, dove nel confronto creativo fra le conoscenze di tutti si possa definire quella che potrebbe essere la struttura organizzativa del libro? Cosa è importante mettere? Chi sono i falconieri che hanno fatto la storia della falconeria in Italia a partire dal XX secolo? In quale direzione stiamo andando? Qual'è il futuro della falconeria in Italia?

L'incontro potrebbe essere anche un ottima occasione per parlare - ispirati dal valore del passato e magari da un bel pranzo conviviale - di atri temi a proposito dell'eccellenza e dell'etica nella pratica della falconeria.
Così come oggi in ambito aziendale si parla tanto di "responsabilità  sociale" e di "etica di gestione" - esiste addirittura una certificazione internazionale (SA 8000) in proposito - sarebbe bello anche nella falconeria fare un tentativo serio di fissare dei principi e dei valori che devono ne devono ispirare la pratica. Finché le cose vanno bene, e si è in pochi, tutto sembra essere piö semplice e meno importante.
Nei momenti piö difficili, invece, con il crescere numero delle persone, degli interessi economici e dei possibili contrasti, una “bussola eticaâ€� diventa secondo me una dotazione indispensabile, quanto il logoro.

Che ne pensate?
Buona domenica!
Patrizia
 
Patty ha scritto:
stefano ha scritto:
tu pensi che qualche studente universitario si potrebbe prendere questo tipo di impegno? potrebbe essere la chiave di volta.
buon volo

Secondo me la cosa non è così semplice.
Lo "studente universitario" in questione dovrebbe avere le competenze necessarie ed essere realmente appassionato di falconeria.
Dovrebbe avere in mente una struttura ben definita per il libro, sapere con chi parlare, come contattare le persone giuste e avere la "diplomazia" e la "malizia" necessaria per parlare con loro e raccogliere le informazioni davvero interessanti, competenze che - a parte rari casi - si acquisiscono di pari passo all'imbiancare dei capelli.

E solo per arrivare a questo punto, sarebbero necessari sicuramente piö di 5 mesi...

Poi sarebbe necessario selezionare il materiale, organizzarlo e scriverlo in bella forma, dopo averlo integrato e verificato con possibili testi di riferimento sulla falconeria (ad esempio nel libro "Hood, Leash & Lure" di Roger Upton c'è un'intero capitolo dedicato ai falconieri storici italiani).
Il tutto dovrebbe poi essere affiancato da una bella ricerca iconografica e bibliografica a corredo del libro.

A questo punto sarebbero passati altri 5 mesi ...
Senza la passione e l'attitudine necessaria per un lavoro così impegnativo (e non remunerato) ... temo che il nostro "studente" modello a questo punto potrebbe iniziare a provare nausea ogni qualvolta vede un falco in volo.

Infine, una volta terminato il libro sarebbe necessario trovare i fondi per pagarne la stampa (in Italia - non in Cina - se si vuole mantenere una qualità  degna del progetto e non spendere cifre esorbitanti di spedizione - la carta pesa molto), visto che molto difficilmente un editore ne coprirebbe a sue spese i relativi costi.

Non dico che la cosa non si puo fare, anzi è un progetto bellissimo.
Ma va affrontato in modo serio e professionale, con un progetto editoriale e un piano economico.

Forse il primo passo per la stesura di una "storia della falconeria moderna in Italia", sarebbe il riconoscimento di un'unità  di interessi, di valori e di progetti da parte delle tante associazioni di falconeria che in Italia, che per questioni numeriche - ancor prima che ormonali - moltiplicano gli sforzi e purtroppo a volte dimezzando i risultati nella salvaguardia e nella diffusione della falconeria in Italia.

Che ne dite dell'idea di organizzare un incontro tra "buoni falconieri del villaggio globale", aperto a tutte le associazioni e soggetti interessati, dove nel confronto creativo fra le conoscenze di tutti si possa definire quella che potrebbe essere la struttura organizzativa del libro? Cosa è importante mettere? Chi sono i falconieri che hanno fatto la storia della falconeria in Italia a partire dal XX secolo? In quale direzione stiamo andando? Qual'è il futuro della falconeria in Italia?

L'incontro potrebbe essere anche un ottima occasione per parlare - ispirati dal valore del passato e magari da un bel pranzo conviviale - di atri temi a proposito dell'eccellenza e dell'etica nella pratica della falconeria.
Così come oggi in ambito aziendale si parla tanto di "responsabilità  sociale" e di "etica di gestione" - esiste addirittura una certificazione internazionale (SA 8000) in proposito - sarebbe bello anche nella falconeria fare un tentativo serio di fissare dei principi e dei valori che devono ne devono ispirare la pratica. Finché le cose vanno bene, e si è in pochi, tutto sembra essere piö semplice e meno importante.
Nei momenti piö difficili, invece, con il crescere numero delle persone, degli interessi economici e dei possibili contrasti, una “bussola eticaâ€� diventa secondo me una dotazione indispensabile, quanto il logoro.

Che ne pensate?
Buona domenica!
Patrizia

Ciao Patrizia,
visto che hai fatto praticamente già  il disegno di un progetto editoriale (deformazione professionale?... ), a parte i contenuti, sui quali sorrido ( I know my chickens...) e per i quali faccio tutti i migliori auguri possibili a chiunque affronterà  (se mai si facesse) questo progetto, andando al sodo, ti chiedo una cosa, che tu sai essere fondamentale ancor prima di partire: chi paga e chi ricava?
Seriamente, dimmi cosa ne pensi, mi incuriosisce...
Poi, tanto per capirci, ti chiedo: se tu facessi una semplice domanda a 5 Falconieri "storici" italiani a scelta fra quelli che "hanno i capelli bianchi"... per esempio chiedessi loro: "cosa ne pensi del rapporto fra la IAF, la NAFA e la Falconeria italiana degli ultimi 30 anni...?" secondo te delle 5 differenti risposte contrastanti (ci puoi scommettere quello che vuoi) quale si dovrebbe scegliere da pubblicare?
Non so se mi sono spiegato... :wink:
 
Patty ha scritto:
Secondo me la cosa non è così semplice.
Già ... frase tipicamente italiana. Prova a pensare diversamente: tutto è semplice se ben organizzato.
Lo "studente universitario" in questione dovrebbe avere le competenze necessarie ed essere realmente appassionato di falconeria.
Certo che si. Ma mi pare lapalissiano. Cerchiamo pero di circoscrivere cio che serve primariamente. Serve organizzare del materiale disponibile e basta.
Dovrebbe avere in mente una struttura ben definita per il libro, sapere con chi parlare, come contattare le persone giuste e avere la "diplomazia" e la "malizia" necessaria per parlare con loro e raccogliere le informazioni davvero interessanti, competenze che - a parte rari casi - si acquisiscono di pari passo all'imbiancare dei capelli.
Certo. E' una giusta nota ma continui a vedere per il ragazzo, tutto tremendamente complesso. Pensa a una persona sveglia con un buon cv di studi, di media intelligenza e che non abbia paura della vita. Per cui, premettendo che non vada lasciata in acqua fredda, che vada indirizzato e coinvolto, strutturare un libro...non è la fine del mondo. Capisco che tu sia presa dal difendere la tua categoria e il tuo lavoro e che magari sarebbe ambizione. Tuttavia non dimenticare che le tesi sono da sempre FONTI preziosissime per lavori MOLTO importanti.
meglio pagare fior di "competenze" a un professionista che dorme un anno su un avverbio o un ragazzo che anche per suo interesse ti fa il 70% del lavoro..in metà  del tempo e senza "fee" e che se indirizzato non è certo da buttare? Ovvio...ripeto...ha diritto al riconoscimento del suo lavoro anche se non in denaro: quel lavoro NON VA RUBATO.
Non guarderei così scetica i laureandi...si è molto piö colti, creativi e entusiasti a 25 anni che non a 50 e se non lo si è a 25 non lo si sarà  certo a 40. La malizia...bah! La malizia è importante, ma spesso la chiave per interagire è l'umiltà ...


Poi sarebbe necessario selezionare il materiale, organizzarlo e scriverlo in bella forma, dopo averlo integrato e verificato con possibili testi di riferimento sulla falconeria (ad esempio nel libro "Hood, Leash & Lure" di Roger Upton c'è un'intero capitolo dedicato ai falconieri storici italiani).
Il tutto dovrebbe poi essere affiancato da una bella ricerca iconografica e bibliografica a corredo del libro.
Ancora problemi..è una cosa che puo fare tranquillissimamente un laureando. E' il suo lavoro. Ma l'hai scritta la tesi? Chiunque scriva una buona tesi deve saperlo fare!.
A questo punto sarebbero passati altri 5 mesi ...
Daje..Ottimismo..:) Ho detto che ll suo lavoro...lo puo fare in 5 mesi. Per definire le altre fasi occorre fare un Gantt. Ma il SUO lavoro con tutto il materiale che gli verrebbe fornito da subito...5 mesi sono sufficienti.
Senza la passione e l'attitudine necessaria per un lavoro così impegnativo (e non remunerato) ... temo che il nostro "studente" modello a questo punto potrebbe iniziare a provare nausea ogni qualvolta vede un falco in volo.
E qui ce tagliamo le vene... :lol: :lol: Lo studente si suicida!! :lol: :lol: Non sono d'accordo. Anzi.


Non dico che la cosa non si puo fare, anzi è un progetto bellissimo.
:roll: ...finite le difficoltà ???
Ma va affrontato in modo serio e professionale, con un progetto editoriale e un piano economico.
[color=#00800 Scalzi così il laureando? :eek: .. :D [/color]

Forse il primo passo per la stesura di una "storia della falconeria moderna in Italia", sarebbe il riconoscimento di un'unità  di interessi, di valori e di progetti da parte delle tante associazioni di falconeria che in Italia, che per questioni numeriche - ancor prima che ormonali - moltiplicano gli sforzi e purtroppo a volte dimezzando i risultati nella salvaguardia e nella diffusione della falconeria in Italia.

Che ne dite dell'idea di organizzare un incontro tra "buoni falconieri del villaggio globale", aperto a tutte le associazioni e soggetti interessati, dove nel confronto creativo fra le conoscenze di tutti si possa definire quella che potrebbe essere la struttura organizzativa del libro? Cosa è importante mettere? Chi sono i falconieri che hanno fatto la storia della falconeria in Italia a partire dal XX secolo? In quale direzione stiamo andando? Qual'è il futuro della falconeria in Italia?

da qui in poi e sulla parte "politica" e di "joint venture" ..di riunioni carbonare, e di alleanze strategiche, sono divertenti ma mi astengo ....io preferisco volare il mio falco e (speriamo) allevare qualche viaggiatore, per poter dire almeno di essermi sporcata le mani...:) è la mia unica ambizione ... :)

Così come oggi in ambito aziendale si parla tanto di "responsabilità  sociale" e di "etica di gestione" - esiste addirittura una certificazione internazionale (SA 8000) in proposito - sarebbe bello anche nella falconeria fare un tentativo serio di fissare dei principi e dei valori che devono ne devono ispirare la pratica. Finché le cose vanno bene, e si è in pochi, tutto sembra essere piö semplice e meno importante.
Nei momenti piö difficili, invece, con il crescere numero delle persone, degli interessi economici e dei possibili contrasti, una “bussola eticaâ€� diventa secondo me una dotazione indispensabile, quanto il logoro.
oooooo!! E mo' che c'entra l'SA8000...utile come il logoro 8O :eek: :cry: :cry: :cry: ????! Ma sai realmente cosa sia? l'SA 8000 è per antonomasia solo questione di chiacchiere e relazioni!! Solito specchietto per le allodole cui crede solo il consumatore medio basso..e manco piö quello per fortuna. Inutile e dispendioso lapalissianamente in conflitto di interessi come le certificazioni di bilancio o i rating: tu mi paghi io ti dico che sei bravo...."etico"... Hai idea di quanto costi quella pagliacciata?? Per una grossa azienda l'adeguamento puo arrivare a 1 mln di Euro..per una piccola sono almeno 10.000. E alla fine anche quelli sono soldi di tutti, dato che sono costi impliciti nel prezzi al consumo. Sai a cosa servono l'SA 8000 o i "bilanci sociali" o l'"etica di gestione" tanto cara alla Bocconi? P-U-B-B-L-I-C-I-T-A'! Forse è "bello" un foglio di carta con un timbro di un qualche ente sovra-nazionale: ma non serve a nulla se non a dare lustro a qualcuno. Al massimo entri nella lucrosa catena dell'equo e solidale...Che difenderebbe la falconeria "etico-M2M"..i cappucci pakistani? Già  vedi i libri venduti al supermercato col bollino SA8000???????????? :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

.........e ci credo che in tutto questo..il povero laureando....di spazio non ne avrà ...... ma almeno ci ho provato...:eek: :cry:

Etica ed economia...sono solo chiacchiere (di una vecchia storia). In economia si è etici se e solo se i conti tornano te lo assicuro...Per carità !! Non siamo ipocriti.
Lasciamo vivere la vera falconeria della sua sana e silenziosa semplicità  ... ESO-terica e gelosamente difesa dal silenzio..
A mio avviso si dovrebbe difendere quel che NON deve andare in pasto a..non so come definirlo. Questo è etico. Ma è un codice che solo il singolo che sa, puo sposare con se stesso.


Lascia sta' l'SA 8000 e cuciamoci un cappuccio che è meglio...no? tagliare un paio di geti?..va bene uguale...piö costruttivo!! :lol: :lol:
 
Tanax ha scritto:
chi paga e chi ricava?
Seriamente, dimmi cosa ne pensi, mi incuriosisce...
Poi, tanto per capirci, ti chiedo: se tu facessi una semplice domanda a 5 Falconieri "storici" italiani a scelta fra quelli che "hanno i capelli bianchi"... per esempio chiedessi loro: "cosa ne pensi del rapporto fra la IAF, la NAFA e la Falconeria italiana degli ultimi 30 anni...?" secondo te delle 5 differenti risposte contrastanti (ci puoi scommettere quello che vuoi) quale si dovrebbe scegliere da pubblicare?
Non so se mi sono spiegato... :wink:

Ciao Tanax,
bella domanda, spero la mia risposta non deluda la tua curiosità .

Chi ricava? Nessuno.
Per quello che penso io, a livello puramente economico, questo libro è un'operazione "a perdere" o in grado di coprire i costi e poco piö. Pubblicato in italiano avrebbe come possibili lettori i soli falconieri italiani - o gli appassionati di falconeria - che in Italia non sono certo migliaia. Per avere un prezzo conveniente di stampa, che permetta di avere un piccolo ricavo, vendendolo ad un prezzo accessibile, occorre stamparne almeno mille copie e anticipare quindi una notevole cifra di denaro. A quel punto occorre pubblicizzarlo e venderlo. Se ci si appoggia al sistema distributivo librario il 30-40% del prezzo di copertina finisce alla distribuzione e il piccolo ricavo diventa ancora piö piccolo. Se lo si vende online, risparmi sulla distribuzione ma ogni volta che ne vendi uno devi andare in posta a spedirlo, cosa semplice ma non sempre veloce. E questo per parlare solo dei costi vivi, poi ci sarebbero i costi sostenuti dal "laureando" di Ele10, gli spostamenti per andare a parlare con i falconieri storici, il tempo per raccogliere il materiale, la stesura del libro, l'impaginazione, ....

Chi paga?Nessuno.
Seguendo la teoria "tutto è semplice se ben organizzato" si potrebbe fare una sorta di sottoscrizione, chi è interessato al libro - o al progetto in generale - lo compra sulla carta sapendo di poterlo leggere dopo 6 mesi / 1 anno ... ma non credo che si raccoglierebbero molti fondi in questo modo. Oppure il nostro studente che è "una persona sveglia" mentre va ad intervistare i falconieri dai capelli bianchi nel frattempo si occupa anche di fundraising ... ma il tutto prenderebbe una connotazione economica piö che commerciale. Un'altra ipotesi - quella in cui credo di piö - è quella del "mecenatismo" ad opera di un gruppo di persone o di associazioni che crede e vuole fortemente questo libro ed è disposta ad investire tempo, denaro e passione per realizzarlo.

Le tue risposte quali erano?

Sulla questione di quale scegliere tra le 5 risposte contrastanti (sono sicura anch'io che sarebbe così) sceglierne una a discapito di un'altra comporterebbe prendere una posizione e "giudicare" la storia. A quel punto la versione pubblicata della storia della falconeria moderna in Italia sarebbe un'interpretazione data da chi ha scritto il libro.

Ciao!
Patrizia
 
Ele10 ha scritto:
cuciamoci un cappuccio che è meglio...no? tagliare un paio di geti?..va bene uguale...piö costruttivo!! :lol: :lol: [/color]

Ciao Ele, ben volentieri! Mi piace molto cucire - anche abiti - e i geti sono la mia passione.
Tanto che porto sempre due al polso sinistro, sottili in pelle di canguro, sono bellissimi e non si seccano neanche facendoci la doccia tutti i giorni :D

Mi fa piacere leggere le tue osservazioni, soprattutto a proposito degli studenti. Probabilmente hai avuto esperienze in proposito piö positive delle mie.
Qui a Milano, ho insegnato ad alcuni master post-universitari in Cattolica e al Politecnico e, purtroppo, non ho avuto la fortuna di conoscere molti ragazzi in cui brillavano le caratteristiche che descrivi tu e quelli che le avevano non erano falconieri.

A proposito di lavoro ... io mi occupo di valorizzazione dei beni culturali con le nuove tecnologie, non di scrivere libri. Tu ?

Sono sempre ottimista :D
"5 mesi di lavoro con tutto il materiale che gli verrebbe fornito da subito".
Ma se hai lo studente modello e tutto il materiale già  disponibile, dovresti iniziare domattina a lavorare a questo progetto, è un peccato tenerlo nel cassetto ...

Per quanto riguarda l'etica non parlavo di libri al supermercato con il bollino, ma di falconieri che si preoccupano del benessere dei loro rapaci e di preservare la nobile arte della falconeria.
Il silenzio è una forma di potere, non di etica.

Buon volo!
Patrizia
 
Su cosa sia il "potere"...si continuerebbe a chiacchierare a vuoto..e di libri ne hanno scritti da mandarci un camino per 2 inverni.


Io volo basso...preferisco guardare dove metto i piedi e non allarmare nessuno con la mia ombra terrificante!!!. :lol: :lol: :lol: :lol:
 
Tanax ha scritto: chi paga e chi ricava?
Patty ha scritto: Ciao Tanax,
bella domanda, spero la mia risposta non deluda la tua curiosità .
Chi ricava? Nessuno.
(...)
Chi paga?Nessuno.
(...)


Patrizia,
abbiamo scovato l'unica cosa al Mondo in cui nessuno paga e nessuno guadagna !!! La Falconeria ha fatto il miracolo !!!
Siamo seri, se vogliamo esserlo.
Io credo che la tua idea sia quella di "curare" la nascita di un libro raccogliendo dati e facendo pagare le spese a qualche associazione che poi lo pubblica a suo nome (e ricava i compensi) con i soliti ringraziamenti ai collaboratori (che naturalmente incrementano la "fama" ed il curriculum vitae).
Semplice e sintetico il concetto, non trovi? Non c'è niente di male, è tutto legale e semplice.
Patty, ... il primo articolo sulla Falconeria in Italia l'ho scritto per "Diana", 20 anni fa... e da allora ho continuato per altre riviste, per cui so benissmo che, a meno che non si faccia un contratto normale fra editore ed autore con tutto quello che concerne la spesa ed il ricavo, chi scrive a fin di bene porta soldi o fama in tasca ad altri... E' lo stesso discorso delle tesi e dei lavori universitari, che poi vengono usati dai baroni. E lo sai.
Se scrivi un articolo gratis per una rivista, la rivista non paga un articolista che gli costerebbe 300 euro per 3.000 battute (per esempio). Tu hai la gloria del tuo nome sul giornale (c'è chi pagherebbe pur di pubblicare un articolo su una rivista famosa, tutti hanno la smania di pubblicare tutto, basta vedere il successo che hanno i forum) e la rivista risparmia il compenso di un professionista.
Questo è un esempio, ma c'è sempre chi da e chi prende. Il resto è utopia.
Poi c'è il piccolissimo particolare di che cosa scriverci dentro... e qui si ride sul serio !!!
Salutoni ed in bocca al lupo.
Amedeo.
 
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